Fotogallery Federica Pellegrini: «Mi prendo quello che voglio»
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Alle Olimpiadi avrà tutti gli occhi puntati addosso («Per questo mi alleno fino allo stremo»). Ma è fuori dall’acqua che Federica Pellegrini ha imparato a gestire l’ansia («Non mi vergogno più di piangere»), a essere sexy («Sono donna prima che campionessa...»), a ignorare i gossip.
Alle Olimpiadi avrà tutti gli occhi puntati addosso («Per questo mi alleno fino allo stremo»). Ma è fuori dall’acqua che Federica Pellegrini ha imparato a gestire l’ansia («Non mi vergogno più di piangere»), a essere sexy («Sono donna prima che campionessa...»), a ignorare i gossip. Cronaca di una giornata con l’azzurra che non ha paura di niente: «Nemmeno di passare per cattiva»
Partiamo dalla fine. Dopo l’intervista a Federica Pellegrini, so (almeno) tre cose in più di lei: adora il sushi, non si vergogna a definirsi “cattiva” e, quando la vedi con Filippo Magnini , senti “fisicamente” l’attrazione che scorre tra di loro, quasi una specie di elettricità.
La incontro a Verona, alla piscina federale dove si allena la nazionale. Sono le 11 e 30 di mattina: gli altri ragazzi della squadra vanno a farsi la doccia e lei rimane in vasca, sola.
Una trentina di persone (video-operatori inglesi, fotografi giapponesi, truccatrici americane, assistenti indiani, manager italiani…) l’aspettano per girare lo spot per le Olimpiadi di Londra 2012 della Mizuno (di cui Federica è testimonial).
Sono arrivati da ogni continente per incontrare una delle più forti atlete del mondo, una che a 16 anni ha vinto la sua prima medaglia olimpica (d’argento), a 20 il suo primo oro (a Pechino), e, a quasi 24, ha intenzione di conquistarne altre ai prossimi Giochi. Mi avvicino a lei mentre è seduta al make-up, tra uno scatto fotografico e la brevissima pausa pranzo.
Le piace essere truccata?
«Sì, mi rilassa. E mi diverte anche farlo da sola».
La truccatrice le spiega, in inglese, che le sta per mettere uno spray che rende il make-up waterproof, molte riprese saranno sott’acqua. Federica ascolta attenta.
Come è il suo inglese?
«Basic».
Si mette a ridere. La guardo mentre si prepara davanti al fotografo: ha la professionalità di una modella. Intanto mi viene in mente l’abito bianco che indossava all’ultimo festival di Sanremo…
Avrebbe mai immaginato di diventare un’icona sexy?
«No, perché da piccola ero un maschiaccio. Oggi, invece, considero la femminilità una priorità: mi vedo come una donna, non solo come un’atleta. Certo, la sensualità non deve mai scadere nella volgarità».
La parte del suo corpo che ama di più e quella che proprio non sopporta?
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