Fotogallery Bruce Willis: «Sono un eroe col biberon»
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Al cinema Bruce Willis ha sempre una pistola in mano (pronte per il nuovo I Mercenari 2?), nella vita fa il papà a tempo pieno (ha appena avuto la quarta figlia) e si autodefinisce “gattone mansueto”. Ma quando gli chiediamo come fa, a 57 anni, a mantenersi così tonico, l’imperatore del testosterone non si smentisce: «Faccio l’amore a ripetizione. Il letto è la palestra migliore»
Al cinema Bruce Willis ha sempre una pistola in mano (pronte per il nuovo I Mercenari 2?), nella vita fa il papà a tempo pieno (ha appena avuto la quarta figlia) e si autodefinisce “gattone mansueto”. Ma quando gli chiediamo come fa, a 57 anni, a mantenersi così tonico, l’imperatore del testosterone non si smentisce: «Faccio l’amore a ripetizione. Il letto è la palestra migliore»
Sorride a labbra strette, con quel suo “ghigno” divenuto iconico e, parlando, ti guarda sempre fisso negli occhi. Bruce Willis, dal vivo, è un tipo da brividi, una potenza magnetica: a 57 anni è tonico, ultrasexy (avevate dubbi?) e con una sorprendente dose di humour. Per essere un eroe dei film d’azione, una star planetaria che ha girato 61 cult-movie, tra cui I Mercenari 2 (al cinema dal 17 agosto), il geniale Moonrise Kingdom di Wes Anderson (nelle sale a dicembre), il nuovo thriller fantascientifico Looper e il quinto episodio di Die Hard (ancora in lavorazione), è un tipo decisamente fuori schema. Al cinema ha spesso la pistola in mano, ma se gli si chiede se sa fare a botte nella vita vera, s’irrigidisce. Si accarezza il cranio rasato con lo sguardo burbero, stringe il pugno e poi scoppia a ridere. «Vuole sapere se sono un duro per davvero? Mi piace pensarlo. Ma chi mi conosce bene mi considera un “gattone mansueto”. Chieda pure in giro». Sposato dal 2009 con l’ex modella Emma Heming, 23 anni meno di lui, ad aprile Willis è diventato papà di una bambina per la quarta volta (ha avuto tre figlie da Demi Moore, ndr). E, a poche ore dalla nascita di Mabel Ray, l’attore ha pubblicato su Twitter una foto che ha fatto il giro del mondo, in cui è ritratto in atteggiamento tenerissimo con la bimba in braccio. Sarà un caso se il superdivo è nato sotto il segno dell’Ariete il 19 marzo, giorno della festa del papà?
Alla sua età, molte star iniziano a tirare i remi in barca. Lei invece sembra più felice e indaffarato di sempre.
«Sono felicemente sposato e neopapà per la quarta volta. E questo mi dà un’energia fuori dal comune. Poi ho una fortuna sfacciata: Hollywood continua a chiamarmi, sto girando molti film. Se negli ultimi tempi ho lavorato molto è anche perché ho tre figlie ormai grandi, che richiedono molta meno attenzione di un tempo da parte mia. Anzi, non mi considerano quasi più. Ora però ricomincio a tempo pieno con Mabel Ray».
Che cosa si prova ad avere un’altra figlia dopo 20 anni e ripartire con l’avventura di un bebè da crescere?
«È come andare in bicicletta. Non ci vai per vent’anni, ma poi ci monti sopra di nuovo ed è come se non avessi mai smesso. E c’è un vantaggio: conosci le regole e sai gestire gli imprevisti, non ti vengono più gli attacchi di panico ogni volta che senti un pianto o un colpo di tosse. Adoro tenere in braccio e dare il biberon alla mia piccola scimmietta Mabel (e inizia a intonare “Michelle, ma belle...”, la canzone dei Beatles, ndr). Ho un forte istinto paterno, non c’è dubbio. Mi definisco “attore e puericoltore”».
Quest’anno escono in Italia due suoi nuovi film e l’anno prossimo arriverà il nuovo “Die Hard”, che sta girando in questi giorni. Si considera un professionista maturo ma con tanto ancora da dare?
«Veramente mi sento ancora un ragazzino. La maturità è un fatto fisico, ma nello spirito sono rimasto quello di sempre. Si invecchia, questo è oggettivo, no? Anche nel corso di questa intervista, minuto dopo minuto» (sorride). «C’è solo una cosa che possiamo fare per non pensarci: sentirci come se stessimo iniziando a vivere adesso e non perderci un momento di quello che ci sta capitando. In fondo succede anche ai personaggi dei miei film».
Non vorrà farci credere di riuscire a vivere una vita sempre al massimo.
«Ora sì, più che mai. Quando non lavoro trascorro il tempo libero con la mia famiglia nuova e anche con quella di prima, e ho tanti amici nell’isoletta che ho comprato alle Turks e Caicos, ai Caraibi. Ho imparato a staccare la spina, ad allontanarmi da tutto e godermi ogni secondo della mia vita privata. So di essere molto privilegiato ma non mi sento più in colpa. Vengo da una famiglia di operai del New Jersey, non ho mai avuto un dollaro in tasca fino ai trent’anni, quando ho iniziato ad avere successo con la serie tv Moonlighting. E, mi creda, ci ho messo parecchio per sintonizzarmi sulla mia nuova posizione da star!».
Che cosa dobbiamo aspettarci da “ I Mercenari 2 ”?
«Più azione, più senso dell’umorismo, ancora più attori - come Jason Statham, per esempio - e più di tutto. Tipico della filosofia dei grandi sequel di Hollywood. Devo dire che misurarmi con Dolph Lundgren (ve lo ricordate il colosso biondo che diceva “Io ti spiezzo in due” in Rocky 4?, ndr), Sylvester Stallone e il nostro ex governatore Arnold Schwarzenegger è stato molto divertente. Il pubblico sembra gradire i nostri exploit e le scene d’azione, quindi abbiamo cercato di compiacere di nuovo i nostri fan. Non si tratta di fisica quantistica, è ovvio, ma abbiamo dato il massimo. Giudicherete voi».
Helen Mirren, sua partner in “Red”, l’ha definita un leader, duro fuori ma tenero dentro. Condivide?
«Direi proprio di sì. Non riesco nemmeno a spaventare i miei figli alzando la voce: se lo faccio, si mettono a ridere. Mi faccio rispettare solo al cinema. In famiglia, è una gag continua. Sul grande schermo tutto viene ingigantito, fa decisamente un altro effetto».
Tra i suoi tanti film, a quale è più affezionato?
«D’istinto, mi verrebbe da dire a tutti. Li ho scelti uno per uno per una ragione specifica, non ho mai girato niente tanto per accettare una parte».
Davvero non ha un debole per nessuno in particolare?
«I miei cult sono Pulp Fiction, L’esercito delle 12 scimmie, il primo Die Hard-Trappola di Cristallo. Tre film in cui sono riuscito a mettere bene in scena il dramma di un duro, facendo emergere le emozioni».
Come fa a rimanere così giovane?
«L’ho detto prima: perché mi sento un ragazzino dentro. E poi mia madre ha sempre avuto una pelle stupenda, mi ha fatto un regalo genetico. Cerco di bere il meno possibile, fare esercizio, e fare l’amore. Il letto rimane sempre la palestra migliore».
Che rapporto ha con le sue figlie grandi?
«Ogni tanto si degnano di farmi uscire con loro. Avere successo, per me, non significa raggiungere record d’incassi al botteghino ma fare due chiacchiere in famiglia. Siamo comunque unitissimi, si divertono ancora molto quando stiamo insieme. E mi trattano alla pari».
Che cos’è la recitazione per lei?
«Ha un nome: Daniel Day-Lewis. Prima c’è lui, poi arrivano tutti gli altri. È il miglior attore che abbia mai visto. Per me è il modello da seguire».
C’è qualcosa che la rende infelice?
«Mi pesa stare lontano da casa troppo a lungo. Non riesco più a rimanere per mesi sul set di un film in un’altra città. Se adesso devo allontanarmi per qualche settimana, mia moglie e Mabel vengono con me. Anni fa, dopo il divorzo da Demi, non credevo che mi sarei risposato. Non ero felice. Ora lo sono: ho trovato ancora una volta l’amore».
Che attore si considera?
«Versatile, direi. Sono capace di recitare in parti importanti, kolossal e drammi intimi. Non sono presuntuoso, so di essere capace. È vero, sono famoso per le sparatorie nei miei action movie. So di piacere in quei ruoli, e confesso che mi ci diverto, che mi riesce facile farlo. Il buono contro il cattivo. Mi stimola quel gioco. Ma preferisco fare il buono. Perché dentro mi sento così».
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