Non solo un brutto sogno: ecco come gli incubi influiscono negativamente sulla nostra salute
Gli incubi non sono solo brutti sogni: possono influire sulla salute mentale e fisica, ma esistono strategie efficaci per ridurli
Capita a tutti di svegliarsi nel cuore della notte, con il cuore che batte all’impazzata e la vivida impressione di qualcosa di terribile appena accaduto. Un sogno troppo realistico, un incubo che lascia addosso una sensazione fisica difficile da scrollarsi di dosso.
Se succede raramente, è solo un piccolo fastidio. Ma quando gli incubi si ripetono con frequenza, disturbano il sonno e modificano l’umore, possono diventare un segnale da non ignorare.
Secondo numerosi studi sul sonno, infatti, gli incubi influenzano la salute più di quanto immaginiamo. Non solo perché compromettono il riposo notturno, ma anche perché stimolano costantemente il sistema nervoso, mantenendo il corpo in uno stato di allerta che impedisce il pieno recupero. È come se la mente continuasse a combattere anche mentre dormiamo.
La buona notizia è che gli incubi notturni non sono inevitabili: esistono strategie, abitudini e perfino tecniche terapeutiche che possono ridurne la frequenza e aiutare a dormire meglio.
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Che cosa sono gli incubi e perché si manifestano
Gli incubi sono sogni ad alta intensità emotiva, spesso caratterizzati da paura, angoscia o impotenza.
Si verificano soprattutto nella fase REM, quella in cui il cervello elabora ricordi e stimoli emotivi. Per questo motivo, gli incubi non nascono dal nulla: rappresentano una sorta di rielaborazione inconscia di esperienze, ansie o emozioni vissute durante il giorno.
Possono essere scatenati da periodi di forte stress, cambiamenti, insonnia o traumi passati. Non a caso, chi attraversa fasi di ansia o stanchezza mentale riferisce sogni più intensi e disturbanti.
I brutti sogni possono infatti aumentare in periodi di pressione lavorativa, di cambiamenti personali o quando le giornate diventano troppo piene per lasciare spazio al rilassamento. La mente, in mancanza di pause diurne, trova nel sonno il suo modo di “scaricare” ciò che non riesce a esprimere da sveglia.
Anche l’alimentazione e l’uso di alcol o caffeina nelle ore serali possono influire, così come l’irregolarità degli orari e l’abuso di dispositivi elettronici prima di dormire. noltre, fattori ambientali come rumori, temperatura o luci artificiali possono interferire con la fase REM, aumentando la probabilità di sogni disturbanti.
Il problema è che, quando diventano ricorrenti, gli incubi finiscono per innescare un circolo vizioso che fa male alla salute: si teme di dormire, si dorme peggio e la qualità del riposo peggiora ulteriormente.
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L’impatto degli incubi sulla salute
Gli effetti dei brutti sogni vanno ben oltre la sfera emotiva.
Il sonno agitato e frammentato di quelle notti riduce la capacità di concentrazione, aumenta il livello di cortisolo (l’ormone dello stress) e può influire sul sistema immunitario. Non dormire bene significa anche essere più irritabili, meno resilienti e più vulnerabili ai disturbi dell’umore.
Alcuni studi clinici hanno collegato gli incubi notturni frequenti a una maggiore incidenza di ansia, depressione e disturbi post-traumatici. Ma anche senza arrivare a situazioni estreme, l’effetto si fa sentire: la stanchezza accumulata rende più difficile affrontare la giornata e riduce la soglia di tolleranza allo stress.
Il corpo vive una sorta di “falsa allerta”: anche dopo il risveglio, la frequenza cardiaca resta più alta, i muscoli più tesi, la mente meno lucida. Dormire diventa così un’esperienza faticosa invece che rigenerante.
Come intervenire (per dormire meglio)
Ridurre gli incubi è possibile, e la chiave sta nel migliorare la qualità generale del sonno.
La prima regola è stabilire una routine serale: andare a letto e svegliarsi alla stessa ora, creare un ambiente tranquillo, limitare l’uso di schermi e luci blu. Anche la respirazione profonda o brevi esercizi di rilassamento possono aiutare a “scollegare” il cervello dalle tensioni della giornata.
Tenere una specie di diario dei sogni, scrivendo anche solo poche righe al giorno, è un modo per esternare le emozioni e ridurne il peso.
Alcuni esperti consigliano anche la imagery rehearsal therapy, una tecnica in cui si rielabora il sogno da svegli, modificandone il finale in una versione più rassicurante. In questo modo, la mente impara a reagire diversamente quando lo stesso schema si ripresenta durante il sonno.
Infine, pratiche come yoga, meditazione o passeggiate serali aiutano a bilanciare il sistema nervoso e a favorire un riposo più profondo
E se gli incubi notturni diventano frequenti, realistici o troppo intensi, è bene non sottovalutarli. Un terapeuta o uno specialista del sonno può aiutare a individuarne le cause e a intervenire con percorsi personalizzati, soprattutto se sono legati a stress, traumi o disturbi del sonno più complessi.
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