Abbiamo provato gli AirPods: sono da perderci la testa
Una settimana con nelle orecchie i nuovi Airpods, gli auricolari senza fili di Apple, e ce ne siamo innamorati: vi spieghiamo perché
Quando dal palco dell'ultimo keynote, Apple ha annunciato la sua idea di un futuro senza fili, l'abbiamo capito subito che eravamo a rischio di un nuovo colpo di fulmine, perché col marchio di Cupertino ogni volta è un po' la stessa storia: ti mettono davanti una scatolina così bella che prima ancora di sapere cosa sia già la vuoi (e poi magari è un caricabatterie) e tu sei fregato.
Perché da quel preciso momento quello che hai in tasca sarà un po' meno bello e incredibilmente vecchio.
E così, mentre sentivamo in testa Taylor Swift canticchiare «you look like my next mistake» abbiamo guardato schiudersi la custodia e nascere un nuovo oggetto del desiderio di ogni Apple addicted, gli AirPods, i nuovi auricolari senza fili utilizzabili con tutti i dispositivi dotati di tecnologia Bluetooth (anche non Apple) e per le prime settimane dall'uscita sul mercato difficili da trovare almeno quanto il vero amore.
Come funzionano gli AirPods
Apri la scatola, attivi il Bluetooth sul telefono, confermi l'abbinamento e puoi usare le cuffie.
Tempo impiegato: 7 secondi netti. Ci si mette decisamente di più a farsi il primo selfie con gli AirPods nelle orecchie da postare sui social per far rosicare gli amici.
Proseguendo, li infili nelle orecchie e parte la musica, ne togli anche solo uno e si ferma, lo rimetti e riparte. Mago Silvan, scansati: è la cosa più simile alla magia che vi capiterà di fare (a meno che nella vita non siate illusionisti) e in realtà è tutto merito di sensori che rilevano quando l'utente li indossa e quando vengono rimossi dall'orecchio.
La cosa forse più incredibile, però, è che nonostante il microfono sia apparentemente inesistente, e in ogni caso lontanissimo dalla bocca, si sente benissimo e ti sentono alla perfezione, anche in situazioni ambientali rumorose, che sia la strada o la banchina della metropolitana col treno in arrivo.
Una volta tolti, si ripongono con il prevedibile incastro perfetto nella loro confezione - che oltre che da custodia serve anche da caricabatterie.
Quanto dura la batteria
A sorpresa, tanto. Gli AirPods offrono fino a 5 ore di utilizzo con una sola carica e in più, una volta inseriti nella loro custodia (un astuccio bianco di circa 5×4,5x2 cm), accumulano ulteriore batteria e la durata supera le 24 ore di ascolto.
Essendo che quando li si toglie viene più comodo riporli nel loro astuccio che non rischiare di vederli sparire nella fodera del cappotto, il risultato è che con uno sforzo mnemonico minimo sono (quasi) sempre pronti all'uso.
Tra gli auricolari, un piccolo led indica lo stato della batteria in verde o arancione, per indicare il livello di carica degli AirPods quando sono nella custodia, dell'astuccio quando non lo sono.
Non cadono dalle orecchie?
Di nuovo: a sorpresa, no. La questione ci sembrava inverosimile e li abbiamo messi alla prova nelle situazioni più disparate, jogging compreso. (E chi ha uno smartwatch con Bluetooth, Apple Watch in primis, potrà abbinarle al dispositivo da polso e uscire di casa senza telefono e con tutta la propria musica a disposizione nelle orecchie).
Non solo non sono mai caduti, ma la sensazione è che siano addirittura più stabili dei fratelli col filo, nonostante la fisionomia sia pressoché la stessa.
Il motivo, più semplice di quanto si possa pensare: quello che fa muovere l'auricolare dalla sua posizione nell'orecchio è il movimento o il peso del cavo - quindi una volta eliminato quello...
Il problema a un certo punto è diventato che sono talmente invisibili (con i capelli sciolti è impossibile vedere se li si ha nelle orecchie - magari averli avuti all'univers... ah, no, questo non si può scrivere) che la gente ti parla insieme in continuazione.
Apple ha eliminato la sottile linea bianca che divideva chi parla da solo da chi ha le cuffie - e se le vecchie generazioni stavano finalmente iniziando a capire che cavetto che penzola dalle orecchie = non ti sto sentendo ora non abbiamo davvero più speranze di evitare i mimi.
In ogni caso, si torna in pareggio alla grande con i minuti che si risparmiano a non dover più sciogliere i cavi - che con le cuffie tradizionali al «Aspetta, metto gli auricolari» seguono in media tre minuti di «Arrivo, eh» sentiti attraverso il microfono del vivavoce durante la seduta di uncinetto che serve per sbrigliare nodi degni di un marinaio.
Per tutto il resto c'è Siri
Due tap e si sveglia Siri. Più facile a dirsi che a farsi - il primo giorno l'abbiamo passato a picchiettarci l'orecchio con Siri che ogni tanto rispondeva e ogni tanto no, ma senza che capissimo dove avevamo toccato per riuscirci le volte in cui il tap andava a buon fine.
Più comoda, l'opzione «Ehi Siri», che se impostata (Impostazioni - Siri - Consenti "Ehi Siri" - Accesso con blocco attivo) permette di chiamare all'ordine la signorina che tutto sa e tutto può di Apple senza dover tirare fuori il telefono dalla borsa.
(Il fatto di parlare a un sistema operativo senza avere nemmeno un orologio da avvicinare alla bocca è l'ultimo passo prima del parlare da soli, ma tanto di gente simpatica al mondo ce n'è sempre meno).
Cosa si può chiedere a Siri? Di alzare o abbassare il volume della musica, di cambiare canzone, chiamare qualcuno, chiedere indicazioni stradali, di creare un evento sul calendario o un promemoria nelle note.
Insomma, grossomodo tutto, anche se a volte Siri vi risponderà che per eseguire quella determinata richiesta è necessario sbloccare il dispositivo.
(E la verità in fin dei conti è che se Apple progettasse fidanzati sarebbe più facile trovare anche il vero amore - solo che probabilmente lo chiameremmo iLove).
AirPods sono in vendita da Dicembre con prezzo al pubblico di 179 Euro.
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