Ha sfilato per Victoria’s Secret e grazie al suo fisico atletico è diventata una delle top model più famose al mondo. Ora l’icona brasiliana Izabel Goulart debutta al cinema nel film Baywatch.
Chiedere a Izabel Goulart se le brasiliane tengono al beach style, lo stile da spiaggia, almeno quanto le newyorkesi allo street style, può creare qualche malinteso. «Pensa che viviamo tutto l’anno in costume da bagno?», mi domanda la top model con un tono tra il provocatorio e il divertito.
Certo che no, la rassicuro, e lei mi viene incontro: «Quando cresci a due passi dall’oceano, curare la tua immagine anche sulla spiaggia è una questione di sopravvivenza».
Se la nostra intervista debutta sul tema della moda mare non è solo perché lzabel Goulart, 32 anni, è la protagonista del servizio di Grazia che vedete in queste pagine. Nei momenti chiave della sua carriera c’è sempre stato un bikini a far capolino.
La prima volta («In-di-men-ti-ca-bi-le», scandisce la top model) è stato al suo debutto, ben prima di guadagnarsi una fama internazionale come angelo della marca di intimo Victoria’s Secret. «Avevo 16 anni e mezzo e nessuna esperienza nella moda», mi racconta dal terrazzo della sua casa parigina.
«Era la mia primissima sfilata e per l’occasione mi avevano chiesto d’indossare un due pezzi». Alle prove, ricorda, era andato tutto liscio. «Ma pochi minuti prima dello show qualcuno ha deciso di modificare l’allacciatura del reggiseno». Risultato: «In passerella, mi è bastato fare qualche metro per ritrovarmi in topless sotto lo sguardo divertito del pubblico. Immagini il mio imbarazzo». La disavventura si è poi rivelata un’opportunità per la giovanissima Izabel: le foto dell’involontario spogliarello avevano fatto il giro del mondo permettendo alla modella debuttante di farsi notare.
Sedici anni più tardi, un altro costume potrebbe portare di nuovo fortuna alla top brasiliana: quello di sexy-bagnina nel film Baywatch, diretto da Seth Gordon, remake della celebre serie tv con Pamela Anderson, che in Italia uscirà il 1° giugno. «Quando mi hanno chiesto di far parte del cast», mi dice Goulart, che fa coppia da un anno con il calciatore tedesco Kevin Trapp, portiere del Paris Saint-Germain, «ho avuto un attimo di esitazione: non avevo mai lavorato come attrice, non sapevo come me la sarei cavata di fronte a questa nuova sfida».
Che cosa ha apprezzato in particolare?
«Il fatto di uscire dalla mia routine e di avere la possibilità d’immedesimarmi completamente nel mio personaggio. E poi ho adorato l’atmosfera del set: tutti gli attori sono stati carini con me, abbiamo lavorato nel buonumore e nell’intesa perfetta. Sono impaziente di ritrovarli alla prima del film».
Ha mai visto una puntata della serie tv originale?
«No, sono troppo giovane, quando avrei avuto l’età giusta per guardarla non era più in palinsesto».
Com’era la sua vita prima di entrare nell’industria della moda?
«Normalissima. Andavo a scuola e passavo molto tempo in casa con mia madre. Tutto è cambiato quando, facendo la spesa con lei in una drogheria nel centro della mia città (São Carlos, ndr), un talent scout si è avvicinato per chiedermi se volessi diventare una modella».
E lei che cosa ha risposto?
«Mi sono presa del tempo per pensarci. L’idea non mi aveva mai sfiorato. Quando mi hanno spiegato che avrei potuto viaggiare e scoprire nuove culture, mi sono detta che valeva la pena provarci. Oggi so che ho preso la decisione giusta, anche se il prezzo da pagare è stato restare lontano dalla mia famiglia».
È molto legata ai suoi?
«Rappresentano tutto per me. Ho una famiglia numerosa: cinque fratelli e una sorella».
Doveva esserci una certa animazione in casa.
«È vero, e mi manca. A causa dei miei impegni di lavoro non posso tornare in Brasile ogni volta che lo desidero, ma parlo con i miei genitori e i miei fratelli tutti i giorni: i più giovani mi raccontano della scuola o dei loro progressi al corso di tennis, i più grandi del nuovo lavoro o dei loro progetti. Riusciamo a restare vicini anche vivendo lontano».
Per preparare l’intervista ho fatto qualche ricerca: in tutte le immagini che ho trovato lei sta sorridendo. È una filosofia di vita?
«Cerco di essere positiva, e ho tutte le ragioni per mi piace. Certo, le mie giornate non sono tutte peresserlo: sono sana, ho una bella famiglia, un lavoro che fette, ma quando mi trovo davanti a una difficoltà mi concentro sulla soluzione. Essere ottimisti richiede coraggio, è un modo di pensare che ho sviluppato anche grazie alla pratica sportiva».
Ecco, parliamo di sport. Stando alle immagini pubblicate sul suo profilo Instagram, ho l’impressione che lei li pratichi tutti: pugilato, yoga, corsa, pilates. E la lista non è esaustiva.
«L’attività fisica è la grande passione della mia vita. Quando non lavoro, sono in palestra. E anche se non posso andare, trovo il modo di allenarmi ovunque mi trovi: in casa, su una spiaggia, in una stanza d’albergo, e persino in aereo. Riesco sempre a infilare in valigia una corda per saltare».
Ci vuole una bella costanza. Che cosa la motiva?
«Per me non è uno sforzo, ma una necessità e un piacere. Ho voluto condividere su Instagram il mio grande amore per lo sport per far passare un messaggio: basta un’ora al giorno per prendersi cura della propria salute, fisica e mentale. È il nostro più grande tesoro, e deve essere anche la nostra priorità».
La scorsa estate è stata invitata a partecipare alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Rio. Che cos’ha provato?
«È stato come realizzare un sogno. Ritrovarmi accanto ai più grandi atleti internazionali, persone eccezionali che hanno saputo superare mille ostacoli per arrivare a quei livelli. Appena ho messo piede allo Stadio Maracanã ho sentito un’emozione fortissima: il cuore di migliaia e migliaia di persone batteva all’unisono. È stata un’esperienza indimenticabile».
Se pensa a dei momenti cruciali nella sua carriera di modella, che cosa le viene in mente?
«La mia lunga collaborazione con Victoria’s Secret, di cui vado particolarmente orgogliosa. Ogni show era una nuova sfida e un’occasione unica per dimostrare che la sensualità non è l’unico aspetto della personalità di una donna che valga la pena mostrare. Per 12 anni, poi, è stato come avere una seconda famiglia».
Nella sua vita ha uno spazio importante anche l’impegno filantropico. Lei sostiene la Diabetes Research Institute Foundation. Perché questa scelta?
«Più che una scelta è stata una volontà dettata direttamente dal cuore. Uno dei miei fratelli, oggi 18enne, soffre di diabete di tipo 1 e so che cosa significhi lottare quotidianamente contro questa malattia. Mi è sembrato naturale usare la mia notorietà per difendere la causa della fondazione e sostenere la ricerca. Il mio obiettivo è aiutare mio fratello, ma anche milioni di persone come lui».
Noto che torna costantemente sul tema della sua famiglia. Telefonate a parte, come combatte la nostalgia di casa?
«Organizzo dei festosi barbecue con gli amici. Lo facevo già quando abitavo a New York, continuo anche adesso che vivo a Parigi. È un modo molto conviviale per stare insieme. Ed è una tradizione tipicamente brasiliana. Si cucina, si discute, si ride. Non c’è dubbio, il barbecue è un po’ il mio marchio di fabbrica ed è soprattutto un modo per ritrovare il mondo della mia infanzia».
Alla fine della nostra intervista, il tono è caloroso, ogni equivoco sullo stile da spiaggia è dimenticato e Izabel mi ringrazia via WhatsApp con un emoticon a forma di cuore. Quanto a me, decido di farmi una promessa: ogni volta che uscendo dal lavoro sarò in dubbio tra il corso di pilates e l’aperitivo con le amiche, penserò a Izabel e ai suoi addominali strepitosi, che non hanno niente da invidiare a quelli del suo fidanzato calciatore. Dovrebbe motivarmi. Se funziona, vi faccio sapere.
Credits: pic by Getty Images e Instagram (@izabelgoulart)
© Riproduzione riservata