Fotogallery James Cameron: il regista in fondo al mare
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James Cameron, l’autore di Titanic e Avatar, ha raggiunto da solo, a bordo di un piccolo batiscafo, il punto più profondo dell’Oceano. «Ma non ho avuto paura. È stata la realizzazione del sogno della mia vita»
James Cameron , l’autore di Titanic e Avatar, ha raggiunto da solo, a bordo di un piccolo batiscafo, il punto più profondo dell’Oceano. «Ma non ho avuto paura. È stata la realizzazione del sogno della mia vita».
«Appena arrivato a 11 mila metri in fondo all’Oceano. Raggiungere il fondo non è mai stato così bello. Non vedo l’ora di condividere con voi le cose che vedo», ha scritto su Twitter James Cameron, il regista di Titanic e di Avatar, 57 anni, che ha inviato il suo messaggio da 10.898 metri di profondità nella fossa delle Marianne.
Completamente solo, è sceso nel punto più profondo del mondo a bordo di un sottomarino. La missione Challenger Deep, in collaborazione con National Geographic e Rolex, è durata in tutto cinque ore. Prima di lui ci erano riusciti in tandem solo l’oceanografo svizzero Jacques Piccard insieme all’ufficiale della Marina americana Don Walsh: era il 1960.
In quell’epoca era stato fissato al sottomarino un orologio sperimentale Rolex Deepsea Special, riemerso in perfette condizioni, nonostante l’immensa pressione dell’acqua. Ma oggi quali emozioni ha provato Cameron a scendere in quegli abissi? La spedizione è il frutto di preparativi durati ben sette anni. Sul fondo ha prelevato campioni del suolo marino per la ricerca scientifica e ha realizzato foto e video.
L’abisso se l’era immaginato proprio come l’ha visto?
«È un posto lunare, molto desolato. Mi sono sentito come se, in un giorno, fossi andato su un altro pianeta e fossi tornato indietro. È un mondo uniforme, del tutto alieno. La gente probabilmente mi conosce come regista, ma l’oceano e l’idea dell’esplorazione da sempre sono stati la leva più potente della mia vita».
Ha avuto paura?
«È stato il culmine del sogno di tutta una vita. La cosa importante è aver spinto in avanti i limiti delle capacità umane, di ciò che gli uomini possono vedere».
Ha dovuto scegliere tra la prima di Titanic in 3D e l’immersione. Darà l’addio alla regia?
«Fortunatamente posso fare le due cose. E ovviamente là sotto ho girato in 3D!».
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