Fotogallery Matthew Modine: «Io, Kubrick e gli scatti segreti del soldato Joker»
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Quando Stanley Kubrick lo chiamò per interpretare il soldato Joker, il protagonista di Full metal jacket, Matthew Modine non avrebbe mai pensato di cominciare una seconda carriera, quella di fotografo.
Quando Stanley Kubrick lo chiamò per interpretare il soldato Joker, il protagonista di Full metal jacket, Matthew Modine non avrebbe mai pensato di cominciare una seconda carriera, quella di fotografo.
Il grande regista, infatti, gli permise (e l’eccezione non si è mai più ripetuta) di portare sul set la sua Reflex bi-ottica.
Dagli scatti tra una pausa e l’altra delle riprese di uno dei capolavori cinematografici sulla guerra in Vietnam, è nata una mostra di gigantografie in bianco e nero mai viste prima, intitolata Full metal jacket diary redux (prodotta da Solares Fondazione delle Arti).
Inaugurata a Los Angeles, è stata presentata a Roma dall’autore-attore.
Ci racconti com’è nata l’idea di questo reportage: la fotografia era già una sua passione?
«Ma no, è stato un caso. Dovevo fare il provino per il film di Kubrick e un mio amico mi diede l’idea di procurarmi una macchina fotografica e cominciare a fare foto, almeno così avrei avuto un argomento di conversazione: tutti sapevano che il regista aveva un carattere molto particolare…».
Una volta ottenuta la parte (Joker, il corrispondente di guerra reclutato nel corpo dei marine durante la guerra del Vietnam, ndr), come è diventato il fotografo con libero accesso al backstage?
«All’inizio Kubrick mi aveva detto di no, di stare alla larga. Ma qualche giorno dopo mi sono ripresentato lo stesso con la mia Reflex, che peraltro mi aveva fatto comprare lui, e non ha detto nulla. Era incuriosito da questa mia attività extra sul set e dal fatto che tenessi un diario…».
Un attimo: Kubrick le ha fatto comperare una macchina fotografica?
«Durante il provino, gli mostrai le mie foto - come mi aveva suggerito quel mio amico - e lui mi disse: “Ma che schifo di macchina usi? Comprane una seria”. E così ho fatto».
Quanto al diario...
«Ho sempre tenuto un diario: è stata mia nonna a incoraggiarmi. Da qui è nata l’idea di farne tenere uno anche al protagonista del film, il soldato Joker, cioè io».
E da qui è nato il libro Full metal jacket diary (di cui More Mondadori ha curato l’edizione italiana, di prossima uscita), in cui Matthew Modine racconta Stanley Kubrick e l’esperienza di quel film che gli ha cambiato la vita.
Nel suo futuro c’è la fotografia, la regia o la recitazione?
«Vorrei dedicarmi alla regia, seguendo gli insegnamenti di Kubrick: girerò a Los Angeles un film sui Rocking Horsemen, un gruppo rock degli Anni 60».
Ma vedremo Modine anche come attore in Jobs, nel ruolo del fondatore della Apple, Steve Jobs. Mentre come fotografo, per ora, lui non si pronuncia, ma forse ci stupirà. Ancora.
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