Kellie, neodirettore di Grazia Australia, era felice di partecipare per la prima volta alla nostra convention. Peccato che in aeroporto le avessero perso la valigia... In un attimo, è scattata la solidarietà modaiola!
Eravamo tutte al cocktail di benvenuto per le colleghe straniere quando lei è arrivata: contenta di essere tra di noi, ma disperata all’idea di dover indossare per i successivi due giorni della Global conference di Grazia, più festa mondanissima, il vestito che aveva indossato durante il volo con sandalo infradito basso.
Sull’infradito (insisto, basso!) siamo scattate come un solo uomo (donna?) e già ci informavamo di numeri, taglie, preferenze di stilisti, pronte a dar fondo al nostro guardaroba per vestire la collega così segnata dalla sfortuna.
Poi tutto si è risolto e Kellie nella notte è rientrata in possesso del suo bagaglio. E per fortuna, perché ha sfoggiato già la prima mattina di lavoro un paio di Prada con dei tacchi così alti da meritarsi il premio per la più stilosa del gruppo.
Non a caso: oltre che il direttore di Grazia, nel suo Paese è una famosissima fashion blogger. Incontrare i 15 direttori del network di Grazia è stato un vero piacere, che vorrei condividere con voi. L’ultima edizione internazionale, in ordine di tempo, è quella del Bahrain.
Panico: ma dov’è? Prima di incontrarne il direttore, sono andata a documentarmi su Wikipedia per non fare brutte figure (per chi, come me, non lo sapesse, è un arcipelago del Golfo Persico). Ma con Elaine Greenshields non c’è stato bisogno di sfoggiare la mia (recente) cultura perché ci siamo subito ritrovate a parlare del piacere/difficoltà di dirigere due giornali.
Anche lei come me, infatti, si occupa di un mensile (quello del Bahrain, appunto) e di un settimanale (Grazia Middle East, cioè gli Emirati Arabi). La differenza è che lei fa tutto con cinque giornalisti e “molti collaboratori”. Non ho avuto cuore di dirle in quanti siamo noi, anche perché sono stata distratta dal trittico di diamanti che le brillava al dito.
«Sono fidanzata», mi ha spiegato intercettando il mio sguardo. L’ho capito, ma mi piacerebbe sapere con chi... Mehernaaz (è più facile dirlo che scriverlo), indiana, invece, si sposa a dicembre. Ma non ci ha raccontato granché: è arrivata la notizia delle bombe a Mumbai, dove c’è la redazione, oltre che la sua famiglia, e lei, povera, ha passato le giornate al telefono per seguire in diretta l’evolversi della situazione.
Jane Bruton, direttore di Grazia Inghilterra, uno dei giornali più premiati di tutta Europa, abbiamo scoperto che è un’accanita maratoneta. Mentre Yseult Williams, la francese, parla italiano perché ha fatto un anno di studi a Trieste.
Le direttore di Serbia e Croazia vanno d’accordissimo (il che, guardando al loro passato, è una bella soddisfazione). La russa e l’olandese ci fanno un po’ innervosire, perché, più che giornaliste, sembrano due modelle. Ma sono brave e simpatiche e quindi gliela diamo buona. Mentre la tailandese mi racconta, orgogliosa, che stanno cercando di avere un’intervista con Yingluck Shinawatra, la loro nuova premier donna. Quando ci riusciranno, sarete le prime a saperlo, perché la pubblicheremo subito anche noi. Mica male i vantaggi del network...
Infine c’è Sun Zhe, unico uomo del gruppo. In Cina è una star della moda, con più di 100 mila follower su Twitter. Ma a lui sembrano pochi. Il mondo è davvero bello perché è vario...
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