Kylie Minogue: «Noi, coraggiose come Angelina»

Kylie Minogue , la regina della pop music, la lotta al cancro l’ha combattuta anni fa. E oggi, con un amore felice con un giovane modello e una rinnovata passione per la moda, dà un consiglio alle altre donne. Con un grazie speciale.

Ho commesso l’errore di dire al mio padrone di casa che avrei intervistato Kylie Minogue.
La notizia ha fatto il giro della zona in un batter d’occhio e mi sono ritrovata i vicini di casa alla porta: «Quando la vedi? Chiedile del suo fidanzato figo, è un fotomodello! Chiedile quando esce il suo prossimo disco e come fa a essere così bella a 44 anni. Dille che è la migliore. Wow! Posso venire con te?».

E poi dicono che gli inglesi si fanno solo i fatti propri. Del resto Kylie, con i vicini di casa, ha una lunga storia, due anni, dal 1986 al 1988, durante i quali, nei panni di Charlene Mitchel, ha recitato nella mitica soap-opera australiana Neighbours, trasmessa anche nel Regno Unito.
Da allora i britannici hanno perso la testa per lei e ne hanno ottenuto ufficialmente l’adozione. Non importa quel che fa: che canti, che balli, che reciti, che disegni la sua fashion line di lingerie, o che pubblichi, come ha appena fatto con Kylie Fashion, un libro dedicato alla moda, Minogue, qui, è un mito vivente. Tutto made in UK.

La incontro sul set di Grazia dopo l’ultimo scatto fotografico.
Sono impressionata dal divario tra la sua statura professionale, quella che fa di lei la Dea della Pop Music, e quella reale. Kylie è alta solo 152 centimetri. Trattasi, però, di un metro e cinquantadue di sesso liquido.  
È una Venere tascabile. Corpo perfetto e proporzionato formato mignon: addome piatto, gambe toniche, sedere alto e sodo, seno bellissimo (con una brutta storia da raccontare) sex appeal e viso d’angelo.

Magari è solo una mia impressione, ma Kylie Minogue non ha per niente la faccia della pop-star.
Lo so, è assurdo, visto che fino a ora ha venduto 68 milioni di dischi nel mondo. Ma tant’è: sarà per la dolcezza del suo sorriso e gli occhi blu, ma l’aggressività che siamo abituati ad ammirare nelle donne della musica di oggi non le appartiene.

Forse mi darebbe ragione il regista francese Leo Carax, che l’ha voluta nel suo film folle, scardinato ed esilarante Holy Motors (presentato a Cannes l’anno scorso) nel ruolo di Eva Grace, una donna che cammina tristemente per le strade di una città, forse Parigi, con un impermeabile addosso, cantando una canzone dedicata a un amore perduto.

«Mi è piaciuto molto il servizio fotografico che mi avete fatto», dice. «È così fresco, leggero, divertente. Non vedo l’ora di vederlo pubblicato. Grazie».

Grazie a lei. Allora, come va, Kylie?
«Di corsa».

L’anno scorso ha celebrato 25 anni di carriera con un album, Abbey Road Session, registrato appunto negli studi dei Beatles, che rivisita i suoi maggiori successi, si sa che uscirà un nuovo disco, ma soprattutto si parla di un suo ritorno alla carriera di attrice: è vero?
«Ultimamente mi sono mancati molto il cinema e la recitazione, è vero. Ho girato un paio di film nel 2012: Holy Motors e Jack and Diane, una pellicola americana indipendente. Sono anche tornata recentemente in televisione con Hey Diddly Dee, una produzione teatrale per Sky Arte e trasmessa solo in Gran Bretagna, dove interpreto il ruolo di Edie Sedgwick, la musa di Andy Warhol  (l’attore Peter Serafinowicz, ndr). Mi ha fatto bene tornare davanti alle telecamere. Cerco di sfruttare ogni possibilità che mi viene proposta, vorrei recitare di più, ma non ho abbastanza tempo».

Quindi non è vero che vuole lasciare la musica per dedicarsi alla recitazione?
«No, assolutamente».

Allora ci dia subito uno scoop: quando esce il nuovo album e come s’intitola?
«Mi dispiace. Non posso darvi nessuno scoop. Non lo so nemmeno io e non ho idea di come s’intitolerà. Posso solo dirvi che sarà molto diverso dal solito, anche se sempre di pop music si tratta, e che uscirà presto».

All’inizio della carriera l’hanno definita la ragazza della porta accanto, poi la versione light di Madonna, poi la Principessa del Pop, ora definitivamente la Dea della Pop Music. Lei, invece, come si definisce?
«Sono solo delle etichette. All’uscita del nuovo album me ne affibbieranno un’altra sicuramente. Non definisco me stessa in nessun modo».

Ma nel profondo del cuore si sente ancora la ragazza della porta accanto?
«Certamente una parte di me lo è. Ma sa, io sono del segno dei Gemelli. Per un verso rimango una ragazza semplice dall’altro sono Kylie Minogue. E per i Gemelli è normale avere due parti che si contraddicono».

Ha delle rivali nella sua professione? C’è qualche pop star che non sopporta?
«Certo, ho delle grandi rivali e concorrenti, ma io sostengo sempre e in ogni caso le artiste donne. Sono una loro accanita supporter».

Anche Lady Gaga? Siete amiche?
«Non ho mai incontrato Lady Gaga. So che i suoi fan stanno aspettando il suo nuovo album. E ne sono contenta».

Dove vive a Londra?
«A Chelsea».

È assediata dai fan che hanno scoperto dove abita?
«No, solo dai fotografi, di tanto in tanto».

E vive con il suo compagno, il fotomodello spagnolo Andres Velencoso ?
«Sì. Siamo insieme da cinque anni, una vita…».

È vero che lo sta aiutando a diventare attore?
«Non lo aiuto, ma lo incoraggio. Secondo me è molto bravo, anche se il mio non può essere un punto di vista imparziale. Ma sono sicura che non sarei l’unica ad apprezzare il suo talento. Sono molto emozionata per la sua nuova carriera».

Resta il fatto che è uno schianto d’uomo!
«Sì, ha i suoi momenti di bellezza…».

Dopo 5 anni ancora innamorata come il primo giorno?
«Sì. Andres mi fa volare».

Lei è una diva globale, ma come si spiega il fatto che solo qui, in Gran Bretagna, è adorata e trattata come una regina? Tanto che proprio la Regina Elisabetta è l’unica ad avere più statue di cera di lei al Museo Madame Tussauds, quattro contro tre…
«All’epoca della serie tv Neighbours sono entrata nelle case di tutte le famiglie britanniche, nei pub, in ogni posto che avesse una televisione. L’hanno trasmessa ovunque, era diventata un appuntamento imperdibile per il pubblico. Avevo solo 19 anni e gli inglesi mi hanno presa a cuore, mi hanno letteralmente adottata, come una figlia, facendo di me la donna adulta e l’artista che sono ora».

Ma lei è australiana, di Melbourne. Sente mai nostalgia di casa?
«Il mio cuore resta in Australia. Là ho le mie radici, ma se fossi un albero i miei rami sarebbero lunghissimi: da Melbourne fino a Londra».

Nel 2005 ha dovuto affrontare l’incubo del tumore al seno. È vero che la malattia non fu diagnosticata in tempo utile per evitare la chemioterapia?
«È corretto».

Come si sente ora? Si fida ancora dei medici?
«Mi fido perché i medici mi hanno salvato la vita. Dico solo alle donne di cercare di mettersi al riparo da errori e di non aver paura di chiedere sempre un secondo parere. Consiglio loro di fare lo screening anche ogni sei mesi e di stare attente a qualsiasi sintomo o variazione del proprio seno. Sono impegnata personalmente nella raccolta di fondi per la ricerca e in conferenze sulla malattia per aiutare le donne».

Che cosa pensa della rivelazione shock di Angelina Jolie, che ha deciso di fare una mastectomia totale per non correre il rischio di sviluppare un tumore in seguito?
«Sono molto fiera di Angelina, che ha voluto condividere con tutte le donne e pubblicamente la sua decisione estremamente coraggiosa. Le informazioni sui rischi di tumore al seno non sono mai abbastanza. Angelina ha voluto dire a tutte noi della sua particolare situazione genetica (presenza di un gene difettoso, BRCA1, che eleva la possibilità di sviluppare un tumore al seno alla percentuale dell’87%, ndr) per dirci che ciò potrebbe succedere anche a noi. Le sono molto grata ».

Che cosa la spaventa di più nella vita?
«Il fallimento, la solitudine, il passare del tempo e la mancanza di tempo».

Quando, invece, si sente davvero felice e serena?
«Quando sono con la mia famiglia e i miei amici».

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