Fotogallery Cinema: i dieci film più attesi di Venezia 71
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Il 27 Agosto iniziano le proiezioni al Lido: ecco i film che faranno parlare (secondo noi)
Il calendario della 71ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia (27 agosto – 6 settembre) è fitto, ed è obbligo scegliere i propri preferiti su cui puntare. Ecco quelli di cui sentirete parlare secondo noi (e di cui conviene sapere qualcosa in anticipo).
«BIRDMAN» di Alejandro González Inarritu (Venezia 71, Film d'apertura)
Con: Michael Keaton, Zach Galifianakis, Edward Norton, Emma Stone , Naomi Watts
Trama: Michael Keaton incarna un attore in declino, ma una volta famoso grazie all'interpretazione di un supereroe a cui il suo nome è indissolubilmente legato, proprio in procinto di un rilancio del suo personaggio a Broadway. Ce la farà?
Interessante perché: è anche il rilancio di Michael Keaton, ma soprattutto un film che già dal trailer si preannuncia una bomba. «Birdman» aprirà questa edizione del festival: tra i film in gara, non si può certo dire non sia stata una scelta sensata. Al momento non è prevista uscita italiana.
«THE CUT» di Faith Akin (Venezia 71)
Con: Tahar Rahim, Akin Gazi, Simon Abkarian, George Georgiou
Trama: 1915. Nella città di Mardin vive il fabbro Nazareth Manoogian, che una notte viene diviso dalla sua famiglia per mano della gendarmeria turca. Sopravvissuto al genocidio armeno, si metterà alla ricerca delle sue figlie.
Interessante perché: Faith Akin è un regista attaccato alla sua terra e al suo popolo, con le sue tradizioni e la sua storia. Questa volta ci racconta uno spaccato crudele, delicato come materia narrativa. Siamo curiosi di capire se e come ci sarà riuscito.
«MANGLEHORN» di David Gordon Green (Venezia 71)
Con: Al Pacino, Holly Hunter, Harmony Korine
Trama: un uomo (Al Pacino) vive in Texas dove fa il fabbro, ma non ha mai superato la mancanza dell'amore della sua vita.
Interessante perché: un film romantico tra una 'pesantata' e un documentario lo andremo a vedere e questo è quello che sta esercitando più attrattiva su di noi. Lo attendevamo? No di certo, ma si sa mai che ci riservi delle sorprese.
«HUNGRY HEARTS» di Saverio Costanzo (Venezia 71)
Con: Adam Driver , Alba Rohrwacher
Trama: un incontro improvviso a NYC, l'amore e poi la vita. Questo è il semplice excursus che la coppia Driver-Rohrwacher farà nel film di Costanzo, fino al pericolo che cambia tutto, una battaglia tra la vita e la morte.
Interessante perché: quello di Saverio Costanzo è, tra i titoli italiani in gara per il Leone d'Oro (con «Il Giovane Favoloso» di Mario Martone e «Anime Nere» di Francesco Munzi), quello che ci ispira di più per toni e trama. La curiosità sta anche nel vedere come il regista abbia lavorato su suolo americano.
«GOOD KILL» di Andrew Niccol (Venezia 71)
Con: Ethan Hawke, Bruce Greenwood, Zoë Kravitz
Trama: comandare droni. È questo che fa l'ex pilota interpretato da Ethan Hawke, un uomo che però inizia a farsi delle domande sull'etica del suo lavoro. Combatte e uccide Talebani, ma da Las Vegas. Quando lo stress inizia a salire alle stelle, sia la sua vita lavorativa sia quella privata verranno messe in discussione.
Interessante perché: Niccol è il regista di «Gattaca» e «Lord of War», oltre che lo sceneggiatore di «The Truman Show». Basta questo per scatenare la curiosità su questo ultimo, controverso lavoro.
«BURYNG THE EX» di Joe Dante (Fuori Concorso)
Con: Anton Yelchin, Ashley Greene
Trama: un insolito triangolo amoroso per Joe Dante. Max sta con Evelyn e preso dall'amore decide di trasferirsi a vivere con lei. A quel punto però, scopre quanto lei rompa; non fa in tempo a scoppiare, che la sorte fa per lui. Evelyn muore in uno strano incidente. Max si consola tra le braccia di Olivia, con cui (ri)preso dalla passione si trasferisce a vivere, ma purtroppo Evelyn, decisa a riprendersi il fidanzato, emergerà dall'oltretomba.
Interessante perché: il papà dell'horror anni Ottanta («Gremlins», «Piranha», «Salto nel Buio»... solo per dirne alcuni) torna sul grande schermo. Non vediamo l'ora.
«THE SOUND AND THE FURY» di James Franco (Fuori Concorso)
Con: James Franco , Seth Rogen, Jon Hamm
Trama: «The Sound and the Fury» (in ITA «L'Urlo e il Furore») è uno dei romanzi più famosi dello scrittore William Faulkner. Attraverso l'arte del dialogo, l'autore ricostruisce la storia di una famiglia un tempo abbiente, i Compson, ora sull'orlo della decadenza.
Interessante perché: che non me ne vogliano le fans, ma questa è la prova del nove per James Franco dietro la macchina da presa. In un'edizione non tempestata di star, avere James Franco al Lido è comunque un successo, ma se «The Sound and the Fury» ha lo stesso piglio narrativo del precedente «Child of God», presentato l'anno scorso a Venezia, beh... James noi tifiamo per te, non ci deludere stavolta.
«THE HUMBLING» di Barry Levinson (Fuori Concorso)
Con: Al Pacino, Greta Gerwig, Nina Arianda
Trama: Al Pacino veste i panni di un attore di teatro caduto in depressione. È durante questo difficile momento della sua vita che incontra una donna omosessuale molto più giovane di lui (Greta Gerwig), con cui instaura una tormentata relazione.
Interessante perché: a) amiamo Greta Gerwig b) quando leggi le trame dei film di Barry Levinson ti viene il latte alle ginocchia, ma poi sa cavare da 'quattro ragazzi che da piccoli sono rinchiusi in riformatorio dove subiscono le peggio angherie, da grandi decidono di vendicarsi', un film come «Sleepers» (è vero, poi ha fatto anche quella roba ridicola di «Disastro a Hollywood», ma non è ancora sul nostro libro nero quindi lo andremo a vedere).
«THE SMELL OF US» di Larry Clark (Giornate degli Autori)
Con: Michael Pitt, Alex Martin, Niseema Theillaud
Trama: tornano i kids di Larry Clark. Siamo in Francia, a Parigi: un gruppo di skaters adolescenti si ritrovano tutti i giorni al Dôme. Il regista li segue nella loro vita di branco, tra famiglie difficili, legame fraterno e prime esperienze sessuali.
Interessante perché: Larry Clark, come la cinematografia che l'ha reso celebre vuole, torna a raccontare un'ordinaria storia di adolescenti alle prese con la vita, troppo spesso per loro poco fortunata. Il branco e il sesso, per il regista americano, sono la valvola di sfogo e fuga.
«RÉALITÉ» di Quentin Dupieux (Orizzonti)
Con: Alain Chabat, Jonathan Lambert
Trama: sono tre le storie che si intrecciano nel film del regista e musicista francesce. L'ossessione di una bambina per una videocassetta che ha trovato e vuole assolutamente vedere. La perdita di senso della realtà e le manie persecutorie di un presentatore tv. La mancanza di separazione tra sogno e realtà di un regista che vuole disperatamente che il suo film horror venga prodotto.
Interessante perché: Dupieux è uno degli autori più folli del cinema contemporaneo. Surreale, ma cinematograficamente impeccabile, ci ha sempre regalato opere di una stramba ed acuta finezza artistica, capaci di lasciarci attoniti mentre ridiamo a crepapelle. Non vediamo l'ora di immergerci in questo ennesimo trip.
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