Fotogallery Claudia Gerini: «Sexy, coatta, assassina… No, meglio cantante!»
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Cinque film in uscita sono un’ottima ragione per invitare Claudia Gerini a un’intervista collettiva. Salvo scoprire che la vera passione dell’attrice è «fondare una band e fare tournée dal vivo». ma senza far concorrenza al frontman
dei Tiromancino...
Cinque film in uscita sono un’ottima ragione per invitare Claudia Gerini a un’intervista collettiva. Salvo scoprire che la vera passione dell’attrice è «fondare una band e fare tournée dal vivo». ma senza far concorrenza al frontman
dei Tiromancino...
L’intervista con Claudia Gerini comincia al telefono. La seguiamo nel suo avventuroso viaggio (nella neve) da casa verso l’aeroporto di Fiumicino. Il traffico è paralizzato, ma lei non si arrende: per fortuna, il volo è in ritardo e riesce a imbarcarsi all’ultimo minuto. Quando finalmente arriva in redazione, all’attrice 40enne manca un’ultima tappa prima di sedersi con noi nella “sala ovale”: un veloce cambio d’abiti nel salotto del direttore.
Non ce ne sarebbe bisogno, la sua bellezza risalta anche con jeans e maglia. «Fosse per me metterei sempre le due o tre cose a cui sono più affezionata», confessa Gerini. «Non sono brava a combinare i look: a farmi da stylist ci pensa una mia amica. Oggi non potevo far brutta figura in un giornale di moda...».
Ed eccola - irresistibile - appena ricompare con un golf mezze maniche in cashmere grigio, gonna a tubo a stampa floreale, open toe verde bottiglia. E pensare che lei fa solo shopping online: «Perché vado sempre di fretta e odio provare gli abiti». E frequenta poco le sfilate: «Mi bastano quelle delle mamme quando vado a prendere mia figlia a scuola: borse magnifiche, occhiali, cappelli, io resto a bocca aperta».
VIDEO: guarda l'intervista a Claudia Gerini
A malincuore dobbiamo lasciare l’argomento fashion, per parlare di cinema. D’altronde, l’attrice è reduce da un periodo di superlavoro, tra set italiani e internazionali. Prossimamente, infatti, la vedremo nei panni di una spietata assassina nel thriller di produzione anglotedesca Labyrinth, tratto dal bestseller della scrittrice Kate Mosse.
In quelli di uno spettro, nella commedia di Silvio Soldini Il comandante e la cicogna. In quelli di una duchessa un po’ dark e un po’ western nel film surreale di Davide Manuli La leggenda di Kaspar Hauser. In quelli di una conduttrice tv in Big house di Matteo Garrone, che prende di mira i reality show.
Mentre ora è nelle sale, come protagonista insieme a Fabio De Luigi, in Com’è bello far l’amore: «Siamo una coppia dalla vita sessuale appannata e la nostra routine è sconvolta dalla visita di un ex compagno di scuola: Max», dice. «Bello, alto, prestante, soprannominato “Max 25 centimetri”, fa il pornodivo. E diventerà il nostro consulente sessuale».
Immaginiamo già la faccia di De Luigi.
«Povero Fabio: è il marito che dura poco, con l’ormone in pensione... Il confronto è spietato. In simpatia, però, non ha rivali».
Corre voce che Vincent Gallo, con cui lei ha recitato in “La leggenda di Kaspar Hauser”, sia terribilmente antipatico. Conferma?
«Di sicuro, Vincent non è un tipo disponibile: sul set viveva da eremita, non voleva essere disturbato e si rifiutava persino di fare le prove. Abbiamo cenato insieme un paio di volte: a tavola mi raccontava delle cose strane. Secondo me, un sacco di bugie».
Lo sa che adesso non può fare a meno di condividerle con noi?
«Massì, tanto lui si vanta di non leggere i giornali. Stavamo girando in Sardegna: “Sei andato a vedere le spiagge?”, gli ho chiesto. Mi ha risposto che le vacanze non gli piacciono, non va mai al mare e non sa nuotare: è cresciuto a New York, lui! Non sapendo come proseguire la conversazione ho parlato di Asia Argento. “C’è una foto in cui lei si è appiccicata a me, ma io non la conosco”, è stata la sua replica. Insomma, ha rinnegato l’amicizia con Asia. Al dessert, mi ha bisbigliato che il cinema è un hobby perché lui fa l’immobiliarista e possiede un grattacielo...».
Lei deve essere abituata a gestire divi dal carattere difficile: in “La passione di Cristo” è stata diretta da Mel Gibson...
«L’ho incontrato la prima volta a Ferragosto, erano le quattro e mezzo del pomeriggio, lui ha ordinato una vodka. “E tu, cosa prendi?”. Mica potevo fare quella che beve la Coca-Cola light, me la sono cavata con una birra».
Tra un film e l’altro, non rischia di trascurare le sue figlie?
«La più piccola, Linda (2 anni, avuta con l’attuale compagno Federico Zampaglione, regista e frontman dei Tiromancino, ndr), la porto sempre con me. E, quando riesco a far coincidere le riprese con le vacanze scolastiche, faccio venire sul set anche la mia primogenita Rosa (7 anni, avuta dall’ex marito Alessandro Enginoli, dirigente finanziario, ndr). Per Labyrinth, per esempio, Rosa è venuta con me a Cape Town, in Sudafrica, durante il ponte del 1° novembre. Mi ha visto nel mio primo ruolo da cattivissima, una manager a capo di una setta satanica. Con tanto di autista e toy boy, altro che la solita casalinga tradita dal marito... Però - ammetto - non potrei vivere senza le commedie».
Ha una vena comica insopprimibile!
«L’ha scoperta Carlo Verdone. Grazie a lui, è nata Jessica».
Nel film “Viaggi di nozze”... Ha simpatia per questo personaggio o è un po’ “ingombrante” nel suo curriculum?
«Sono orgogliosa di aver dato vita a questa “icona” di riferimento per tutti i coatti. Le voglio bene e, infatti, l’ho riproposta molti anni dopo in Grande, grosso e Verdone con Enza Sessa, che è una Jessica cresciuta e diventata mamma. In questi ruoli ci metto un po’ della mia giovinezza romana: le amiche dell’infanzia, la cugina della cugina, le tavolate nei ristoranti di periferia. Mi piace guardarmi attorno e ispirarmi alle persone vere».
Per questo è un’ottima imitatrice?
«Ho orecchio e sono metodica: sull’iPhone ho registrato le battute in dialetto ligure di Il comandante e la cicogna. Nella commedia di Soldini sono una moglie, morta durante una vacanza, che parla in genovese e che riappare al marito, napoletano, in costume da bagno e pareo. Mentre lui è disperato per essere rimasto solo con i figli adolescenti, io lo incito a trovarsi una fidanzata. Sono un fantasma molto pragmatico».
Con Carlo Verdone siete amici anche fuori dal set...
«Abbiamo un’intesa speciale. Forse perché l’ho “studiato”, ben prima di conoscerlo. Ho visto tutti i suoi film. E poi, Carlo è il mio dottore».
Ci azzecca?
«Assolutamente sì».
Ha delle specializzazioni?
«Dermatologia. E poi, come ogni ipocondriaco, è appassionato di medicine, conosce tutti i principi attivi: “Questo è un farmaco superatissimo, lo prendi ancora?”, mi dice spesso».
Ha lavorato con molti registi, chi aggiungerebbe alla lista?
«Paolo Virzì e Paolo Sorrentino. Guardate che sono ambiziosa. Mica mi sento arrivata».
Anche nella musica?
«A parte il disco Like Never Before (in cui Gerini canta le cover di colonne sonore di alcuni film, ndr), che ho faticato a farmi produrre da Federico, mi piacerebbe fondare una band e cantare dal vivo: fare una tournée in piccoli club».
Lei recita nei film del suo compagno Zampaglione, ma lui non la invita a cantare nei Tiromancino...
«Mi sono presa la mia rivincita quando io e Carlo, per la promozione di Grande, grosso e Verdone, siamo andati al Festival di Sanremo. Lui alla batteria, io alla voce, abbiamo fatto Fortune Teller dei Rolling Stones. Andate a vedere su YouTube: sembravamo gli ospiti stranieri. Dopo è salito sul palco anche Federico, che quell’anno era in gara: pieno di ansia. Per me, invece, è stata una passeggiata, divertentissima. L’ho steso».
Che rapporto ha con la tv?
«Ci ho sempre flirtato. Con il contagocce, però. Perché troppa tv toglie mistero ai personaggi che interpreti al cinema. Non dimenticherò quando ho ballato insieme a Raffaella Carrà: la verità è che ho un’anima da showgirl».
Ha compiuto quarant’anni, invecchiare le fa paura?
«Sono un sagittario e vedo il bicchiere mezzo pieno. Quando le mie figlie saranno cresciute, io sarò più libera. Forse mi iscrivo all’università. Oppure mi metto a viaggiare: prima di diventare mamma, lo facevo tantissimo. Non mi sono fatta un’idea di me come una vecchia chiusa in casa con gli specchi coperti. Chissà, magari vado in Africa e apro una casa-famiglia: la mia astrologa dice che ho il tema astrale di una missionaria».
È più utile l’astrologa o la psicoterapeuta?
«Sono quasi sei anni che vado dalla mia terapeuta. Lei è anche sessuologa e criminologa: risolve tutti i problemi. Mentre la mia astrologa è una signora che vive a Novara. Non è molto comodo andarla a trovare. Ma non sono Giulio Cesare: la chiamo solo quando devo fare lunghi viaggi in aereo. L’astrologia è una scienza esattissima: ti dà degli scenari entro cui muoverti. Su questa zona non cercare casa perché non la trovi, da quella parte non cercare un figlio perché non viene...».
A proposito, un terzo figlio?
«Sono ascendente cancro: la voglia c’è».
A quel punto, però, si sposerà per la seconda volta?
«Troppa fatica: Federico delega tutta l’organizzazione a me. Per ora, le nozze sono rimandate».
Dall’imprenditore milanese Alessandro Enginoli al musicista romano Federico Zampaglione, due compagni più diversi non poteva sceglierli. Sono impazziti i pianeti?
«Infatti, quando li guardo non ci capisco nulla. E le differenze risaltano soprattutto tra le mie due figlie. Linda disegna tantissimo, le piacciono i vestiti, in futuro la vedo nel campo della moda. Rosa, con i capelli sparati, è già una piccola rockstar».
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