Fotogallery Maria Sharapova: «Sono la numero uno (e non parlo di tennis)»
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Maria Sharapova è di nuovo la più forte del mondo. Oltre che la più pagata, la più bella, la più chic. Vi basta? No? Allora sappiate che ha anche l’amore. Quello vero.
Maria Sharapova è di nuovo la più forte del mondo. Oltre che la più pagata, la più bella, la più chic. Vi basta? No? Allora sappiate che ha anche l’amore. Quello vero.
«Questo è il momento più straordinario della mia carriera. Quando, a 17 anni, ho vinto Wimbledon, pensavo che fosse la tappa più bella della mia vita. Ma quando sono crollata in ginocchio dopo il match-point della finale del Roland Garros (urlando: “Oh, my God, Oh, my God”, ndr), mi sono resa conto che anche questa vittoria è molto speciale. Forse la più speciale», racconta Maria Sharapova dopo avere sconfitto la “nostra” Sara Errani al grande slam di Parigi.
Masha (tutti la chiamano così) è rinata.
Si è lasciata alle spalle infortuni, crisi, qualche amore sbagliato e, a 25 anni, torna finalmente sul tetto del mondo: dopo quattro anni è di nuovo la numero uno, regina del tennis.
C’è chi dice che sia tutto merito del cestista sloveno Saša Vujacic che dovrebbe sposare il 10 novembre (per arredare la loro camera pare abbiano ordinato un letto lungo quattro metri).
Nella nostra intervista, però, la tennista russa glissa sistematicamente le domande che riguardano la sua vita privata. Lei è fatta così: bellissima (l’unica capace di restare perfetta anche dopo quattro ore di match), algida (distribuisce sorrisi con il contagocce) e molto, molto star.
Maria, è finalmente tornata...
«Non ragiono in termini di “ritorni”: siete voi giornalisti a parlare così. Sto solo lavorando duro...».
A Londra, prima di un match, ha giocato con i fan mettendosi a ballare sul campo. Non è male come modo per tenersi in forma...
«In effetti non amo la palestra. La mia preparazione atletica è fatta di yoga, danza, arrampicata, corse sulla spiaggia. Amo variare. Ma ballare sul campo era un modo per ringraziare i miei fan».
Durante una competizione a Madrid l’abbiamo vista entrare in campo con un completino rosa perfettamente abbinato alla borsa griffata. Ha portato lo stile nel mondo del tennis.
«Se mi sento bene in ciò che indosso, ho più fiducia in me stessa e gioco meglio. Ma sul campo sono soprattutto una tennista. Se poi la gente ama come mi vesto, tanto meglio!».
Fashion-addicted di...
«Scarpe, borse e occhiali da sole. Non mi bastano mai!».
I suoi capi-cult?
«Un paio di pantaloni Rick Owens, un paio di jeans Hudson, le ballerine Cole Haan, due o tre “pezzi” firmati da Stella McCartney, per le grandi occasioni. E, d’inverno, un favoloso cappotto vintage Missoni. Mi danno fiducia: so che, all’ultimo momento, posso indossarli e sentirmi “fab”».
È vero che consulta Becks Welch, la stylist di Charlize Theron?
«Lavora per me da anni. È fantastica. Mi ascolta, mi propone dei look, non mi impone il suo stile. Un’ottima “complice”».
Parlando di moda, il suo motto è: “Less is more”. Ovvero?
«L’abito deve rivelare come sei dentro, non oscurare la tua personalità o nasconderti dietro una maschera».
Per esempio?
«Niente make-up troppo vistoso».
Nelle ultime sfilate è stata ospite da Marc Jacobs...
«Rappresenta l’equilibrio perfetto: è creativo, attento ai tessuti, i suoi tagli sono perfetti senza essere stravaganti. “Less is more” scorre anche dentro il suo sangue».
È stata fotografata dalle grandi firme della moda, come Patrick Demarchelier nella prima campagna per Tag Heuer. Le piace fare la modella?
«Mi diverte: mi viziano tutto il giorno con trucchi e vestiti. Non è stancante come una partita di tennis, ma mi assorbe molta energia. Per questo lo faccio solo alla fine della stagione. In fondo, sono soprattutto una tennista. Tutto il resto è... una ciliegina sulla torta».
È testimonial di Tag Heuer da sei anni. Brad Pitt e Uma Thurman sono stati invece sostituiti con Leonardo DiCaprio e Cameron Diaz. Che cosa c’è dietro questo lungo sodalizio?
«Condividiamo gli stessi valori: è un brand che continua a reinventarsi, non dà niente per scontato, si rinnova e accetta le sfide. Un po’ come me. E mi è stato vicino quando ho avuto degli infortuni: gliene sono grata. Essere di nuovo la numero uno è un modo per ricompensare chi ha creduto in me».
Lei è famosa per dire di no a ciò che non la convince al 100 per 100.
«Ho una grande abilità nel dire no. Ma anche sì. Uso semplicemente il cervello per decidere che cosa può farmi meglio».
Alcuni pensano che sia una superwoman, sempre perfetta...
«Mi lusinga, ma non lo capisco. Lavoro duro, ma ho i miei alti e bassi. Come tutti».
Successo, fama, soldi (è l’atleta più ricca del mondo, ndr): la sua storia sembra una favola. Lo è davvero?
Leggi cosa ha risposto Maria Sharapova su Grazia 26, dal 19 giugno in edicola.
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