Rivoluzione da Gucci: via Frida Giannini
Le voci si erano fatte insistenti negli ultimi mesi, ma la conferma è arrivata solo oggi con una nota ufficiale di Kering. Frida Giannini non sarà più direttore creativo di Gucci , e con lei esce di scena l'amministratore delegato Patrizio Di Marco. «Desidero ringraziarla per la sua straordinaria passione, dedizione e per il suo contributo alla storia del marchio» è stato il congedo sentito di Françoise-Henri Pinault, direttore del colosso del lusso francese. Parole che accompagnano la fine di un'epoca, atto conclusivo di una delle collaborazioni più longeve nella moda di questi anni.
Frida Gucci 1
...
Roma e Firenze. Due le città che segnano l'orizzonte intimo e di carriera per Frida. Nella capitale cresce e già da piccola manifesta i segni del talento. «Mio padre mi aveva destinato una cameretta tutta bianca, io disegnavo sulle pareti e sul soffitto. La ritinteggiava ogni sei mesi, è stato il mio primo portfolio di schizzi». Gli studi in Accademia di Costume e Moda la vedono primeggiare per bravura, poi la grande scelta. Ai due stage retribuiti preferisce uno senza rimborso. Una mossa che si rivelerà provvidenziale.
Frida Gucci 2
...
Nel 2002 l'era di Tom Ford nella maison fiorentina è all'apogeo e Frida si unisce al suo team creativo per disegnarne gli accessori. Estro nella rivisitazione dell'archivio, intuito per materiali e forme: sono i caratteri che ne rendono la mano subito riconoscibile. Il successo dell'operazione Flora, iconico motivo rilanciato nelle borse, le spiana la strada alla direzione della borsetteria prima, e delle linee di pronto moda dopo, nell'interregno che va dall'uscita di Tom Ford alla breve parentesi di Alessandra Facchinetti. È il 2006.
L'eredità del designer texano matura in lei con una visione personalissima, più italiana e attenta alla vocazione artigianale. Non solo l'immaginario dei '70 di edonismo borghese e sensualità da quartieri alti. C'è di più un senso della linea, un amore per la nettezza grafica, che si sommano alle influenze dell'arte moderna, dell'architettura, dell'esotismo filtrato attraverso l'art-déco. Una lezione importante, un modello ispirazionale di cui chi verrà a succederle dovrà certamente tenere conto.
© Riproduzione riservata