Fotogallery Benicio Del Toro
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Interpreta sempre ruoli da duro ma in realtà è un tenero papà. Sul set ha paura di sbagliare, ma a Cannes ha strappato applausi nel ruolo del pellerossa Jimmy P. Contraddittorio? Sì, ma anche tanto, tanto sexy
Interpreta sempre ruoli da duro ma in realtà è un tenero papà. Sul set ha paura di sbagliare, ma a Cannes ha strappato applausi nel ruolo del pellerossa Jimmy P. Contraddittorio? Sì, ma anche tanto, tanto sexy.
Le sue occhiaie, le più sexy del cinema, sono particolarmente profonde, quando incontro Benicio Del Toro : «Ieri sera ho fatto tardissimo», si giustifica.
L’attore
di origine portoricana, 46 anni, un Oscar per Traffic, sex symbol tenebroso (tra le
sue ex Chiara Mastroianni e Valeria Golino), ha portato a Cannes Jimmy P., film
di Arnaud Desplechin nel quale è
un pellerossa traumatizzato dalla guerra
(siamo nel 1948) e curato da un bizzarro psicanalista francese, interpretato da Mathieu Amalric.
Poi lo aspettano Terrence Malick e il ruolo di Pablo Escobar, il re dei narcos.
Il cinema non gli lascia un minuto libero, tuttavia Benicio adora la figlia che 20 mesi fa ha avuto dalla modella Kimberly Stewart (figlia del cantante Rod Stewart) dopo una sola notte di passione. Niente vita di coppia, ma l’attore non si è sottratto alle sue responsabilità. E dice: «Da quando sono padre è cambiato tutto».
In che senso?
«Delilah cresce, si trasforma e mi costringe a guardare la vita in prospettiva».
Ora che è padre cerca ruoli meno violenti?
«No, figuriamoci. Appena è nata la bambina ho girato Le belve e facevo secca la gente!».
Perché ha scelto di interpretare “Jimmy P.”?
«La storia, ispirata a un personaggio esistito, è bellissima. Parla della condizione degli indiani nativi e del razzismo, argomenti ancora irrisolti in America».
Il protagonista è perseguitato dagli incubi. Anche lei ne ha?
«Durante la lavorazione una voce mi diceva ogni notte: sii onesto con i tuoi sentimenti. Mettici l’anima».
Perché ama girare film indipendenti? Ama il rischio?
«Ma io rischio ogni volta che vado davanti alla cinepresa! Di sbagliare l’interpretazione».
Fa fatica a staccarsi dai suoi personaggi?
«No, ma mi restano dentro le emozioni, gli incontri, il percorso che mi hanno portato sul set. Per questo, tra un film e l’altro devo prendermi una lunga pausa».
© Riproduzione riservata
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