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Grazia

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Lifestyle

Ambra Angiolini: «Voglio una vita disordinata»

Ambra Angiolini: «Voglio una vita disordinata»

foto di Gloria Satta Gloria Satta — 6 Marzo 2014

Fotogallery Ambra Angiolini: «Voglio una vita disordinata»

  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini e Francesco Renga Ambra Angiolini e Francesco Renga Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
  • Ambra Angiolini Ambra Angiolini Il sorriso simpaticissimo e dolce di Ambra Angiolini.
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Il suo compagno, Francesco Renga, ha portato a Sanremo una canzone che parla di infedeltà. Lei al cinema interpreta una donna tradita. E nella realtà, tra amore, famiglia e figli, come va?  

A Sanremo la bocciatura di Francesco Renga, partito favorito, è stata una grande delusione per il cantautore.
Che effetti avrà avuto sulla famiglia? Non chiedetelo ad Ambra , che preferisce non commentare: impegnata in teatro a Roma, non ha visto il festival, cosa che non le ha impedito tuttavia di tenersi in contatto permanente con il suo compagno. Quello che si sono detti durante e dopo Sanremo resta un segreto tra loro e, quando incontro l’attrice, capisco che la coppia è molto unita malgrado le turbolenze di tre anni fa, quando un bacio di Ambra all’attore Piergiorgio Bellocchio, paparazzato su una copertina, scatenò il terremoto. Tradimento di lei, successivo perdono di Renga? «Io Francesco posso guardarlo negli occhi», dichiarò lei a caldo. I due stanno ancora insieme. E anche se la canzone bocciata a Sanremo Vivendo adesso parla di un tradimento, Renga ha escluso ogni riferimento personale: 
«È un tema comune», ha spiegato.

Tanto comune che, nel nuovo film Maldamore, nelle sale dal 13 marzo,  Ambra interpreta una moglie tradita. Parliamo di questo e di altro quando, prima di andare in scena con il monologo di Benni La misteriosa scomparsa di W, l’attrice mi racconta della sua vita di pendolare (vive in provincia di Brescia con Renga e i loro due figli Jolanda e Leonardo), dei bambini che crescono, della sua carriera a cavallo tra cinema e teatro.

Ci diamo appuntamento a Roma e Ambra arriva trascinando un trolley. Ha fatto un lungo viaggio in treno ma non appare stanca. Ha il corpo sottile fasciato nei jeans, i capelli raccolti sotto un basco nero, il trucco accurato. A quasi 37 anni (li compirà il 22 aprile), sembra una ragazzina. Merito della natura e dello sport: mountain bike, corsa, roccia, judo fanno parte della vita dell’attrice che vive da anni nel paese del cantautore, Sant’Eufemia in provincia di Brescia.

«Abitiamo là non per fare gli alternativi ma perché la vita in un piccolo centro ha un valore aggiunto», mi spiega Ambra mentre ordiniamo un caffè. «Tutto è più ordinato, ci si muove con facilità. E poi, senza farla troppo lunga, a Sant’Eufemia ci sono i miei figli. Ma, pur amando Brescia, la mia città resta Roma malgrado il traffico e le sue assurdità». Molti, per la strada, le chiedono l’autografo o la fotografano con il telefonino: Ambra (basta il nome, il cognome Angiolini è sempre stato un optional) dispensa sorrisi e battute.  
Dopo Maldamore di Angelo Longoni, la vedremo dal 3 aprile in un’altra commedia, Ti ricordi di me? di Rolando Ravello.  Ne ha fatta di strada da quando aveva 14 anni e, piccola grande star di Non è la Rai, era un fenomeno di costume. Oggi colpisce per la sua solidità, per un’intelligenza non comune e l’ironia. «Mi sono reinventata mille volte», mi dice.

Da chi viene tradita in Maldamore?
«Da mio marito Luca Zingaretti. Il ruolo di moglie cornificata è molto comune. Ma nel film reagisco consolandomi con un ragazzino».

Il toy boy tanto di moda…
«Solo il termine mi fa orrore. Toy boy, donna oggetto… è ora di seppellire i luoghi comuni».

Ma potrebbe piacerle un ragazzo?
«Mai. A un partner più giovane non saprei che cosa dire, mi sentirei imbarazzata a frequentarlo. Alcune mie amiche ammirano nei 20enni il coraggio dell’incoscienza e il fascino dell’inesperienza. Forse si sentono rassicurate: certi 50enni, assaliti dalle incertezze, regrediscono».

E le è mai successo di amare la persona sbagliata?
«Sì, quando ero piccola e magari mi mettevo con un ragazzo inadatto a me. Lo sapevano tutti, ma io me ne infischiavo e andavo avanti a costo di farmi male».

Canta, intrattiene, balla, recita: chi è davvero Ambra?
«Una fantasista. Ho fatto tante cose e tutte in buona fede. In ogni nuova sfida ho messo me stessa. Ho cominciato da adolescente facendo i balletti in tv, poi ho sentito l’esigenza di dire altro. E mi sono rimessa in gioco».

È soddisfatta?
«Sì, anche se mi sembra di aver vissuto sei o sette vite. Sono andata a cercarmi le cose più difficili».

Il successo precoce le ha fatto perdere una parte della vita?
«Mi sono salvata perché ho sempre tenuto i piedi per terra e ho continuato a essere una persona normale. Malgrado il lavoro che faccio, sono di una noia mortale… Quanto all’adolescenza rubata, a un certo punto mi sono fermata e mi sono concessa di tornare infantile».

Le pesano, le critiche?
«Ne ho avute in tutte le declinazioni e non è vero che sono costruttive: fanno sempre male. Oggi ho smesso di navigare su internet alla ricerca dei giudizi che mi riguardano. Non voglio più intossicarmi».

Chi deve ringraziare per il successo?
«Me stessa. Tutto quello che non sapevo fare ho dovuto impararlo. In tv ho ottenuto il successo senza fatica, ma quel regalo aveva un prezzo che era giusto pagare. Mi sono messa a studiare. E sono rimasta a galla».

Che obiettivo si è data?
«Continuare a fare il mio mestiere non certo per aggiungere titoli al curriculum: non sono bulimica del lavoro. Voglio imparare sempre di più e interpretare le donne normali che nessuno racconta. Spesso i personaggi femminili del cinema sono stereotipati: la moglie isterica, la fidanzata petulante, l’amante…».

È importante, per lei, la maternità?
«Ho avuto la prima figlia a 26 anni ma sono nata mamma. Da piccola mi guardavo la pancia vuota e sognavo di riempirla. I figli sono un sogno realizzato, la cosa che mi è riuscita meglio».

Che tipo di mamma è?
«Amorosa, presente, ma non un’amica. I ruoli non vanno confusi: i bambini hanno bisogno di regole».

Sanno, i suoi figli, di avere dei genitori artisti?
«Sì, e la prendono con naturalezza. A scuola hanno raccontato: papà canta e mamma ballava da piccola. Chissà chi glielo ha detto».

E se Jolanda volesse entrare nello spettacolo?
«La lascerei andare per la sua strada, rimanendo dieci passi dietro di lei. Mi fido ciecamente del suo equilibrio. Le prediche non servono, nemmeno mia madre me ne ha fatte e ha funzionato. A mia figlia consiglierei solo di amarsi follemente e di non trovarsi mai nella situazione di non poter scegliere. Gli altri forse non si possono cambiare, ma il lavoro su noi stessi va fatto sempre».

Non pensa che la tv diffonda un’immagine distorta della donna, basata solo sull’aspetto fisico?
«Non credo proprio. Io ho fatto tv inconsapevole di veicolare un messaggio. Le Veline non sono donne sbagliate e Miss Italia non ha mai fatto male a nessuno. Certe polemiche servono a nascondere i veri problemi. Più di una ragazza che balla, mi indignano certe politiche che agiscono non per la collettività ma per i propri interessi».

Che cos’altro la indigna?
«La menzogna, il fango, il pettegolezzo volgare».

Si sente una vittima del gossip?
«No, e non credo di avere nemici, ma esistono dei limiti all’intrusione nella vita altrui».

La sua intelligenza l’ha mai penalizzata?
«Sarei pazza se lo pensassi! Forse il fatto di essere più sveglia della media ha generato un equivoco: qualcuno mi crede spocchiosa o distante. Ma questo mi sorprende, sono ancora una delle persone meno sicure in questo mio pazzo mondo del lavoro».

Come si definirebbe?
«Coraggiosa. Ho ancora voglia di ricominciare e di divertirmi. Ho sempre avuto un grande senso del dovere, mi sono assunta tante responsabilità 
e sono stata ossessionata dalla voglia di migliorare. Ora mi sento pronta ad avere un atteggiamento più leggero verso il bellissimo lavoro e la bellissima vita che mi sono conquistata».

Il discorso torna poi sulla scuola dei figli, sulla casa, perfino sul bricolage. Chiedo ad Ambra prima di salutarla: la routine della famiglia corrisponde alla sua voglia di normalità? «Non cerco l’ordine nella vita. Come Mafalda, l’eroina del fumetto, mi piaccio spettinata… Porta bene», mi risponde ridendo. Le domando che cosa si aspetta dal futuro. Torna seria: «Vorrei diventare una splendida 50enne». Con o senza “aiutini” chirurgici? «Non ci ho ancora pensato. L’importante è che la gente dica: però, com’è invecchiata bene».  

© Riproduzione riservata

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