Fotogallery Anna Foglietta: «Sono una che sa aspettare»
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Dopo tanti polizieschi, un ruolo comico: quello di lesbica indecisa nel film Tutta colpa di Freud. La sua forza? «Sono una che sa aspettare». Chiedete al marito, ex compagno di scuola, riagganciato su Facebook
«Sono stata una sconosciuta per 10 anni, i consensi sono arrivati al momento giusto: ho sempre diffidato del successo precoce, dà l’illusione che sia così per sempre».
A parlare è l’attrice Anna Foglietta , mentre allatta sua figlia Nora. Lorenzo, 2 anni, è pochi metri più in là, a giocare con il papà, Paolo Sopranzetti, ex compagno di scuola da lei ritrovato su Facebook dopo 16 anni. Anna sarà al cinema dal 23 gennaio in Tutta colpa di Freud, la nuova commedia di Paolo Genovese in cui interpreta, con Claudia Gerini e Vittoria Puccini, una delle figlie dello psicoanalista Marco Giallini, nello specifico una lesbica che tenta la strada dell’eterosessualità.
Una donna decisamente complessa.
«Mi piace definirla una che affronta la vita in maniera positiva. Paolo ha scritto un ruolo perfetto per le mie corde comiche. E in più mi inorgoglisce far parte di un cast molto femminile».
Cosa rara, di questi tempi.
«C’è un vuoto di donne vere al cinema: i vari Tornatore, Salvatores, Sorrentino scrivono pochi film puntando sulle attrici. Una carenza che pesa».
Un suo pregio e un difetto.
«Non mi scoraggio mai. In compenso sono troppo saccente».
Il suo motto?
«Non farsi influenzare dalle energie negative altrui. Più gli altri sono pesanti, più io divento lieve».
A che punto della sua carriera si sente?
«Non ho mai bruciato le tappe e faccio teatro da quando ho 18 anni. Dopo cinque anni di polizieschi, tra La squadra e Distretto di polizia, ora posso scegliere i progetti che mi gratificano di più».
© Riproduzione riservata
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