Manuel: lo scrigno dei ricordi
Fotogallery Manuel: lo scrigno dei ricordi
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Prima ancora che essere stylist, Manuel fa rivivere la memoria delle cose. Per questo colleziona bijoux vintage
Il mobile all'ingresso dice già molto del padrone di casa. Ritratti di persone care accanto a foto d'epoca, presumibilmente di perfetti sconosciuti. “Mi piacevano le loro facce e li ho salvati dalla bancarella. Ho pensato che avessero bisogno di una famiglia”. Prima ancora che essere stylist, Manuel fa rivivere la memoria delle cose. Per questo colleziona bijoux vintage. “Da adolescente li cercavo nei mercatini e già allora mi colpivano per l'energia speciale che emanano. C'è una storia dietro, una vita che continua oltre il tempo”. Nella vetrinetta poco più lontana, tra spille in acciaio ottocentesco e monili d'ambra, c'è il primo pezzo acquistato. Un bracciale di Rhode Island, con medagliette che raffigurano celebri fiabe come Il gatto con gli stivali o Hansel e Gretel. “L'ho preso da un antiquario, amore a prima vista”.
Poi si siede, squaderna sulle ginocchia un libro da esperti e intanto sgrana una collana a pastiglie nere tra le dita. “Vedi, è simile a questa qui. È una collana da lutto in jet, una specie di carbon fossile. Fu la regina Vittoria a lanciare la moda dopo la morte del marito. Un tempo si faceva molta più attenzione al significato simbolico dei gioielli e all'occasione giusta per indossarli”. Manuel ha fatto sua questa norma e sceglie di volta in volta il pezzo più adatto all'umore e alla circostanza. “Per una serata speciale non esco senza un anello cammeo in occhio di tigre, dove s'intravvede il profilo di un volto che mi assomiglia. C'è anche una spilla in bronzo, con due cavalieri racchiusi in un ovale di bronzo, che uso come ciondolo portafortuna”. E se gli capitasse di perdere un pezzo della collezione? “Ho imparato a non legarmi troppo agli oggetti. Mi piace anzi che siano in movimento e seguano il loro destino”.
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