Se il divano è il vostro credo, ecco le serie tv imperdibili del 2017, da vedere tutte d'un fiato e recuperare se non avete acora visto
Tra Netflix e Sky (e non solo) ormai siamo in balia delle tantissime serie tv che escono periodicamente lasciandoci la perenne sensazione di non essere al pari con tutto quello che vorremmo vedere.
D’altronde: a cosa rinunciare?
Cinematograficamente sempre più evolute sia a livello di scrittura sia di messa in scena filmica, le serie tv rappresentano il vero intrattenimento contemporaneo.
Il 2017 è stato un anno di grandi ritorni, da Twin Peaks 3 a House of Cards 5 passando per gli attesi Game of Thrones 7 (Sky Atlantic) e Suburra (Netflix).
Ma non solo: al momento il 2017 si sta anche dimostrando una buona annata per gli esordi, tra cui i migliori sono soprattutto quelli con protagoniste figure femminili.
Ecco dunque le migliori prime stagioni del 2017, quelle con cui dovete assolutamente mettervi subito in pari.
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GLOW, Netflix
Disponibile dal 23 giugno, GLOW è per il 2017 quello che Stranger Things è stato per il 2016: la sorpresa dell’anno.
Ispirata all’omonimo show tv degli anni Ottanta, la serie creata da Liz Flahive (Homeland) e Carly Mensch (Orange is the New Black) parte da una storia singola per poi diventare un bellissimo racconto corale di sopravvivenza alla disgrazia attraverso la sorellanza.
Ruth Wilder (Alison Brie) è un’attrice disoccupata di Los Angeles che trova nel format di wrestling al femminile la sua ultima chance per recitare.
Tutto ciò comporta però lavorare con un branco di disadattate di Hollywood, ma soprattutto affrontare la sua ex-migliore amica Debbie Eagan (Betty Gilpin) e i torti in sospeso tra loro.
Big Little Lies, Sky Atlantic
Miniserie tratta dall’omonimo bestseller di Liane Moriarty e adattata per la tv da David E. Kelley con la regia del sempre strepitoso Jean-Marc Vallée ( Dallas Buyers Club, Wild), Big Little Lies occupa di diritto un posto d’onore tra le nostre serie preferite del 2017.
Protagonista è un gruppo di donne (Reese Witherspoon, Laura Den, Nicole Kidman, Zoe Kravitz e Shailene Woodley) che conduce la sua esistenza benestante a Monterey, un paesino sul mare in California.
Ognuna di loro ha due volti: quello sociale della dorata apparenza e quello privato di un dramma che viene pazientemente sopportato e nascosto per mantenere inalterato il privilegio di una vita come quella.
The Handmaid’s Tale, TIMVision
Tratta dal distopico romanzo di Margaret Atwood (in italiano Il racconto dell’ancella), The Handmaid’s Tale è ambientata in un futuro ipotetico presso la repubblica di Gilead, situata dove un tempo sorgevano gli Stati Uniti d’America.
Qui le donne sono divise in categorie - Mogli, Figlie, Non-donne e Ancelle - e non hanno nessun diritto.
Mentre l’umanità è alle soglie dell’estinzione per la mancanza di donne fertili, quelle che ancora riescono ad avere bambini, chiamate le Ancelle, sono ridotte dagli uomini a semplici strumenti di procreazione.
The Handmaid’s Tale è una serie dura e spietata, con una bravissima Elisabeth Moss protagonista.
Mindhunter, Netflix
In parte girata da David Fincher («Fight Club», «The Social Network»), «Mindhunter» è stata una delle indiscusse sorprese del 2017.
La serie racconta l’ingresso dello studio delle scienze comportamentali nelle procedure d’indagine a opera dell’FBI durante gli anni Settanta, quelli che hanno visto in azione Serial killer del calibro di Dennis Rader, Edmund Kemper, Jerry Brudos, ma anche meno direttamente Charles Manson e Son of Sam.
«Mindhunter» s’inquadra perfettamente nel cinema ‘d’indagine’ di Fincher, fatto più di psicologia che di azione vera propria, come ci ha insegnato in capolavori quali «Seven», da cui raccoglie anche l’eredità della coppia poliziesca.
Protagonisti di questo thriller-noir sono infatti l’agente Ford (Jonathan Goff, splendido) e Bill Tench (Holt McCallany), supportati da una formidabile figura femminile come quella della sofisticata e arguta Wendy Carr (Anna Torv).
Netflix ne ha già annunciato la seconda stagione.
American Gods, Amazon Prime Video
Altra serie tratta da un libro cult è American Gods.
L’omonimo romanzo di Neil Gaiman, splendidamente portato sul piccolo schermo da Bryan Fuller e Michael Green, racconta le tragedia di Shadow.
Dopo tre anni trascorsi in carcere, l’uomo è pronto a tornare a casa, ma proprio il giorno del suo rilascio scopre che la moglie e il suo migliore amico sono morti in un incidente.
Insieme, visto che erano amanti.
Sull’aereo che lo deve portare al funerale dell’amata, Shadow incontra Mr. Wednesday che gli fa una stramba proposta di lavoro: diventare la sua guardia del corpo.
L’uomo accetta, pur non sapendo chi sia davvero Mr. Wednesday e la guerra in cui si sta cacciando.
Una serie visivamente ben architettata e raccontata, da vedere soprattutto se vi affascinano le storie mitologiche.
Feud, FX
Miniserie interpretata da Susan Sarandon e Jessica Lange, Feud racconta la leggendaria rivalità tra le due grandi dive Bette Davis e Joan Crawford nella Hollywood degli anni Sessanta.
Creata da Ryan Murphy (American Horror Story), Feud è una serie che narra in fiction, con un finto taglio documentaristico, uno spaccato di storia dell’intrattenimento.
Vi farà ridere, piangere, senza dimenticare ogni tanto d'irritarvi per l’assurdo carattere delle due prrotagoniste e per le loro manie.
Nel cast, oltre le già citate Lange-Crawford e Sarandon-Davis, troviamo anche Stanley Tucci, Alfred Molina e Judy Davis.
I Love Dick, Amazon Prime Video
Sono otto gli episodi tratti da uno dei romanzi che più ha segnato la femminilità nel nostro secolo: I Love Dick di Chris Kraus (libro cult negli Stati Uniti, è stato solo di recente stampato anche in Italia da Neri Pozza).
Irriverente e per nulla buonista, I Love Dick racconta le vicende di una coppia, il cui equilibrio si spezza il giorno in cui nella loro vita irrompe un artista tanto magnetico, quanto rivoluzionario, soprattutto per lei.
Creatrice della serie è la delicata e profonda Jill Soloway - già autrice di Transparent, sempre nel catalogo Amazon - che ha portato avanti, anche in quest'ultimo lavoro, la sua profonda ricerca sull'essenza della femminilità che sfida una concezione tradizionale della donna.
Protagonisti della serie sono Kathryn Hahn (I sogni segreti di Walter Mitty, Captain Fantastic), ma soprattutto un sempre affascinante, anche se oggi un po’ attempato Kevin Bacon, nel ruolo di Dick.
Dear White People, Netflix
Passata in sordina, ma ottima ‘serie da pausa pranzo’ (sono dieci episodi da mezz'ora ciascuno: ormai per smaltire tutte quelle che vogliamo vedere, dobbiamo programmarle attentamente in ogni momento libero della giornata), Dear White People è ambientata in un college U.S.A. dove una comunità di studenti afroamericani deve fare i conti giornalmente coi problemi legati all’integrazione e all’ignoranza di molti compagni bianchi.
Creata da Justin Simien, la serie racconta uno specifico episodio della vita universitaria di un gruppo di amici, rivissuto di puntata in puntata da ciascun protagonista, secondo un suo personalissimo punto di vista.
Una dramedy da non perdere.
Legion, Fox
Legion è una serie cervellotica, che mette in scena contemporaneamente il dramma reale della follia e la magia dei super-poteri.
Ideata da Noah Hawley (Fargo, la serie), Legion è dedicata a uno dei personaggi mutanti più forti tra gli X-Men, ma non assomiglia a nulla di ciò che avete visto fino a oggi al cinema in materia di ‘supereroi’.
David Haller, è questo il nome del protagonista interpretato dal bel Dan Stevens, soffre di personalità multipla: sono centinaia (da qui il motivo del suo soprannome, ‘legione’) le identità che vengono ospitate dal suo corpo, ciascuna con poteri immensi (dalla telecinesi alla telepatia).
Se il giovane fosse in grado di controllarle tutte, diventerebbe una sorta di dio: per questo, una squadra di umani è stata assoldata per sorvegliarlo.
L’altra Grace, Netflix
Passata un po’ in sordina a causa della sua uscita post-tornado «Stranger Things 2», «L’altra Grace» è una mini-serie Netflix basata sull’omonimo romanzo di Margaret Atwood (autrice già del libro «I racconti dell’ancella», da cui è stata tratta «The Handmaid’s Tale», vedi sopra).
La storia poggia su fatti realmente accaduti: Grace Marks è una domestica immigrata dal Canada all’Irlanda, che nel 1843 viene accusata dell’omicidio del suo datore di lavoro, insieme a quello della sua amante (un’altra domestica), brutalmente gettata in cantina e fatta a pezzi. Grace, condannata all’ergastolo, diventa oggetto di studio del dottor Simon Jordan, che la aiuta a colmare i suoi buchi di memoria di memoria, provando a resistere al desiderio di sedurla.
Tutto giocato durante le sedute d'analisi del Dott. Jordan, tra dialogo e flashback, «L’altra Grace» racconta la psicologia di una delle assassine più celebri dell’Ottocento, quando la malattia mentale non veniva ancora contemplata in tutte le sue sfumature, ma iniziava a essere studiata. La storia di Grace e il suo personaggio sono pericolosamente seducenti e davvero ben raccontati.
Big Mouth, Netflix
«Big Mouth» è una serie animata Netflix co-creata da Andrew Goldberg - uno dei pilastri della comedy sfacciata americana grazie a cult come «American Dad» o «I Griffin» - e racconta l’esperienze di crescita di un gruppo di ragazzini piuttosto nerd alle prese con l’età puberale.
Tra mostri che li obbligano a esperienze proibite col proprio corpo ormai incontrollabile, esigenze in bilico tra infanzia non ancora del tutto superata - soprattutto per i rispettivi genitori - e età adulta tanto imminente quanto apparentemente distante, oltre che indagini su sesso e sessualità, «Big Mouth» incanta per la sua veridicità e intrattiene fino alle lacrime con il suo linguaggio irriverente.
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