Fotogallery Ian Somerhalder: «Chi ama, morde»
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Non importa se ha gli occhi di ghiaccio e in tv fa il vampiro cattivo. Ian Somerhalder è un bravo ragazzo. "Credo nell’amore e nel matrimonio". Fortunata chi finisce sotto i suoi denti...
Non importa se ha gli occhi di ghiaccio e in tv fa il vampiro cattivo. Ian Somerhalder è un bravo ragazzo. "Credo nell’amore e nel matrimonio". Fortunata chi finisce sotto i suoi denti...
I suoi occhi blu bucano lo schermo, come i suoi denti affilati... Eletto miglior fisico maschile dopo Ryan Reynolds nella classifica 2011 stilata dal Times of India, Ian Somerhalder si è aggiudicato così lo scettro di vampiro più sexy della tv.
L’attore americano, infatti, è conosciuto come Damon Salvatore della serie The Vampire Diaries, ispirata ai romanzi di Lisa J. Smith (la seconda stagione inizia l’11 ottobre su Mya, canale di Mediaset Premium, mentre la terza è già in onda negli Stati Uniti).
Ma, a dispetto del titolo di “macho” globale, di persona Ian è piuttosto timido e arrossisce mentre racconta la sua vita.
E dire che dovrebbe essere abituato a telecamere e macchine fotografiche, visto che ha cominciato giovanissimo come modello (ha lavorato per Dolce & Gabbana, Gucci, Versace, Calvin Klein, Guess).
È nato in Louisiana, ma si è trasferito a New York a 17 anni per studiare recitazione. Si è fatto notare in Le regole dell’attrazione, film del 2006 tratto dall’omonimo romanzo di Bret Easton Ellis, poi ha preso parte a serie di culto quali CSI: Miami, Law & Order e Smallville. Ma è stato grazie a Lost che è riuscito a sfondare.
Al momento si divide tra documentari e teatro, oltre, ovviamente, a fare il vampiro per la televisione. «Adoro il ruolo di Damon Salvatore», dice l’attore. «Può sembrare strano, ma in lui mi identifico tantissimo, anche se con questo non intendo dire che sono un killer psicopatico.
Damon è molto solo, ha un rapporto difficile con il fratello, gli manca da morire la sua ragazza. Da questo punto di vista, mi sento vicino a lui».
È innamorato?
«Ho una fidanzata da più di tre anni. È una regista di documentari».
L’amore per lei è importante?
«È fondamentale».
Che cosa le piace in una donna?
«È una domanda tranello? (Ride, ndr). Mi piace che sia forte, intellettuale, indipendente. Non considero la bellezza così importante, oltre al fatto che è soggettiva. Semplicemente, mi attraggono le donne con una forte personalità, che sappiano camminare a testa alta e siano capaci di dominare qualsiasi situazione».
Crede nel matrimonio?
«Sì, assolutamente, anche se non ci si deve sposare per forza. È più importante stare bene insieme: conosco coppie che convivono da più di 25 anni e sono ancora innamorate».
Si sente un sex symbol?
«Non so che cosa voglia dire esattamente. Non do molta importanza all’aspetto fisico e, sul set, mi considero solo un professionista che lavora».
Una volta ha recitato completamente nudo nella serie “Tell me you love me - Il sesso. La vita”. Era imbarazzato?
«Come attore, so che mi devo confrontare con scene diverse. Come in qualsiasi lavoro, si può essere costretti a prendere decisioni che non corrispondono pienamente alla propria natura e che, magari, implicano di vincere la timidezza... In certi momenti mi sentivo a mio agio a recitare nudo, in altri meno».
Le manca il ruolo di Boone Carlyle di “Lost”?
«È stata la migliore esperienza della mia vita. Lavoravo alle Hawaii, un luogo meraviglioso, con grandi professionisti e in un team affiatato. Ci siamo divertiti insieme. Sì, a volte mi manca».
Si identifica un po’ con il personaggio di Boone?
«Mi riconosco nella sua particolare attenzione verso gli altri, nel fatto che sta sempre attento alle esigenze di chi gli sta intorno. Anch’io cerco di essere una brava persona e, come lui, ho un grande amore per la famiglia».
Come è iniziata la sua carriera nel mondo della moda?
«I miei genitori non erano ricchi e avevano tre figli. Mia madre continuava a ripetermi che i soldi non crescono sugli alberi e così, dai dieci anni in su, ho cominciato a fare il modello. Prima per comprare una moto, poi un cavallo. Era un modo veloce per guadagnare molto. Nel 1995 ho trascorso anche un lungo periodo a Milano. I miei genitori mi hanno sempre aiutato: quando un’agenzia mi ha fatto un contratto, hanno investito tutte le loro risorse per poter affittare un appartamento a New York, dove ho iniziato a studiare recitazione».
Che cosa significa per lei recitare?
«È la mia passione, un mezzo per esprimere i miei sentimenti e me stesso, per esplorare universi e personalità diverse. Non riuscirei a fare altro».
Dove vive?
«Tra la Georgia, Los Angeles e New York. Ho una casa a Venice Beach, dove vado sempre a rilassarmi».
Che cosa le piace fare nel tempo libero?
«Non ne ho molto, in realtà, ma in generale mi piace trascorrerlo con la mia ragazza. Amo leggere e cucinare».
Ritornerà a fare film o pensa di dedicarsi esclusivamente alla televisione?
«Sono impegnato in altri lavori, per lo più programmi televisivi. Però il cinema mi piace molto, quindi non scarto l’ipotesi di tornare a lavorarci».
È diverso recitare per la tv?
«Un tempo il mondo del cinema e quello televisivo erano davvero differenti, ma adesso sembra quasi che le storie migliori si raccontino in televisione. Per me, però, l’importante sono i contenuti. Se leggo una sceneggiatura che mi entusiasma, sono subito pronto ad accettare un ruolo».
Con chi le piacerebbe lavorare?
«Con tantissimi attori e registi. Faccio solo qualche nome: Ed Harris, Daniel Day-Lewis, Johnny Depp, Sean Penn».
In passato ha anche fatto il produttore. Pensa di tornare ancora dall’altra parte della macchina da presa?
«Vorrei sia produrre che dirigere. Quest’anno ho diretto un documentario. L’importante per me sono le storie da raccontare e ora esistono moltissimi mezzi per farlo: dal teatro alla tv, dal cinema al web. Mi piacerebbe anche lavorare a Broadway. In fondo, sono cresciuto facendo teatro a New York e amo la City».
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