Fotogallery Kiesza: «Sono meglio di Madonna»
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A 16 anni partecipa a Miss Universo. A 17 si arruola in Marina. Oggi che ne ha 25 ha una canzone in vetta alle classifiche e 33 milioni di fan sul web. Vi presentiamo la ragazza che vuole diventare la popstar più famosa del mondo
Tenete a mente il suo nome insolito, Kiesza (si pronuncia Caisa), e la sua pettinatura a metà strada tra un croissant e la versione punk di uno chignon.
Di questa ragazza altissima e magra, voce potente e occhi incredibilmente chiari, sentirete molto parlare.
Ha 25 anni, è nata in Canada a Calgary e fa la cantante. Il video Hideaway in cui canta e balla scatenata per le strade di Williamsburg, a Brooklyn, New York, con un gruppo di ballerini di strada ha avuto in poche settimane più di 30 milioni di visualizzazioni su YouTube, il brano è tra i più suonati sulle radio inglesi ed è il singolo più venduto del 2014 in Gran Bretagna. Il suo album d’esordio è atteso per il prossimo autunno.
Incontro Kiesza sulla terrazza di un grande albergo a Cannes, in Francia. La cantante mi stringe la mano con calore. Indossa un miniabito rosso e sandali alti in tinta, tutto di Fendi. «La moda, dopo la musica, è la forma d’arte che mi permette di esprimermi meglio», dice. «Cambio volentieri stile, colori e accessori perché amo sorprendere». Nel video del suo singolo porta i jeans, oggi è decisamente glamour e potrebbe essere scambiata per una top model. Scoprirò, chiacchierando con lei, il suo passato insospettabile: a 17 anni, dopo aver vinto il concorso di bellezza della sua città natale e aver partecipato a Miss Universo, si è arruolata volontaria nella Marina canadese. «Acqua passata», mi dice lei ridendo, «ora è la musica la mia vita».
La giovane artista canta e compone da quando era sulle navi, poi ha studiato al Berklee College of Music di Boston. Nel video di Hideaway mostra anche le sue doti di ballerina: ha studiato danza per anni. La clip è stata girata da suo fratello Blayre Ellestad ed è ispirata alla moda delle dance battles, ovvero quelle forme di ballo lanciate sulle strade negli Anni 90, tanto care a Madonna. Guardando il video, la sua energia fa venire in mente Madonna qualche anno fa: che cos’ha in comune con lei?
«Molte cose! Entrambe non abbiamo paura di niente, siamo disposte a rischiare, abbiamo una forte considerazione di noi stesse. E una visione chiara di dove vogliamo arrivare».
Lei, Kiesza, dove vuole arrivare?
«Voglio fare musica e avere successo per comunicare con gli altri. È molto importante, per me, sapere che posso condividere le mie emozioni con tante persone. Ma se non fossi flessibile, pronta ai cambiamenti, non andrei da nessuna parte».
Che cosa l’ha spinta ad arruolarsi tra i marines a 17 anni?
«Ero una ragazzina avventurosa e curiosa. La vita sedentaria e prevedibile non ha mai fatto per me. Amo gli sport estremi e le sfide non mi spaventano. Sono entrata in Marina per cambiare aria e spingermi oltre la routine».
Da militare qual era il suo ruolo?
«Ero addetta alle comunicazioni, alle decrittazioni dei codici, usavo l’alfabeto Morse e roba così. Ho scelto questa specializzazione perché non potrei mai imbracciare un’arma. Quell’esperienza è durata quattro anni ed è servita a forgiarmi».
Perché ha abbandonato la divisa?
«Troppa disciplina! Un po’, lo confesso, ne avevo bisogno ma alla lunga mi sono stancata. Allenamenti massacranti, sveglie nel cuore della notte, esercitazioni continue. A me piace rompere le regole. E poi, diciamolo pure, in Marina non avevo molto spazio per essere creativa».
Più creativa la partecipazione a Miss Universo?
«Mi sono iscritta al concorso quasi senza volerlo. Avevo partecipato a Miss Calgary per gioco, sono arrivata seconda e poi mi sono ritrovata alle selezioni di Miss Universo. Ma la musica è sempre stato il mio interesse principale. Non ho mai sognato di entrare nel mondo delle gare di bellezza, non fa per me».
Perché?
«Devi essere troppo concentrata su te stessa, non puoi ingrassare, ma io adoro mangiare. No, grazie, tutto questo non è sano».
La musica com’è entrata nella sua vita?
«Ho imparato a suonare la chitarra sulle navi. La notte ci riunivamo sul ponte e cantavamo sotto le stelle. Era bellissimo, quel periodo mi ha fatto capire che la musica ha il potere immenso di unire le persone, è un percorso di vita. Le prime canzoni le ho composte in stile folk poi, lasciata la Marina, mi sono iscritta a una scuola, ho creato brani per altri artisti e mi sono divertita a esplorare i generi».
Come definirebbe il suo stile attuale?
«Faccio musica house Anni 90, rivisitata e contaminata da altre sonorità. Mi permette di ballare e muovermi sul palco, mi piace da morire».
Dove vive?
«A Londra. L’ho scelta perché è la città in cui ho fatto le mie prime esperienze di musicista indipendente».
Ha un bel ricordo della sua infanzia?
«Sì, certo. Calgary è un posto in cui vivi sempre all’aria aperta, in mezzo alla natura, tra le montagne. Non stai dentro casa nemmeno in inverno, tutti sanno sciare e volano sullo snowboard. La giovinezza in quella città mi ha dato la spinta a uscire dai confini per mettermi in gioco».
Sta avendo un grande successo, vede dei rischi?
«C’è il pericolo che le cose si muovano troppo velocemente, ma io cercherò di tenere i nervi saldi per non farmi travolgere».
È tentata dal cinema?
«Sì, lo confesso, mi piacerebbe tanto recitare. Il mio idolo è Meryl Streep».
Ha un amore?
«Non ora. Molti ragazzi sono innamorati di me, ma io non ho tempo per queste cose. E pensare che sono una romantica, spero un giorno di avere un bellissimo rapporto di coppia e dei figli. Adesso non è il momento».
Che cosa vuole comunicare con la sua musica?
«Voglio contagiare tutti con la mia energia».
Prima di salutare Kiesza le chiedo che cosa rappresenta il bizzarro chignon che porta sempre. «Bello, vero? L’ho inventato io! Questo look combina la classe francese con la mia voglia di giocare», dice.
Poi mi prende per mano e mi chiede di scattare un selfie con il telefonino. Mi metto in posa accanto a lei, sono sicura che questa ragazza con l’argento vivo in corpo andrà molto lontano.
© Riproduzione riservata
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