Simona Molinari: «Meglio il jazz della ninna nanna»
Nel nuovo album Simona Molinari ha voluto mettere dieci grandi classici, «le canzoni che mi fanno stare bene», dice a Grazia. Le stesse che canta alla neonata figlia Anita
Fortunata la piccola Anita, cinque mesi, a essere la figlia di Simona Molinari: la sua mamma le canta Over the Rainbow per farla addormentare, le fa ascoltare bella musica dalla mattina alla sera e poi la porta sempre con sé. Anche in studio, durante le registrazioni di Casa mia, l’ultimo disco della cantante aquilana: una raccolta di dieci memorabili successi jazz dove Simona, che in curriculum ha due partecipazioni a Sanremo e quattro album, ha tirato fuori la sua vera passione.
Sentiva la necessità di tornare alle origini, in questo momento della sua vita?
«Avevo voglia di mettere su disco quello mi piace di più, le canzoni che mi fanno stare bene quando le canto».
Un brano su tutti?
«Mr. Paganini: da piccola, quando ho sentito per la prima volta Ella Fitzgerald interpretare questo pezzo, mi sono detta
che anch’io un giorno avrei voluto cantare come lei. E farlo davanti a un pubblico».
Si considera una nostalgica?
«Sì, ma ottimista: per me il passato è un tesoro, da utilizzare per evolversi».
Però le piacciono i dischi in vinile, giusto?
«Li adoro. Ne ho più di 6 mila e li vado a scovare nei mercatini dell’usato
e dagli antiquari».
E dove li tiene, tutti questi dischi?
«Nella mia casa di Milano ho una stanza dedicata. Un posto dove mi “rinchiudo” una volta al giorno per ascoltare musica».
Lei è mamma da pochi mesi: come va con la nuova vita?
«È l’avventura più incredibile. All’inizio ho pensato che fosse un percorso a ostacoli, ma Anita è brava. E poi fa già degli acuti pazzeschi».
Casa Mia (Warner Music), di Simona Molinari, in uscita dal 4 dicembre.
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