L’adolescenza: "Ho raccolto solo sconfitte. Meglio così. Poi ho avuto fame di vincere". Gli anni da sex symbol: "Essere l’idolo delle teenager è stata una risorsa, non un limite". La maturità: "Sul set con Woody Allen. Mi sembra incredibile!". Il tempo passa e Scamarcio si è preso più di una rivincita. E con ironia aggiunge: "Mai avuto il complesso d’inferiorità del 'bello e scemo'. Al limite quello di superiorità!"

Si sa, è sempre meglio un’intervista fatta di persona che al telefono. Se poi l’intervistato è Riccardo Scamarcio, questo non è un dettaglio di poco conto. Per almeno due motivi. Primo: vedere da vicino i suoi occhi verdi, che hanno fatto perdere la testa a migliaia di ragazze. Secondo: scoprire se di presenza è affascinante tanto quanto lo è sullo schermo.
Però... fatevene una ragione (come ho dovuto farmela io): questo incontro non c’è mai stato. «L’attore è sul set»; «Sta facendo promozione»; «Non abbiamo ancora una risposta», mi dicono dal suo ufficio stampa.
Alla fine, dopo giorni di attesa e molte mail, mi comunicano che è andato in vacanza. E non è raggiungibile neppure via Skype (magra consolazione, ma almeno l’avrei visto in video!). L’intervista si può fare solo al telefono. E io che cosa faccio? Accetto, naturalmente.
Fascino di Scamarcio a parte, il vero motivo di questa chiacchierata ha un titolo: "Il segreto dell’acqua", fiction in sei puntate diretta da Renato De Maria e in onda su RaiUno in prima serata a partire dal 12 settembre. L’attore interpreta Angelo Caronia, un poliziotto molto in gamba e altrettanto arrogante.
Intelligente, ma scorbutico e francamente antipatico: questo è l’identikit del suo personaggio. Nulla a che vedere con lei, a sentire Valeria Golino, la sua fidanzata. Qualche mese fa è venuta a trovarci in redazione a «Grazia», per un’intervista collettiva, e ci ha detto che lei ha un carattere molto solare.
«Caronia mi piace perché è un personaggio insolito, politicamente scorretto. Usa metodi al limite della legalità in nome della giustizia. Adotta strategie poco ortodosse per raggiungere un fine nobile: la tutela dei più deboli. Sembra un controsenso, ma mi ha conquistato proprio per questo: anch’io sono convinto che osservare le regole non sia sempre sinonimo di giustizia. Basta guardare la crisi che abbiamo sotto gli occhi: il mondo economico non è poi così tanto “legale”. Anche la Banca centrale europea, più che seguire gli interessi degli Stati, sembra fare quelli dei banchieri...».
Il suo poliziotto è un uomo che non riesce a lavorare con i colleghi e si trincera nella solitudine.
«Non è l’eroe buono, romantico. Anzi, ha tutte le caratteristiche degli antagonisti, un po’ come i protagonisti delle ultime serie americane, alla Dr. House per intenderci. La forza del suo personaggio sta proprio nei suoi difetti, nelle sue debolezze. È una fiction non solo poliziesca, ma anche psicologica. Io sono diverso da Angelo perché abbiamo background differenti. Lui non ha avuto una madre, ma solo un patrigno. È un personaggio anaffettivo, ha difficoltà a lasciarsi andare, ad amare. È cinico e autolesionista».
Lei, invece, è un uomo che manifesta le emozioni o le nasconde?
«Non mi abbandono facilmente. Ma se provo un sentimento autentico, dopo aver superato una serie di prove, mi lascio andare. E fare l’attore aiuta: sul palcoscenico piango, rido. In questo mestiere devi essere disposto a metterti in gioco, a mostrare parti profonde di te. Le emozioni dei personaggi che interpreti, in parte, devi viverle».
Tornando a Caronia, il suo personaggio, è colto, ha una grande passione per Caravaggio, disegna benissimo...
«Sono io l’autore degli schizzi».
Davvero?
«No, sto scherzando. Mia mamma dipinge, ma io sono una tragedia in disegno. Negato totalmente».
Però s’intende di filosofia...
«Ogni tanto mi capita di leggere autori per così dire “pesanti”, tipo Wittgenstein. In vacanza, per esempio, ho letto un libro su Trotsky. C’è qualcosa di buono nel marxismo: il capitalismo ci sta mangiando tutti».
A che cosa è dovuta questa svolta intellettuale? Da bambino non odiava i libri e la scuola?
«Sì, ero incontenibile, pieno di energie, non riuscivo a stare fermo tra i banchi. Preferivo aggiustare videoregistratori. Oppure inventare hovercraft telecomandati o automobiline che lanciavo dal balcone di casa, all’ottavo piano, e dovevano atterrare con un paracadute. Non funzionavano mai! Mi piaceva fare cose manuali, pratiche. In fondo, anche nel cinema hai a che fare con una materia che devi plasmare. Recitare è come costruire un tavolo, ha detto una volta Giancarlo Giannini».
Ha appena terminato le riprese del film “Il rosso e il blu”, dove interpreta un insegnante precario di italiano. Proprio lei, che non faceva mai i compiti!
«Un paradosso, una rivincita nei confronti dei miei insegnanti che mi vessavano: dicevano che ero uno scapestrato e non avrei combinato nulla nella vita perché marinavo la scuola tre volte alla settimana. Forse adesso mi piacerebbe fare una capatina a scuola e assistere a qualche lezione. Ma senza interrogazioni, per carità. La vita di un attore è già fatta di provini, critiche, giudizi. In pratica siamo sempre sotto esame! Ma sa che cosa le dico? Non essere andato bene a scuola è stato un vantaggio per me. Nella prima parte della mia vita ho raccolto solo sconfitte. Poi ho avuto fame di vincere».
Renato De Maria, il regista della fiction “Il segreto dell’acqua”, dice che lei ha raggiunto la maturità d’attore.
«Quello dell’attore è un percorso infinito. L’unica maturità che ho raggiunto è quella... anagrafica».
È passato del tempo da quando era il più amato dalle adolescenti, il sex symbol di “Tre metri sopra il cielo”...
«Essere l’idolo delle teenager è stata una risorsa, non un limite. E il frutto di fortunate coincidenze».
Si è sempre sentito bello?
(Qualche secondo di silenzio). «Da come mi trattavano gli altri, a un certo punto me ne sono reso conto. Ma non ho mai avuto il complesso d’inferiorità del “bello e scemo”. Al limite quello di superiorità!».
Valeria Golino dice che lei è un uomo molto romantico.
«Sì, lo sono nel senso autentico della parola: sono uno che ama posti come Venezia, la Costiera amalfitana... Adoro essere romantico anche perché so che piace molto alle donne. E non penso mai: “Non dico questa frase perché è troppo sentimentale”».
Siete entrambi attori e avete anche recitato insieme. Non avete mai paura di litigare?
«No. Mi piace lavorare con lei, siamo molto compatibili. Forse perché il nostro mestiere è un po’ come un gioco».
Non mi dica che non si arrabbia mai.
«Quando succede, urlo. Ma mi incazzo rarissimamente» (Lo dice lentamente, sillaba per sillaba).
È vero che sul set si diverte a fare scherzi ai colleghi?
«Quando giro un film entro in una fase di regressione totale. Per essere bravi attori bisogna essere un po’ bambini: è tutto finto, ma più ci credi, più il gioco sembra vero. E poi mi piace molto fare le imitazioni. Sono una spugna: se mi stai troppo vicino, inconsciamente ti assorbo. Alla fine della lavorazione di Il segreto dell’acqua, per esempio, parlavo esattamente come il regista».
A proposito della fiction, un tempo per gli attori fare televisione era una scelta di ripiego. È ancora così?
«No, sia perché alcuni progetti televisivi sono di grande qualità, sia perché fare film al cinema è diventato più difficile. Io non ho mai avuto pregiudizi: ho iniziato proprio con la tv (nella serie Compagni di scuola, ndr). Ma sono due forme d’arte completamente diverse. E se lei mi chiede che cosa preferisco, rispondo il cinema. È la mia vera passione».
A Roma ha appena girato con un regista mito, Woody Allen. Che effetto le ha fatto?
«Un gran bell’effetto! Siamo stati sul set un giorno solo, ma è stato stupendo. Adesso posso dire: “Ah, Woody Allen... Sa che ho lavorato con lui?”. Mi sembra incredibile!».
In vacanza, a parte leggere Trotsky, come si è rilassato?
«Mi piace pescare sott’acqua con il fucile. Anche se non prendo mai niente».
Una curiosità di moda: il protagonista della sua fiction indossa solo abiti e camicie scure. Nella vita reale, come si veste?
«Anch’io sempre di scuro. Passo dal grigio al... nero».
Un po’ triste, penso. Poi ho un’illuminazione: è l’abbinamento perfetto per far risaltare i suoi occhi verdi. Niente è lasciato al caso...
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