GIORNO
NOTTE
  • In evidenza
  • Flower by Kenzo

    Flower by Kenzo

    Flower by Kenzo

  • Canali
  • Moda
  • Bellezza
  • Lifestyle
  • Factory
  • Oroscopo
  • Casa
  • Uomo
  • Food
  • ACCEDI
  • Magazine
  • La cover della settimana
    ABBONATI
  • Newsletter
    • Contributors
    • Pubblicità
    • Network Mondadori
    • Gruppo Mondadori
    • Privacy
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
    • Note legali
    • Nuove condizioni d'uso - in data 05/02/2019 sono entrate in vigore le nuove Condizioni Generali, ti invitiamo a prenderne visione qui
    • Arnoldo Mondadori Editore s.p.a. © 2019 p.iva 08386600152

Grazia

Stai leggendo:

Lifestyle

Corri, suda, piangi

Home » Lifestyle » Libri » Corri, suda, piangi

Corri, suda, piangi

foto di Daniele Bresciani Daniele Bresciani — 12 novembre 2013

Fotogallery Corri, suda, piangi

  • genovesi genovesi
  • malamud malamud
  • harbach harbach
  •  
/ 3 Tutte le foto
ADVERTISEMENT

...

In un film di qualche anno fa, « Insonnia d’amore », con Tom Hanks e Meg Ryan (prima del tragico tentativo di trasformazione in anatra muta), c’era una scena in cui si mettevano a confronto le differenti reazioni emotive di donne e uomini davanti a un film. Le donne piangevano guardando le scene di «Un amore splendido», con Cary Grant e Deborah Kerr, gli uomini invece arrivavano alle lacrime ricordando le imprese di Lee Marvin, Ernest Borgnine e Charles Bronson in «Quella sporca dozzina».

Io, invece, mi commuovo davanti ai film sportivi. Poco importa se li ho già visti dieci volte o che si tratti di basket o football, calcio o baseball: mi commuovo quando Sylvester Stallone para il rigore decisivo in «Fuga per la vittoria» o quando Burt Reynolds rientra in campo in «Quella sporca ultima meta», quando Kevin Costner costruisce il campo da baseball tra il grano in «L’uomo dei sogni» o quando Gene Hackman fa il suo discorso finale ai ragazzi di Hickory in «Colpo vincente». E passando per «Rocky» o «Million Dollar Baby», l’elenco sarebbe infinito .

Però ci sono anche dei libri che, attraverso lo sport, raccontano storie bellissime, di amicizia, di amore e spesso di riscatto. Come l’indimenticabile “Il migliore”, il romanzo di esordio di Bernard Malamud. Uscito nel 1952 e pubblicato di recente con una nuova traduzione da Minumum Fax (che ha il merito di aver deciso di ripubblicare l’opera completa del grande scrittore statunitense di origini ebraiche: l’ultimo uscito è il meraviglioso «Il commesso», con una prefazione di Marco Missiroli) è la storia di Roy Hobbs un giovane giocatore di baseball. Uno straordinario talento naturale (il titolo originale è, infatti, «The Natural»), la cui carriera viene stroncata sul nascere, durante il viaggio dal suo paese natale verso Chicago, dove deve firmare per i Cubs, da una donna misteriosa che gli spara. Roy ha solo 19 anni, ma 15 anni dopo avrà una seconda chance, con i New York Knights, una squadra di bassa classifica che riuscirà a portare al successo. Dal romanzo è stato tratto anche un film con Robert Redford e se non vi commuovete sull’ultimo fuori campo vuol dire che non avete cuore. Perché per amare «Il migliore» non serve capire di baseball.

Come non serve capire di baseball per leggere «L’arte di vivere in difesa» di Chad Harbach (Rizzoli), uscito in Italia lo scorso anno e ora disponibile anche in edizione economica. Il protagonista qui è un altro giovane talento del diamante, Henry Skrimshander, che viene chiamato a giocare nella squadra del Westish College, un piccolo liceo sul Lago Michigan, dove viene preso sotto l’ala protettrice del giocatore più anziano, Mike Schwarz. Ne nasce un’amicizia profonda, ma anche complicata, soprattutto quando nella loro vita irrompe una ragazza, che, guarda caso, è anche la figlia del rettore. Rettore che a sua volta, a 60 anni, si trova coinvolto in una relazione che non avrebbe mai preso in considerazione prima di quel momento. Lo sport, in questo romanzo, è una scusa per parlare d’altro: per parlare di amore, di paura, di fragilità, di coraggio. È uno dei libri che ho consigliato di più negli ultimi mesi.

E non sarò il solo il solo a consigliare il freschissimo libro di Fabio Genovesi, «Tutti primi sul traguardo del mio cuore», pubblicato nella collana delle Libellule Mondadori e che raccoglie le cronache (riviste e ampliate) che lo scrittore toscano ha scritto durante l’ultimo Giro d’Italia per il Corriere della Sera. Ci ha già pensato a parlarne molto più che bene Aldo Grasso proprio sul Corriere, che ha posto Genovesi sulla scia dei grandi della letteratura che hanno raccontato il ciclismo, giganti come Buzzati e Parise, Pratolini e Malaparte, Pasolini e Campanile. Quello di Fabio (lo ripeto, a scanso di equivoci: è un mio amico, ma non vedo perché non parlarne se merita) è un libro dove il ciclismo è la scusa per raccontare le molte facce di un Paese strano come il nostro: assieme ad Enzo, l’autista che lo accompagna lungo le strade del Giro, Genovesi vive avventure tra l’onirico e il comico e qualsiasi evento, sia l’incontro surreale con un assessore con velleità canore o l’autoradio che diffonde le note di «Ti amo» di Umberto Tozzi, diventa lo spunto per un racconto che, di volta in volta, vi farà sorridere o commuovere.
Possibile fascetta (ormai è una fissazione): Da leggere anche se non sapete andare in bicicletta.

P.S. A Milano dal 21 al 24 novembre, ci sarà Bookcity . In pochi giorni centinaia di incontri per tutta la città con autori italiani e stranieri (ci sarà anche Genovesi) e ne parliamo anche su Grazia, in edicola venerdì 15 novembre. È un’occasione da non perdere se volete bene ai libri.

Daniele Bresciani è vicedirettore di Grazia. Da sempre appassionato di libri, alla non proprio giovane età di 50 anni ha avuto l’idea malsana di scriverne uno. È un romanzo uscito (pure quello) a marzo, si intitola «Ti volevo dire» (Rizzoli), è alla seconda edizione e, oltre a essere in corso di traduzione in Germania, ha vinto il premio Giorgio De Rienzo e il premio Fortunato Seminara Rhegium Iulii Opera Prima 2013.

© Riproduzione riservata

  • IN ARRIVO

  • Litigate spesso con il partner? Vi diamo la ricetta per smettere (o renderlo utile)

  • Trovate la migliore crema mani screpolate per voi

  • Il principe Harry si sta per separare dal fratello William: ecco cosa significa

  • Le frasi più belle dei film

Grazia