Grazia Manifesto: Lifestyle
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A chiedersi quale sia lo stile di vita italiano ci si immagina irrealistici quadretti fatti da stereotipi del passato ai quali nessuno crede più, subito recuperati, però, quando fanno comodo ed aiutano a vendere il “made in Italy” al di fuori dei confini.
La realtà è che se da una parte siamo andati incontro – volenti o nolenti – alla globalizzazione, dall’altra siamo riusciti a non vendere l’anima al diavolo dell’appiattimento culturale andando a ripescare proprio quei riti, quei sistemi di produzione, quel rispetto per la materia e per chi la lavora che fino a non molto tempo fa etichettavamo come ‘vecchi e superati’ ma che oggi onoriamo con termini quali tradizione, artigianalità, ‘heritage’ e ‘know how’.
Ma mentre l’Italia industriale arranca per star dietro alla concorrenza internazionale e, travolta dalla crisi, svende le sue mille storie di successi, liquefatte in mezzo a continue fusioni (la ricetta liberista per restare al passo con i tempi è un piatto unico), è dal basso che arriva la soluzione: l’italian lifestyle è rimboccarsi le maniche e usare le mani. L’italian lifestyle è riempire l’apparenza con la sostanza e la materia: legno, pelle, carta, cicatrici e imperfezioni, tecnologia e manualità, tessuti tecnici e materiali di recupero, social networks ed impegno civile sul campo.
Da casa tua al mondo, attraverso la rete. E’ così che nascono nuove case editrici, magazine indipendenti, fanzine, etichette discografiche, brand che producono, vendono e distribuiscono da un piccolo atelier di periferia, ristoranti esclusivi nel salotto di casa, temporanei luoghi d’incontro e di scambio culturale affidati a curatori altrettanto ‘a tempo’, studi creativi che per una notte diventano gallerie, orti biologici condivisi nelle periferie o sui tetti della città, librerie che resistono al supermercato globale della cultura, cittadini che preferiscono l’impegno civile a quello politico e si uniscono per (ri)dare senso ad un città o ad un quartiere.
In un mondo in cui il gruppo, il partito, l’associazione, i media di massa hanno perso ogni significato, è l’individuo e la sua capacità di scelta a fare la differenza e a decretare il successo di un’idea, un prodotto, un evento. Tutti connessi gli uni agli altri attraverso la rete - che allarga i confini e amplifica il messaggio - la libertà di scelta la si pratica entrando e uscendo da mondi, visioni e progetti che puoi far tuoi al momento del bisogno, in uno stile di vita liquido come le informazioni, i desideri, le opportunità, traghettati da un nodo all’altro del tuo network di conoscenze, nessun timoniere a bordo, ma in tantissimi a remare.
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