Thylane Blondeau: «Sono l'orchidea selvaggia della moda»
Thylane Blondeau porta il nome di un fiore prezioso. Ha debuttato sul set a 3 anni e ora che ne ha 16 è la musa di stilisti e marchi di bellezza. GRAZIA l'ha incontrata per capire dove vuole andare questa ragazza che ha scelto di crescere molto in fretta.
La ragazzina che mi viene incontro avanzando con passo sicuro sui tacchi, shorts di jeans e lunghi capelli biondi, è una delle modelle più richieste del momento. Si chiama Thylane Blondeau, è francese, ha gli occhi azzurri, le labbra carnose e solo 16 anni.
Lavora da quando ne aveva 3 e venne scoperta dallo stilista Jean-Paul Gaultier mentre andava all’asilo. Figlia della showgirl Véronika Loubry e dell’ex calciatore Patrick Blondeau, da allora Thylane non si è più fermata inanellando copertine, sfilate, campagne pubblicitarie, perfino una collezione capsule per l’infanzia firmata con il suo nome.
Ieri conosciuta come “la bambina più bella del mondo”, oggi è una protagonista della moda. I grandi stilisti se la contendono. Ha un milione e 300 mila seguaci su Instagram, ha girato un film (Belle & Sebastien, grande successo anche in Italia) e recentemente è diventata testimonial del marchio di bellezza L’Oréal Paris: la più giovane di sempre.
Quando ho incontrato Thylane, sono rimasta colpita dalla sua sicurezza: la giovanissima modella risponde alle domande (vita privata e/o sentimentale rigorosamente esclusa) con consumata professionalità, si guarda continuamente allo specchio per controllare la sua immagine e la parola che usa più di frequente per definirsi è “super-contenta”.
Facciamo l’intervista in francese, ma la mia interlocutrice si rivolge ai collaboratori in un inglese perfetto.
Si ritiene soddisfatta della sua carriera?
«In modo assoluto. Sono super-contenta di aver fatto tanta strada da quando Jean-Paul Gaultier mi vide per la strada e fermò a mia madre esclamando: “Voglio questa bambina per le mie sfilate”. Lei, per fortuna, acconsentì e io oggi ho la vita che sognavo».
È difficile crescere sapendo di essere “la bambina più bella del mondo”?
«Ma io ignoravo di essere stata definita così».
Non le viene mai il dubbio che, cominciando a lavorare tanto presto, abbia perso qualcosa, magari la spensieratezza della sua età?
«No, mai. Ho fatto un lavoro che mi piace tantissimo: in caso contrario, nessuno avrebbe potuto obbligarmi a continuare. Sono stata una bambina felice, i miei hanno fatto di tutto perché avessi un’infanzia normale».
Studia ancora o il lavoro ha preso il sopravvento?
«Prendo lezioni private e imparo tante cose anche grazie al lavoro, ai viaggi, agli incontri interessanti che sono ormai parte della mia vita e mi rendono super-contenta».
Dove ha imparato a parlare bene l’inglese?
«Prima dei 3 anni ho vissuto a Londra, ma sono stati i viaggi e le amicizie a darmi la sicurezza nella lingua e soprattutto l’accento americano, di cui sono orgogliosa».
Che effetto le fa essere stata scelta, così giovane e accanto ad attrici famosissime, per rappresentare L’Oréal Paris?
«Penso di aver avuto un’enorme fortuna. Mi sento onorata di fare da testimonial insieme con le grandi signore del cinema. E mi trovo benissimo con le persone che lavorano per il marchio. Rappresentano la mia seconda famiglia».
Che cos’è, per lei, la bellezza?
«Essere semplici. Rimanere naturali».
Lei pensa di averlo imparato?
«Certo. Sono stati i miei genitori a spiegarmi molto presto quanto sia importante mantenere i piedi per terra».
Nel suo lavoro, a chi si ispira?
«Ammiro la modella Gigi Hadid. Malgrado il successo non si è montata la testa e ha un sorriso per tutti. È la mia ambizione: vorrei sempre lavorare con gentilezza».
Se pensa al suo futuro, che cosa si augura?
«Mi piacerebbe rimanere nella moda il più a lungo possibile. Adoro sfilare e posare per i fotografi. Magari, un giorno, potrei firmare un marchio tutto mio».
E il cinema? Non le piacerebbe tornare a recitare?
«Perché no? Sul set mi sono trovata benissimo, mi sentivo a casa. Intanto faccio sia la modella sia l’attrice. E sono super-contenta».
Che cosa pensa di avere in comune con i ragazzi della sua generazione?
«Tutto. A parte il lavoro, sono una 16enne come gli altri. Non mi sento affatto diversa dai miei coetanei».
E quando non sfila, viaggia o posa, come passa il tempo?
«Ascolto la musica e faccio sport. Tiro di boxe tre volte alla settimana. Mi aiuta a scaricare la tensione».
È un modo per incanalare la sua aggressività?
«No. È solo uno sport che amo. Non sono un tipo aggressivo e non sento la necessità di difendermi».
Potrebbe immaginare una vita senza social?
«No, perché dovrei? Sono felice di postare i miei scatti sul red carpet, dietro le quinte delle sfilate, nella quotidianità. Appartengo a una generazione che ama condividere i momenti piccoli e grandi della propria vita, non ci trovo nulla di male».
Parliamo di moda: ha già individuato un suo stile?
«Quando non lavoro preferisco stare comoda: sneakers, felpe, tute da jogging».
Ho una curiosità: da dove viene il nome Thylane?
«È semi-inventato, ne ricorda uno di origine vietnamita che significa orchidea selvaggia. Un fiore in cui mi riconosco».
C’è un risvolto negativo nella vita che conduce?
«Non riesco a vederne nessuno. Sono davvero fortunata».
Photo Credits: Getty Images e Instagram (@thylaneblondeau)
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