Taylor Hill: «E poi si sono accesi i riflettori»
Era una ragazza tutta snowboard ed equitazione. Poi Taylor Hill è stata scambiata per una top model e lo è diventata davvero. E anche se oggi è un angelo di Victoria’s Secret e il volto di un famoso marchio di bellezza, lei si sente sempre un maschiaccio. Almeno finché è il momento di salire in passerella
Taylor Hill degusta un macaron, il dolcetto francese a base di meringa e pasta di mandorle, e qualche briciola cade sul vestito di pizzo e organza bianco tempestato di perle che le arriva a metà polpaccio.
C’è qualcosa in lei che mi ricorda la Brooke Shields adolescente del film Laguna blu: occhi di un azzurro intenso, labbra piene, folte sopracciglia che danno profondità allo sguardo.
Appena mi vede entrare nella suite dove è prevista la nostra intervista, si spolvera velocemente l’abito con aria colpevole, come se l’avessi colta in fallo, e mi tende la mano dalle dita affusolate. A 21 anni, li ha compiuti il 5 marzo, Hill è il nuovo astro nel firmamento della moda e del beauty.
Tutti la vogliono: colleziona le passerelle più prestigiose, posa sulle copertine dei magazine che dettano legge nell’universo fashion, s’impone come volto di grandi marchi. L’Oréal Professionnel l’ha appena designata ambasciatrice della gamma Série Expert e di due novità: il protocollo su misura PowerMix e il servizio Color Correction.
La incontro a Parigi dove è venuta a presentare la nuova campagna. Inutile chiedersi che cos’abbia di così speciale da meritarsi un posto nella classifica delle modelle più pagate stilata dalla rivista Forbes, accanto a Kendall Jenner, Gigi e Bella Hadid: la sua bellezza è un’evidenza, un mix d’innocenza e sensualità che le garantisce un formidabile eclettismo. Bomba sexy nei panni (succinti) di angelo di Victoria’s Secret al fianco di Adriana Lima e Alessandra Ambrosio, si trasforma in ragazzina acqua e sapone mentre gira un video per Topshop con il suo adorato cane, Tate, un Labrador dal pelo fulvo (razza molto di moda tra i vip: ne ha uno anche Jennifer Aniston e lo voleva persino Barak Obama).
«Siamo inseparabili», mi dice la modella. «Quando posso lo porto con me, ha un carattere dolcissimo e anche in aereo non fa mai storie». Hill, in coppia da più di un anno con l’attore e modello 31enne Michael Steven Shank (con cui ha girato il cortometraggio Hollywood Temptations), è cresciuta in Colorado, ad Arvada, borgo di provincia circondato da montagne e foreste. «La città più vicina è Denver, a una mezz’ora d’auto», mi spiega, «è stato difficile abituarsi alla frenesia di New York, dove vivo da quando la mia carriera è decollata. All’inizio mi chiedevo: ma qui dov’è il cielo?».
La sua è una famiglia numerosa: Taylor ha due sorelle, Logan, 22 anni, Mackinley, 19, e un fratello, Chase, 17. Proprio con loro, il 4 luglio scorso, ha celebrato la festa dell’Indipendenza americana assistendo ai tradizionali fuochi d’artificio su un battello ancorato poco lontano dal Ponte di Brooklyn.
«I miei fratelli sono tutti e tre modelli, proprio come me», precisa Hill, e dal tono deduco che ne va orgogliosa. Chase, in particolare, si è fatto notare all’ultima edizione di Milano Moda Uomo dove ha sfilato per Dolce & Gabbana «Siamo sempre stati molto uniti, ma fare lo stesso mestiere ha reso il nostro legame ancora più saldo».
La moda è dunque una vocazione familiare?
«Non parlerei di vocazione, da bambina ero un maschiaccio. Alle riviste femminili preferivo Harry Potter e i libri d’avventure pieni di draghi feroci».
Che cosa faceva con i suoi fratelli?
«D’estate, lunghe escursioni. D’inverno andavamo ogni weekend in un posto chiamato Winter Park: passavamo la giornata in slitta o sullo snowboard. Avevo così spesso il casco in testa che mia madre, per praticità, insisteva per tagliarmi i capelli molto corti. A volte esagerava un po’».
Si ricorda del giorno in cui ha compreso che la sua bellezza le avrebbe garantito una carriera eccezionale?
«A scuola non ero la ragazza più popolare. È stato questo mestiere a darmi una certa consapevolezza, una vera iniezione di fiducia. Mi ha obbligata a capire chi sono e a non averne paura».
La topmodel brasiliana Gisele Bündchen è stata scoperta in un fast food. Anche per lei tutto è cominciato per caso?
«Sì, avevo 14 anni, mi trovavo con i miei fratelli in un ranch di Granby, poco lontano da casa, per un corso d’equitazione. Un fotografo (Jim Jordan, ndr), che stava scattando un servizio di moda, ha pensato che fossi stata ingaggiata dalla produzione. Appena chiarito l’equivoco, è corso da mia madre: sua figlia ha un futuro come modella, le ha detto. Poco tempo dopo ho firmato un contratto con un’agenzia».
E due anni fa le sono anche spuntate le ali di angelo del marchio di intimo Victoria’s Secret. È stata una specie di consacrazione?
«Quando ho fatto il provino ero molto nervosa, quasi non riuscivo a crederci; appena ho saputo d’essere stata scelta, ho chiamato casa. “Mamma, ce l’ho fatta”, le ho gridato al telefono, in preda all’emozione. Alla prima sfilata, nel 2015, mi tremavano letteralmente le gambe».
E oggi, che cosa prova in passerella?
«L’esperienza conta molto in questo mestiere. Riesco a controllare la tensione anche se ogni sfilata resta un’avventura unica».
Lei appartiene alla generazione di modelle che costruiscono il proprio personaggio non solo grazie agli ingaggi ma anche attraverso i social network. Avere più di otto milioni di follower su Instagram che cosa significa per lei?
«I social media sono uno strumento straordinario, rappresentano una parte importante della mia vita. Mi permettono d’affermare la mia personalità. Detto questo, non ho una vera strategia, non posto messaggi a un’ora o a un giorno precisi per avere la massima audience. È molto più spontaneo».
Tra i suoi follower ci sono molte ragazze: qual è il messaggio più importante che vorrebbe trasmettere loro?
«Viene dalla mia esperienza personale: c’è sempre qualcuno pronto a dirti che in te c’è qualcosa che non va, che non sei conforme alle aspettative; non ascoltarlo. Chiediti solo: che cosa mi rende felice? E quando trovi la risposta, concentrati sul tuo traguardo».
Il successo quando si è molto giovani, può dare alla testa. Che cosa le permette di rimanere con i piedi per terra?
«Quando non lavoro, la mia vita è molto semplice. Leggo, guardo qualche serie tv, vado a passeggio con Tate, mangio un cheeseburger da Shake Shack a Central Park. Un quotidiano che assomiglia a quello di tantissime altre ragazze della mia età».
Per concludere la nostra intervista le chiedo a quale grande icona vorrebbe assomigliare.
«Nella moda non valgono le imitazioni, solo l’originale conta», mi risponde. La ragazza del Colorado sta costruendo la propria leggenda, sentiremo ancora a lungo parlare di lei.
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