Un pomeriggio con Vanessa Bruno
Fotogallery Un pomeriggio con Vanessa Bruno
...
Intervista con Vanessa Bruno, designer raffinata e chic che combina passato e presente ispirandosi agli anni settanta
Parigi – luglio 2011. Incontro Vanessa Bruno nella sua boutique del primo arrondissement, in Rue de Castiglione, per scoprire la sua collezione Cruise 2012, tra bollicine e delizie mangerecce. Il suo negozio assomiglia a lei: sembra quasi che mi abbia invitata a casa sua per un tête-à-tête. L’hairstyle biondo, quasi bianco, e il suo portamento elegante e rilassato richiamano le sue origini scandinave. Sono ormai dieci anni che Vanessa Bruno ci propone le sue visioni al femminile. Raffinata e chic ma allo stesso tempo eterea, la sua immagine della donna sembra uscita da una fiaba danese contemporanea. Vanessa, ispirata dagli anni settanta, combina passato e presente. Per questo motivo, non sorprende che la sua borsa oversize con i lustrini sia diventata un best seller in una sola stagione e oggi sia un must in ogni guardaroba. Inoltre, i suoi vestitini leggeri di chiffon vanno bene tutto l’anno. Sono deliziosi da soli e fantastici d’inverno sotto i maglioni: insomma, bisogna possederne almeno uno! Con Vanessa, ogni stagione è un piacevole viaggio; come la sua collezione Cruise 2012, che ci riporta indietro alla Saint Tropez degli anni sessanta. Sembra quasi di sentire Francoise Hardy che ci sussurra: « Tous les garcons et les filles », la sua hit del tempo.
È inutile dire che sono uscita dalla mia intervista con Vanessa Bruno pronta per fare le valigie e partire per il sud della Francia. Sembra proprio che la signora Bruno sia nata per vestire la donna post-romantica e chic che vorremmo essere.
Qual è il primo abito che hai progettato?
Mi pare che fosse un vestito. Ho sempre in testa dei vestiti, è la cosa che mi viene più naturale.
La perfetta tenuta da giorno?
Una giacca di buon taglio.
Qual è la versione di Vanessa Bruno dell’abbigliamento sportivo?
Nello stile americano, quindi un po’ “preppy”, sicuramente una bella felpa, ma sofisticata, come quella di jersey dorato della mia collezione SS12.
Cosa indosseresti a un colloquio per un lavoro nella moda?
Non penso mai in anticipo a cosa indossare, al mattino mi limito a scegliere quello che mi ispira di più.
La tua collezione SS11 si chiama “Miracle”. Qual è l’ultimo che ti è capitato?
L’ultima grande esperienza che ho avuto è stata incontrare Kate Borworth all’inaugurazione del mio store a Los Angeles. Ha accettato di lavorare per me in un corto per la mia collezione SS12.
Dove vorresti andare in crociera?
Il punto non è tanto dove andare, quanto con chi. L’estate prossima sarà il sud della Francia, Saint Tropez nei primi anni sessanta.
Mai un giorno senza?
Il mio tè verde.
Che cos’è davvero elettrizzante per te?
Fare cose che non ci si aspetta da me.
Quali sono gli artisti che ti ispirano?
Molte persone, da Dash Snow a Meredith Sparks.
Che cosa c’è sempre nel tuo frigo?
Sono un po’ danese, quindi la birra e la bottarga.
In che luogo di Parigi ti piace andare a rilassarti dopo una giornata di lavoro?
A Les Bains du Marais , a farmi fare un massaggio.
Ti senti molto parigina? Ti identifichi con il concetto di Parisian Chic di Inès de la Fressange?
Mi ci identifico nella misura in cui penso che le donne parigine abbiano un fascino elegante e irriverente allo stesso tempo.
Come definisci la creatività?
Come una libertà da professare e mettere in atto ogni giorno.
© Riproduzione riservata