Fotogallery Belén Rodriguez
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Personaggio sexy sempre sotto i riflettori, sposa dell’anno, neo-mamma. Ma avreste mai detto che la showgirl è anche un’intellettuale? Non ci credete? Leggete qui
Che Belén avesse anche un aspetto intellettuale non lo sospettavo. Invece quando la incontro alla scuola di moda e design Domus Academy di Milano, scopro che è una delle protagoniste del “Festival del due”, primo appuntamento della rassegna 2Jewels speaks design che durerà fino al 2014.
Qui la showgirl ha recitato un racconto dello scrittore Julio Cortázar e una poesia di Jorge Luis Borges, argentini come lei. A commentare i testi, l’architetto Italo Rota, che ha ideato il Museo del Novecento, a Milano, e ha firmato le boutique e le case di Roberto Cavalli.
L’arte l’affascina?
«Da ragazza ho seguito un corso di scultura, lavoravo la ceramica. Ho una nonna che dipinge, mio padre suona qualsiasi strumento e canta. L’arte fa parte della mia famiglia, della mia vita».
Cortázar e Borges: quando li ha letti per la prima volta?
«Ho letto Cortázar per la prima volta alla rassegna, la sua lingua è troppo complessa. È un po’ come leggere Dante per voi italiani. Borges, invece, me lo leggeva mio papà in auto, quando ero adolescente».
Sente di avere qualcosa in comune con questi autori?
«Lo stesso destino: abbiamo lasciato il nostro Paese per sopravvivere. Io sono arrivata qui in Italia solo con 195 euro».
Le donne sono sempre lacerate tra vari ruoli: lei riesce a conciliarli?
«Riuscire a farlo senza conflitti è un’illusione. Se dedichi tanto tempo a tuo figlio, devi trascurare qualcos’altro. Wonder women sì, ma con dei limiti».
Che cos’è per lei la famiglia?
«È tutto e vorrei ingrandirla. Un figlio dà senso alla vita, è il prolungamento di te. Mio marito mi aiuta, ma non c’è mai perfetta parità: lui è bravo a giocare con il nostro Santiago, io so addormentarlo. (E inizia a cantarmi una ninna nanna, ndr). L’ha scritta mio papà quando sono nata io».
© Riproduzione riservata
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