Nella casa di Riccardo Pozzoli, il co-fondatore di The Blonde Salad
Siamo andati a trovare Riccardo Pozzoli, Co-founder & CEO di The Blonde Salad, per una colazione nella sua nuova casa. Ecco il racconto, fotografico e non, di questo incontro
Riccardo Pozzoli è uno degli imprenditori più corteggiati del momento. È l'eminenza grigia che si cela dietro il successo di Chiara Ferragni e The Blonde Salad, società di cui è co-fondatore e CEO.
E se del suo lavoro si è già parlato tanto, ora è tempo di entrare in punta di piedi nello spazio che racconta il mondo di Riccardo Pozzoli, di puntare lo sguardo sull’interior design.
Siamo andati a trovare Riccardo per una colazione nella sua nuova casa, che lui chiama RPCAVE, nel quartiere Isola, a Milano, con in mano un cabaret di pasticcini e nell’altra una macchina fotografica.
Nella casa di Riccardo Pozzoli, il co-fondatore di The Blonde Salad
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RPCAVE, ovvero la "Riccardo Pozzoli Cave"
Lo spazio, racchiuso tra le mura di un edificio industriale di 300 metri quadri, è un assemblaggio di ambienti vivibili dove unicità e contaminazioni riflettono l’anima di chi quel luogo ha saputo interpretarlo ancora prima di vederlo realizzato. La si scopre un po’ alla volta, l’anima della casa, quando l’attenzione si sposta dai macro dettagli alle più piccole sfumature che diventano la chiave di lettura degli interni.
All’interno di RPCAVE gli ambienti sono fluidi e i volumi generosi, le seduzioni total white e le superfici immacolate, il tutto volto a enfatizzare un concetto di modularità che si rivela fondamentale. Un progetto sartoriale su misura per le esigenze di Riccardo, che lo ha visto coinvolto come regista degli interni insieme a due fondamentali protagonisti: Studio Modulo, team di architetti che ha seguito il progetto dagli interni agli arredi, e Busnelli Corporate, azienda specializzata nella produzione di elementi su misura.
« L’elemento dello spazio che più mi ha colpito è stata la luce e non volevo riempirlo, ma godere il più possibile della sua intensità »
Come è nata
«Abbiamo realizzato il progetto a 4 mani - racconta Riccardo - Quando ho visto l’open space l’ho immaginato così come doveva essere, ma Studio Modulo ha saputo interpretare la mia vision e concretizzarla in maniera eccellente. L’elemento dello spazio che più mi ha colpito è stata la luce e non volevo riempirlo, ma godere il più possibile della sua intensità e questo è il motivo per il quale abbiamo scelto pochissimi elementi decorativi».
Tre macro aree
RPCAVE si divide in tre macro aree che ospitano funzioni diverse, connesse tra loro attraverso elementi portanti eccezionali: una lamiera grecata trasformata in porta tra living e garage, una rampa curva come fosse una promenade architecturale per raggiungere il piano superiore e l’unica scala per accedere al basement. Uno degli ingressi principali si apre direttamente sulla zona living, dove il progetto esprime la sua indole votata alla condivisione.
« C'è spazio per aggregarsi, la porta di RPCAVE è (volontariamente) sempre aperta »
Uno spazio da condividere
Chiediamo a Riccardo se è così che immaginava la casa dei suoi sogni, come un luogo perfetto per essere condiviso. «Conto sulle dita di una mano le sere in cui mi sono ritrovato solo da quando mi sono trasferito qui. Questa casa è nata con l'idea di accogliere la band in sala prove, organizzare lezioni di boxe per gli amici, raggruppare la Crew per un allenamento in palestra e ospitare i ragazzi di NGA Club per una pizza prima di partire per il prossimo viaggio in moto. C'è spazio per aggregarsi, la porta di RPCAVE è (volontariamente) sempre aperta».
Il concetto di modularità qui si esprime attraverso gli elementi d’arredo che si compongono di più elementi, come ad esempio il tavolo formato da complementi dalla forma irregolare e le audaci scelte cromatiche che permettono composizioni sempre diverse. Come il tavolo, anche il divano è votato alla modularità, i volumi pieni sono netti e le linee regolari, per un salotto sofisticato quanto informale.
La scelta del design
Ci siamo chiesti quale fosse il rapporto di Riccardo con il design, così come se ci fosse un brand in particolare che avesse voglia di accogliere nella sua Cave. «Il Design è una dimensione che mi piace scoprire a trecentosessantagradi. Adoro scovarlo in ogni industria, adoro circondarmi di oggetti belli ed il design, inteso come forma di estetismo, ha l’obiettivo di renderli ancora più attraenti. Mi piace frequentare luoghi di culto per il design e mi lascio sedurre dal fascino che si esprime nell’incontro tra il design e industrie che non necessariamente lo vedrebbero coinvolto, come ad esempio Technogym o Apple. Nei miei interni ero certo di voler ospitare le lampade di Artemide e le sedie di Molteni&C. Ma il design è affascinante anche quando è unico, per questo ho scelto di affidarmi alle doti creative di Riccardo Crenna che ha disegnato buona parte degli arredi e alla produzione di questi da parte di Busnelli Corporate».
« Adoro circondarmi di oggetti belli ed il design, inteso come forma di estetismo, ha l’obiettivo di renderli ancora più attraenti »
La rampa d’accesso al primo piano conduce alla zona più intima di RPCAVE. Quella che sembra la suite di un hotel dal twist losangelino è in realtà la zona notte con vasca da bagno freestanding in camera e un ampio walk-in closet che accoglie la poltrona D. 153.1, iconica seduta Molteni&C firmata Giò Ponti. Scendendo poi la rampa fino in fondo ci si ritrova a scoprire i novanta metri quadri dedicati all’attività sportiva realizzata in collaborazione con Technogym, leader nel mondo come Wellness Solution Provider. Qui c’è la possibilità di allenarsi contemplando alcune delle auto d’epoca e delle moto di Riccardo, espressione della sua passione per le due (ma anche quattro) ruote.
La passione si trasforma in decorazione
Gli hobby di Riccardo sono veri e propri inquilini di RPCAVE: «Con il mio stile di vita avevo voglia di averli vicino a me. Posso scegliere di fare sport senza abbandonare le mura di casa, così come suonare la batteria senza la necessità di raggiungere una sala prove in macchina».
La passione si trasforma in decorazione nella zona dedicata alla lettura, dove sono allineati libri di moda, musica e arte, ma anche un giradischi e una manciata di vinili molto preziosi, insomma un ordinatissimo moodboard dei suoi interessi.
E alla nostra domanda «Quando hai i minuti contati per goderti la tua Cave dov’è che più ti piace rilassarti? Musica in vinile o libro tra le mani?» lui risponde: «Quasi sempre mi fermo in salotto per ascoltare musica e scegliere il libro più adatto alla circostanza. A volte apro un birra, altre accendo un sigaro, ma una cosa è certa: i vinili sono rigorosamente rock’n’roll».
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