È all’inizio di una nuova vita (come cantante), ma senza abbandonare la vecchia (da attrice). Naike Rivelli ha anche cambiato nome (in Nayked) e dice di sentirsi una farfalla ("Prima ero un bruco"). E se le chiedete di sua madre risponde: "Impossibile confrontarsi con lei: è un mito!"

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È all’inizio di una nuova vita (come cantante), ma senza abbandonare la vecchia (da attrice). Naike Rivelli ha anche cambiato nome (in Nayked) e dice di sentirsi una farfalla ("Prima ero un bruco"). E se le chiedete di sua madre risponde: "Impossibile confrontarsi con lei: è un mito!"
Un grande spazio bianco con divani candidi, vasi di orchidee e tutt’intorno un terrazzo affacciato su Roma: sembra di stare dentro una nuvola. Questa casa è la “base” della tribù di Ornella Muti . Qui, infatti, abitano i suoi tre figli, Naike (36 anni), Carolina (26) e Andrea (23), più Akash, il figlio quasi 15enne di Naike.
L’appuntamento per l’intervista è con la primogenita, Naike Rivelli , che appare come dal nulla da un dedalo di pareti immacolate (neanche uno specchio, un quadro, niente, tranne due gigantografie pop della Muti, in stile Andy Warhol, appoggiate per terra). Abito lungo da spagnola e scarpe altissime in vernice nera, segue il mio sguardo e dice: «In questa casa essere felici è più facile».
Attrice precoce (aveva 7 anni quando recitò nel film Bonnie e Clyde all’italiana), mamma giovanissima (ha avuto Akash a 20 anni, da un suo compagno di scuola, Christian Cetorelli), a 36 si è inventata una nuova vita da cantante: il suo primo album, di cui ha scritto anche i testi, s’intitola Metamorphose me.
Una metamorfosi, appunto. A partire dal nome che ha cambiato in Nayked.
«È stata una scelta della casa discografica, Nayked è un gioco di parole, in inglese suona come “naked”: nuda».
Come appare in un videoclip e sulla copertina dell’ultimo numero di “Playboy”. Spogliarsi le piace?
«Dipende dalle persone che mi circondano. Se chi mi guarda si sente offeso o infastidito o turbato, allora provo disagio anch’io. Altrimenti no: per me è un gioco».
Il video di “ I like men ” è cliccatissimo in Rete.
«Il mercato è questo, le persone vogliono immagini conturbanti, spinte. Faccio un video a sfondo erotico e diventa un tormentone. Ne ho fatti altri, bellissimi e casti: non li ha guardati nessuno».
Avere dichiarato di essere bisex ha aumentato sicuramente la curiosità...
«No, guardi che le cose non sono andate così. Non ho mai detto di avere convissuto per anni con una donna né che vorrei innamorarmi di una 50enne, come è stato scritto. Di bisessualità ho parlato tanti anni fa, nel mio periodo più ribelle, e non mi ha preso sul serio nessuno. Quando è uscito il video (dove ci sono scene hot con due ragazze, ndr), i giornali hanno tratto delle conclusioni. Ho un’immagine fin troppo trasgressiva e una credibilità come cantante tutta da costruire: le sembra che avessi bisogno di ritirare in ballo questa storia?».
Com’è successo che è diventata una cantante?
«Ho studiato canto con la migliore delle insegnanti, una grande artista, Marjorie Biondo, cognata di Fiorello. E oggi mi sento più cantante che attrice».
Perché canta in inglese?
«Primo: si vende di più. Secondo: mi faceva piacere tradurre dei brani cult come Pensiero stupendo o Vecchio frack. All’estero tutti conoscono Patty Pravo e Domenico Modugno, ma nessuno sa di che cosa parlano le loro canzoni».
Considera la carriera di attrice un capitolo chiuso?
«No! Proprio in questi giorni sono sul set del nuovo film di Claudio Fragasso , il titolo provvisorio è Una notte da paura: una commedia horror stile Scary movie, molto divertente. Il genere che piace a mio figlio, infatti ha detto che verrà a vedermi sul set».
Lei assomiglia in modo impressionante a sua madre e glielo dicono tutti da sempre. Come vive questo eterno paragone?
«È la storia della mia vita. Comunque, essere confrontata a una delle bellezze italiane non è poi così male, poteva andarmi peggio: per esempio, assomigliare a mio papà» (il produttore spagnolo José Luis Bermudez De Castro).
Sua mamma rappresenta un modello da superare, da eguagliare o, in qualche modo, da dimenticare?
«Dimenticare mai. Eguagliarla... La mamma ha una carriera che va alla grande ed è una gran donna. Ha avuto un successo immediato quando era molto giovane e le era appena mancato il padre: ha provveduto lei alla famiglia. Io, invece, sono cresciuta nel benessere, ho vissuto negli Stati Uniti, senza nessuna responsabilità. Soltanto dopo avere avuto mio figlio, ho sentito il bisogno di trovare la mia strada. Ma non potrò mai superare mia madre, Ornella Muti è un mito».
Chi è la più bambina tra voi due?
«Lo siamo entrambe: mamme e bambine. Siamo state 100 volte a Eurodisney, ma ogni volta ci emozioniamo come ragazzine».
Alla fine, toccherà ad Akash fare l’adulto di famiglia...
«In effetti, lui è il più serioso. È in piena adolescenza».
Da dove nasce la scelta di questo nome?
«È un nome indiano e vuol dire cielo: da quando è nato penso che questo figlio sia per me un dono del cielo».
Lei come si sentiva a 15 anni?
«Non mi piacevo. Il seno troppo grosso, il viso troppo tondo... Non mi sentivo a mio agio con me stessa».
Ma a un certo punto, da bruco è diventata una farfalla...
«Da poco, ma finalmente sì, mi sento una farfalla (come sulla copertina del mio album). Ancora devo capire esattamente dove andare, ma intanto sto volando».
Ha detto: «Mia madre non riesce a credere nella sua bellezza». È proprio vero?
«Penso che abbia fatto il percorso che adesso sto affrontando io. Si è svalutata a lungo, forse comincia ora a rendersi conto della sua forza, che non è solo la bellezza. Ci sono tante donne stupende, ma quando mia mamma entra in una stanza tutti smettono di parlare, come se arrivasse una regina».
E lei, Naike, si vede bella?
«Vorrei tanto essere regina della mia vita, ma poi mi viene da ridere...».
Da tre anni è single: felice?
«Avevo bisogno di stare per conto mio. Mi è servito anche per capire che non erano i miei uomini a essere sbagliati, ero io. Se non ti vuoi bene non riesci neanche a farti amare. Ora sono serena, sto bene nella mia pelle. Alcuni giorni più di altri».
Qual è stata la svolta positiva?
«La meditazione. Mi ha tolto l’ansia e la rabbia che avevo dentro. Per nulla al mondo rinuncerei ai miei ritiri».
Ha contagiato altri in famiglia?
«Mia madre ha cominciato prima di me, la meditazione ci ha ulteriormente avvicinate. Mio figlio ci guarda come due matte, però poi mi dice: “Come sei bella mamma”, non me lo diceva più da tanto tempo. E quando deve fare un provino mi ascolta, l’avessi fatto anch’io con mia mamma... Invece, ero presa dal dimostrare di sapere fare tutto da sola».
Anche suo figlio vuole fare l’attore?
«Sì, è una malia che ci trasmettiamo di generazione in generazione, un incantamento per un mondo molto difficile. Mi auguro che Akash cominci all’estero, dove nessuno è figlio di nessuno, si parte tutti da zero».
Per questo motivo l’ha iscritto alla scuola americana?
«Io sono madrelingua inglese, penso in inglese. Volevo che lui avesse la stessa opportunità, andare all’estero per seguire dei master o una futura carriera artistica: vuole fare l’attore o il cantante. Ma fa anche dei video incredibili: quello del brano NZoid l’ha realizzato lui. E adesso ne abbiamo in progetto un altro insieme».
Per una nuova canzone?
«No. Sarà un promo: dell’acqua di cocco. È miracolosa, ha più potassio di un casco di banane ma non fa ingrassare. La vuole provare?».
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