Fotogallery Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli: «E adesso parliamo di donne»
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Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli (alias i Soliti Idioti) hanno accettato la sfida: dire la loro sull’universo femminile. Senza il paraurti del politically correct. Noi incassiamo, ma ci chiediamo: siamo davvero così terribili?
Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli (alias I Soliti Idioti ) hanno accettato la sfida: dire la loro sull’universo femminile. Senza il paraurti del politically correct. Noi incassiamo, ma ci chiediamo: siamo davvero così terribili?
I Soliti idioti Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli, 38 e 33 anni, lo dicono da quando hanno fatto la prima apparizione su Mtv: la loro satira prende spunto dalla commedia italiana di una volta, segue le orme di quegli sceneggiatori che scendevano per strada, sentivano i dialoghi della gente al bar e li riscrivevano così com’erano.
Volendo inventare una definizione per la coppia Biggio-Mandelli, potremmo usare quella di “comici-cronisti” del costume, a cui piace mettere alla berlina i perbenismi, amplificare i viziacci, svelare le cattive abitudini del nostro connazionale medio.
Che è soprattutto maschio, però. L’altra metà del cielo raramente entra nel mirino del loro sguardo.
Ecco perché quando sono andato a trovarli sul set del nuovo film I due soliti idioti, al cinema dal 20 dicembre, la mia missione era esclusivamente una: scatenare la loro ironia corrosiva sulle donne.
Dividendo il “genere” in categorie – la mamma, le moglie, le amanti... E cominciando dalle ex fidanzate: «Quando una relazione finisce, non mi porto dietro incomprensioni e problemi irrisolti. So che non poteva funzionare, ma mi rimane l’impressione che quella storia sia stata teneramente bella. Mi piace ricordare i pregi e le complicità», Mandelli si muove all’insegna del politically correct, si vede che teme le reazioni aggressive delle ex.
Biggio, invece, offre il suo personale adattamento della selezione darwiniana: «Io sono super disordinato. Se c’è un calzino per terra, non lo vedo; potrebbe restare lì per un mese. Le mie compagne del passato non lo accettavano e infatti sono state fatte fuori, inesorabilmente, una dopo l’altra».
Non ci siamo, i Soliti idioti non hanno ancora fatto la loro comparsa.
Biggio e Mandelli, l’oggetto di questa intervista sono le donne: accettate la sfida?
Mandelli: «Va bene. Parliamo delle ex fidanzate? La scena che mi viene in mente è questa: ti sei mollato con la ragazza, ma lei è una racchia e a una festa lo racconti con soddisfazione. A un certo punto, però, lei arriva ed è diventata una figa pazzesca. E si è messa insieme con il tuo migliore amico...».
Biggio: «A te girano a mille e solo una consolazione rimane: tra le lenzuola lei è sempre stata una suora, niente sesso orale, niente giochini, niente fantasie. Quelle poche volte che la convincevi a fare l’amore si metteva lì, sdraiata a quattro di spade, immobile come un baccalà. Allora ti sfoghi: “Vabbè, è bella. Però a letto...”. Il tuo migliore amico ti guarda con stupore: “Stai scherzando? L’altra notte non mi ha dato tregua fino al mattino, sono arrivato in ufficio che ero uno zombie!”. Dopo queste parole, non ti resta che imprecare in silenzio. È una batosta inimmaginabile per il tuo amor proprio».
Qual è oggi il ruolo della donna nel rapporto di coppia?
Mandelli: «C’è il marito che è andato a portare i bambini al corso di nuoto, ha passato il pomeriggio a bordo piscina studiando il volantino con gli sconti del supermercato, poi è tornato a casa per preparare la cena. Verso le dieci di sera torna la moglie: dopo il lavoro è andata al bar con le colleghe ed è un po’ brilla; il piatto di minestra le fa schifo e glielo lancia contro».
Biggio: «La violenza sugli uomini è un problema serio: quei poveri mariti che continuano a essere picchiati e non ce la fanno a mollare la partner. I maschi hanno trovato un solo modo per reagire: occupare il bagno per ore, mentre le compagne stanno sotto casa ad aspettarli. In realtà, il metrosexual è una raffinata vendetta».
C’è un’altra soluzione: trovarsi un’amante, o no?
Biggio: «Quella che ti dava il brivido dell’avventura è una specie che si è estinta quasi subito. C’è gente che ha l’amante da vent’anni ed è praticamente una seconda moglie: vuole andare a cena fuori almeno una volta a settimana e in campagna almeno un weekend al mese. Alla fine diventa impossibile liberarsene, l’unico modo è ammazzarla».
Mandelli: «I romanzi gialli nascono proprio per questo motivo: offrire all’umanità un manuale “fai da te” per risolvere le relazioni extraconiugali».
Biggio: «Comunque, l’ultima moda per i mariti fedifraghi è trovarsi l’amante maschio. Che comunque è destinato a morire anche lui, giusto per non far torti a nessuno».
Mandelli: «Ma non tutti hanno il coraggio necessario all’eliminazione fisica, allora vedi questi mariti che accumulano relazioni e hanno una vita a matrioska, con cinquanta telefoni. Finiscono puntualmente al manicomio». Mandelli si trasforma nel personaggio di Ruggero De Ceglie, il papà supercinico che si rivolge al figlio Gianluca (Biggio) con il tono di chi sta per dire una massima filosofica: «Meglio andare a puttane, Gianluca!».
Visto che le avete nominate, come inventereste uno sketch sulle professioniste del sesso a pagamento?
Biggio: «Mi mette tristezza come argomento. Passo».
Mandelli: «Io lo prenderei da un altro punto di vista. Prima erano le studentesse che, per pagarsi la serata in discoteca, ti mandavamo l’mms con il filmato del loro spogliarello. Adesso è la vecchietta che non ce la fa con la pensione e ha bisogno di soldi perché è in fissa col videopoker».
Resta la figura più intoccabile: la mamma…
Mandelli: «Non servono i Soliti Idioti, basta sfogliare i giornali. Ogni mamma italiana difende il figlio anche se fa le cose più atroci: “Ha ammazzato uno e che sarà mai? È così nu bravo guaglione...”».
Biggio: «E poi va dal giudice che gli manda in galera il pargolo: “Ma non lo possiamo incarcerare a casa ’sto figlio mio?”».
Mandelli: «Al di là degli stereotipi, comunque, la satira sulle donne è molto più difficile, perché loro sono complicate mentre noi siamo semplici. Noi non riusciamo a capirle, loroci hanno capito subito. La serie Sex & the City, che indagava il “funzionamento del maschio” poteva finire subito; alla prima puntata era già stato scoperto tutto».
Biggio: «Le donne sanno che teniamo al nostro orgoglio e ci fanno credere che portiamo i pantaloni. Pura illusione, alla fine comandano sempre loro».
A conti fatti, vince il matriarcato?
Biggio: «Assolutamente sì. Aggiungo che se sono diventato una persona migliore è stato proprio grazie a loro».
Mandelli: «Io spero, però, che un giorno vinca anche la meritocrazia. Maschio o femmina, l’importante è l’intelligenza di una persona».
Lo scorso Natale è stata proprio una donna intelligente a stroncare il vostro esordio cinematografico: Concita De Gregorio.
Mandelli: «Ci ha attaccato, ma ha anche aperto un dibattito sul film. La cosa strana è che fino al giorno prima tutti parlavano bene di noi perché eravamo una serie televisiva di nicchia, poi abbiamo iniziato a incassare milioni di euro al cinema e allora ci siamo trasformati in una schifezza».
Biggio: «Io non mi sono offeso. Speriamo ci sia lo stesso casino dell’anno scorso: le stroncature ci portano fortuna».
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