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Grazia

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Lifestyle

Shakira: «C’è solo una persona che mi fa essere puntuale (e ha 14 mesi)»

Shakira: «C’è solo una persona che mi fa essere puntuale (e ha 14 mesi)»

foto di Angelo Sica Angelo Sica — 3 Aprile 2014

Fotogallery Shakira: «C’è solo una persona che mi fa essere puntuale (e ha 14 mesi)»

  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira e Gerard Pique Shakira e Gerard Pique Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
  • Shakira Shakira Shakira nel 2014 al party di lancio dell’album “The iHeartRadio”.
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Popstar da 70 milioni di dischi, dove il minimo che possa capitare è di essere inseguiti da un drone. Ma lei è fatta così: mamma affettuosa, sexy nell’ultimo video con Rihanna, capace di fermare un aereo solo per dare un bacio al fidanzato calciatore Gerard Piqué. «Ora, però, mi deve sposare»  

Sono all’hotel W di Barcellona e aspetto Shakira da più di due ore e mezzo.
So che questa grande popstar non è mai puntuale, così nel prenotare il volo di ritorno ho calcolato 4 ore di ritardo rispetto all’orario previsto per l’intervista. Ma il tempo corre e comincio a essere nervoso, anche perché ho trasgredito alla mia regola d’oro di quando ho a che fare con le celeb: mai sottovalutarne capricci e manie. Una star non ritarda di mezz’ora come le persone normali, ritarda di mezza giornata. Questo, però, è il mio giorno fortunato, finalmente mi chiamano e mi scortano fino alla suite dell’ultimo piano, il 25°.
Dalla terrazza il mare è una distesa infinita, Shakira mi saluta in italiano: «Ciao, come stai?», e mi invita a sedermi vicino a lei.
Indossa una maglietta bianca scollata, jeans e tacchi vertiginosi, e sembra molto felice. La sua storia d’amore con il calciatore del Barcellona Gerard Piqué, 27 anni, dieci meno di lei, va benissimo. I due hanno un bimbo di 14 mesi, Milan.

La cantante pubblica il suo nuovo album omonimo, Shakira, lanciato dal singolo in duetto con Rihanna Can’t remember to forget you. Cominciamo proprio da questa hit. «Rihanna è una grande diva», mi dice. «Anche lei lo è», dico io. «Sì», mi lancia uno sguardo ironico, «io però sono una diva in miniatura». Shakira è alta un metro e 57: scoppiamo entrambi a ridere.
Non è scontato che una cantante da 70 milioni di dischi venduti nel mondo riesca a non prendersi troppo sul serio. Le ho già perdonato l’attesa di ore.
«È stata una mia idea quella di coinvolgere Rihanna», aggiunge. «Can’t remember to forget you è un pezzo un po’ reggae e un po’ rock’n’roll, lei è perfetta per un sound di questo tipo. Poi ha un dna caraibico come il mio: il nostro è un mix perfetto».

Non c’è competizione tra voi?
«C’è complicità. Siamo colleghe e ci rispettiamo. Lei è una grande artista, ma è anche umile. Sembra la ragazza della porta accanto».

Siete diventate amiche?
«L’unico cantante con cui ho costruito un affetto duraturo è Alejandro Sanz. In passato coltivavo di più i legami nel mondo dello spettacolo, adesso ho rapporti amichevoli con moltissime persone, ma non posso considerarli così profondi. Gli amici veri li puoi contare sulle dita di una mano, non parlo solo dell’industria discografica, ma della vita in generale. Hai tre persone di cui puoi fidarti davvero? Allora sei molto, molto fortunato».

I suoi video sono sempre molto sexy. In Can’t remember to forget you lei e Rihanna siete su un lettone a righe e vi accarezzate seminude. Una svolta lesbo-chic?
«Per forza, visto che non avrei mai potuto girarlo con un uomo. Il mio fidanzato Gerard non me l’avrebbe permesso. È geloso: se un altro maschio si avvicina al suo territorio sono guai».

Lo dice con compiacimento.
«Adoro la sua gelosia. Io sono passionale e queste cose mi piacciono».

Che cosa intende con passionale?
«Faccio un esempio. Qualche settimana fa ero su un piccolo aereo privato con il mio staff, in volo dalla Croazia a Rabat, in Marocco. A un certo punto guardo dal finestrino: stavamo sorvolando Barcellona. Mi sono precipitata nella cabina del comandante: “Atterriamo”. Ho fatto cambiare il piano di volo e siamo scesi. Mi sono precipitata a casa. Gerard mi ha guardato stupito: “Non dovevi essere a Rabat?”. “Mi è venuta voglia di darti un bacio prima di andarci”, ho detto e gli sono saltata addosso».

Quando vi sposerete?
«Sto aspettando che lui me lo chieda. Ma che cos’è questo rumore?».

Alziamo gli occhi nella direzione di uno strano ronzio: c’è un drone che sta volando attorno alla terrazza. I paparazzi ci hanno montato dentro un obiettivo fotografico. «Ci stanno spiando», dice Shakira divertita. Deve essere abituata a questi colpi di scena da film di spionaggio. Interviene la sua assistente che chiama la sicurezza dell’hotel. Quando il drone scompare riprendiamo l’intervista.

Stavamo parlando di matrimonio.
«Io e Gerard abbiamo un figlio, è come se fossimo già sposati. Lui sta con me perché sono io e non perché sono una celebrità. Tra di noi è vero amore. Vogliamo le stesse cose, ci piacciono le stesse cose e odiamo le stesse cose. Adesso non abbiamo il tempo per organizzare un matrimonio, stiamo ancora capendo che cosa vuol dire essere diventati genitori».

La nascita di Milan l’ha costretta a rallentare nella sua carriera?
«Da quando ero una ragazzina sono sempre stata impegnata a pensare quale fosse il prossimo passo da compiere: una tournée, un viaggio per la promozione, un disco da registrare. Sono diventata mamma e finalmente assaporo tanti momenti di felicità a cui prima rinunciavo. Milan mi ha insegnato a semplificare le cose, passo moltissimo tempo dietro a lui e non me ne pento. Sarei già nuovamente incinta se non ci fosse questo album: mi piacerebbe avere altri 8 o 9 figli da Gerard. Sarebbe la nostra squadra di calcio».

Qual è la canzone che gli dedica nel disco?
«5 23. È un brano sulla prima volta che ci siamo conosciuti. Gerard aveva 23 anni e io stavo girando il video dell’inno ufficiale dei Mondiali di calcio in Sudafrica, Waka Waka. Lui mi promise che avrebbe vinto la Coppa del mondo solo per potermi rivedere, visto che avrei cantato nella cerimonia di premiazione. E infatti è andata così».

Alla fine di questo brano si sente anche la voce di Milan.
«Avevo portato mio figlio in studio di registrazione e alla fine della canzone lui ha detto nel microfono “Ma”. Mi è sembrata una magia, perché lui è la conseguenza di quell’incontro».

Per amore si è trasferita da Los Angeles a Barcellona tre anni fa, non le mancano gli amici e la vita di prima?
«A 13 anni ho lasciato la mia città natale, Barranquilla, in Colombia, per andare a vivere a Bogotà e incidere il mio primo disco. Pochi anni dopo, mi sono trasferita negli Stati Uniti. Sono abituata a ricominciare da capo. E a viaggiare. Vado spesso a trovare i miei genitori a Miami. Ho una casa nel Sud della Francia dove mi isolo quando voglio scrivere canzoni. Poi ho affittato una casa a Los Angeles perché lì sono una coach nell’edizione americana di The Voice».

Allora ci può dire chi sarà la popstar del prossimo futuro?
«Invece non posso, perché per costruire una carriera il talento non basta. Devi mettere intelligenza in ogni decisione che prendi. Il consiglio che do ai giovani è: cercate una buona compagnia, avere delle buone persone accanto è essenziale per sopravvivere in un’industria folle come quella discografica. C’è un’altra cosa che non può mancare: la disciplina. Per questo sono un giudice molto severo».

Anche come mamma è severa?
«Nel seguire una routine sì, non voglio che mio figlio sia sballottolato da una parte all’altra come capita a me. Per lui tutto deve essere uguale: gli orari del sonno, quelli della pappa… Credo che così possa sentirsi protetto. Milan è l’unica persona al mondo che riesce a farmi essere puntuale».

Quando Milan sarà grande, lo vede su un campo da calcio come il padre o su un palco come la madre?
«L’importante è che abbia passione per quello che fa. Non ha solo queste scelte, magari sarà un veterinario. Di sicuro, non gli auguro una carriera faticosa come la mia. Chi sta cantando le mie canzoni, qualcuno sotto la doccia?».

Dai piani inferiori sale un coro della hit di Shakira Whenever, Wherever. Dei fan si sono intrufolati in una stanza dell’hotel e si fanno sentire dalla loro star.
Non mi sono mai divertito così tanto durante un’intervista, ma questa interruzione è fatale, l’assistente di Shakira coglie il pretesto per dire che il tempo a mia disposizione è finito.
Torno giù nella hall del W, ci sono diverse troupe televisive. Mi guardano con un’invidia spudorata, perché sono stato il primo a incontrare la cantante e perché le ore di ritardo si moltiplicheranno sempre di più. “Non lo sapete che Shakira non è mai puntuale?”, penso mentre salto su un taxi.

© Riproduzione riservata

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