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Grazia

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Lifestyle

Jessica Chastain: «Scusate se sono ambiziosa»

Jessica Chastain: «Scusate se sono ambiziosa»

foto di Emanuela Mastropietro da Parigi Emanuela Mastropietro da Parigi — 27 Febbraio 2014

Non ditele mai che è sexy ma che è brava. e non fatele fretta sul matrimonio con il fidanzato italiano. L’attrice icona di Yves Saint Laurent ha in pugno Hollywood e lavora sodo. Fin troppo?  No, ci sono anche l’ukulele, le partite a scarabeo e qualche scaramanzia quando sale sull’aereo

Jessica Chastain

La suite a cinque stelle dell’Hotel Royal Monceau, a un passo dagli Champs Elysées, è elegante ma un po’ fredda. A parte un dettaglio: una piccola chitarra (scopriremo poi che si tratta di un ukulele) appoggiata alla parete color crema. Seduta su un divanetto di velluto, Jessica Chastain si alza per venirci incontro con un sorriso e un: «Buongiorno, è un piacere», pronunciato in italiano.

L’attrice americana che ha sedotto Hollywood parla la nostra lingua? «Un po’», risponde timidamente lei, che in meno di tre anni ha al suo attivo un Golden Globe, due nomination all’Oscar e una quindicina di film.
La domanda successiva sembrerebbe scontata: l’ha imparata dal suo fidanzato italiano? Ma Jessica, 36 anni, ha posto una sola condizione al nostro incontro: sulla sua relazione con Gian Luca Passi, 31, conte di Preposulo, manager di Monclair al suo fianco da più di un anno, non dirà una parola (leggete l’intervista e capirete perché). Così non sapremo se i versi tratti da Romeo e Giulietta di Shakespeare e pubblicati sulla sua pagina Facebook il giorno di San Valentino sono dedicati a lui. Ma prendersela con Jessica è praticamente impossibile. Non ha pose da diva né l’aria annoiata di chi vive le interviste come un rituale obbligato. Quando ride rovesciando la testa all’indietro o si accalora nel racconto, si capisce perché la stampa americana la consideri l’attrice più sexy in circolazione. Non azzardatevi a dirglielo, però.

Lei giura d’essere il tipo di ragazza che attraversa una stanza senza attirare gli sguardi, forse perché, da bambina, quando viveva in una cittadina di provincia del Nord della California e portava stivali da cowboy, i compagni di classe la prendevano in giro per i suoi capelli rossi, tagliati corti. Allora lei bigiava la scuola, ma solo per andare a leggersi Shakespeare in santa pace. Con un papà pompiere e una mamma casalinga, sapeva che avrebbe dovuto contare solo sulle sue forze per sfondare nel mondo dello spettacolo. Primo passo la Juilliard School, la più esclusiva scuola di recitazione di New York.

Oggi che cosa pensa del suo successo?
«È molto fiera di me. Mi ha accompagnato per due volte alla cerimonia degli Oscar. Mi sono commossa a vederla emozionata e vestita da sera per me».

Leggi il resto dell’intervista sul numero di Grazia in edicola questa settimana

© Riproduzione riservata

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