Fotogallery Inès de la Fressange: «L’età? È una questione di attitudine»
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Da 30 anni è un’icona di stile, ma non ha paura del tempo che passa. Anzi. «Tutto cambia. Ma certe cose durano per sempre»
La legge della moda, per sua natura, è che dura sei mesi.
Quello che ci faceva impazzire ieri, probabilmente l’anno dopo ci annoierà. Ma come succede per ogni regola, c’è sempre l’eccezione.
Così alcuni capi non hanno tempo: il trench di Burberry, la Birkin di Hermès, la giacca di Chanel, il bracciale Tubogas di Bulgari, il Monogram di Louis Vuitton...
Anche Roger Vivier è una maison che ha al suo attivo un pezzo desiderabile da decenni: le Belle de Jour, le scarpe con la grossa fibbia rettangolare che indossava Catherine Deneuve nel film omonimo. E oggi la casa francese continua a rivisitare la tradizione “di famiglia” riproponendo le Virgule, le calzature con il tacco
a virgola che Roger Vivier stesso aveva ideato 50 anni fa.
Ce ne parla Inès de la Fressange , ambasciatrice del marchio, modella, stilista, ma soprattutto donna dallo stile inconfondibile.
«È uno dei tacchi più belli e innovativi creati da Monsieur Vivier. Quando abbiamo preparato il libro sulla maison, qualche mese fa (pubblicato da Rizzoli, ndr), abbiamo deciso di riproporlo perché attraversa il tempo, cosa che, nella moda, succede di rado. Bruno Frisoni, lo stilista del marchio, ha fatto un esercizio di stile, reinterpretandole. E le Virgule sono già copiate, come succede a Chanel: un indubbio segno di successo».
Quindi secondo lei l’età, delle cose o delle persone, non conta?
«I codici sono cambiati. Trent’anni fa, una cinquantenne era praticamente una donna anziana. Oggi non è più così. L’età è un’attitudine, non un numero. Un tempo, la moda era fatta di regole, oggi c’è un po’ più di senso dello humour e di libertà. Negli Anni 60 andavi a un cocktail con l’abito giusto e lo chignon, io ora mi presento con i jeans e le ballerine. E va benissimo così. Lo stesso vale per le Virgule: sono perfette di sera, mia figlia Nine, che ha 19 anni, magari le può indossare con un jeans sfrangiato e corto e una camicia».
Dà consigli in fatto di moda alle sue figlie?
«Non lo faccio mai, anzi, ho lasciato che vivessero tutto il cattivo gusto delle bambine: overdose di colore rosa, abiti da principesse... Oggi sono due ragazze con un loro stile, che spesso mi rubano cose di buon gusto. Quando qualcuno chiede quale sia la loro boutique preferita, rispondono: “L’armadio della mamma”».
E lei prende qualcosa in prestito da loro?
«Mai. Succede che compriamo cose simili, ma non uguali. Non bisogna mettersi al posto dei figli, significa che non si accetta di invecchiare. E fingere che
non accada è veramente triste: è un errore che si paga diventando ridicole».
Ma una donna matura può imparare da una giovane?
«Certo. Che troppi gioielli invecchiano, può essere molto più divertente un braccialetto di cotone colorato. Che è bene truccarsi o gli occhi o la bocca, mai
le due cose insieme. Che è più importante sentirsi a proprio agio che indossare una borsa troppo cara».
C’è qualcosa che non sopporta nella moda?
«I reggiseni con le bretelle trasparenti: orribili! Ma la cosa che amo di questo mondo è che tutto cambia, niente è definitivo. Magari tra un po’ mi piaceranno anche quelli... Il bello è che oggi la moda ha messo fuori moda se stessa».
© Riproduzione riservata
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