Pixie Lott: «Sono io la fata del pop»
Appena nata era così piccola che venne soprannominata “folletto”. Oggi è una delle star della musica inglese, è amata dagli stilisti e ha sbancato in tv e a teatro. Perché, come racconta a Grazia citando il suo ultimo singolo, una ragazza deliziosamente sfrontata come lei è impossibile da dimenticare.
Nel 2009, quando il suo primo album, Turn It Up, era balzato in vetta alle classifiche con più di un milione e mezzo di copie vendute, gli inglesi l’avevano incoronata nuova principessa del pop. Allora Pixie Lott aveva solo 18 anni, ma determinazione e grinta da vendere «Ho sempre saputo che sarei diventata un’artista, ancor prima d’imparare a leggere e a scrivere», mi assicura la cantante britannica, oggi 26enne, mentre si sfila delicatamente dalla testa una tiara di diamanti che un agente della sicurezza si affretta a mettere al sicuro.
Siamo in una suite al settimo piano del grand hotel parigino Le Bristol. Tutta la città è ai nostri piedi. Saltellando e canticchiando uno dei motivi della playlist che ha composto sul suo cellulare e che risuona nella stanza, Pixie corre in camera da letto per togliersi l’abito super sexy con cui ha appena posato sulla terrazza della suite.
Torna da me in accappatoio, con al fianco la sorella maggiore Charlie, che da anni la segue come assistente. Mentre addenta con appetito un tramezzino, il mio sguardo si sofferma sull’anulare della sua mano sinistra. «Dov’è l’anello?», le chiedo. «Quello di fidanzamento? Al sicuro nella cassaforte della suite, me lo sono tolto appena arrivata, non posso rischiare di perderlo», mi dice la star inglese.
Pixie (ma il suo vero nome è Victoria Louise) lo sfoggia dal 13 novembre scorso, quando, in una soleggiata domenica autunnale, il compagno Oliver Cheshire, 29 anni, modello inglese al suo fianco dal 2011, le ha chiesto di sposarlo davanti alla cattedrale di Saint Paul a Londra. «È stata una sorpresa, non me l’aspettavo proprio. Ero così felice che sono scoppiata in lacrime dall’emozione», mi racconta l’artista, che ha immortalato l’istante e la favolosa pietra, un diamante ovale su un pavé di brillanti, postando le foto sul suo profilo di Instagram per la gioia del suo mezzo milione di follower.
La notizia era stata subito ripresa dai principali quotidiani e magazine britannici: dopo tre album di successo (a Turn It Up sono seguiti Young Foolish Happy e Pixie Lott), più di quattro milioni di singoli venduti e 60 milioni di visualizzazioni su YouTube, l’artista, nata e cresciuta alle porte di Londra, è entrata di diritto nella storia del pop inglese, tanto da spiccare sulla lista delle “Persone che contano” stilata dal mensile Tatler nel 2016.
Solo poche settimane fa, il 9 settembre, la cantante è stata invitata a celebrare la riapertura della Manchester Arena dove, nel maggio scorso, un terrorista islamista si era fatto esplodere alla fine del concerto di Ariana Grande provocando la morte di 22 persone. Pixie si è esibita per beneficenza accanto a Noel Gallagher (ex Oasis) e ad altri artisti britannici, proponendo a 14 mila spettatori emozionati alcuni tra i suoi più grandi successi, come Cry e All About Tonight.
Gli attacchi terroristici che hanno colpito l’Inghilterra, prima Manchester poi, ancora di recente, Londra, che sentimenti hanno suscitato in lei?, domando alla pop star. «Una profonda tristezza. Ma dopo lo shock ho cercato di concentrarmi sul formidabile slancio di solidarietà che ha seguito gli attentati. La gente ha risposto con grande empatia alle richieste di aiuto delle associazioni che raccolgono fondi per le vittime. È un aspetto positivo che ci permette d’andare avanti e affrontare il futuro con ottimismo».
E il suo, di futuro, come lo vede?
«Pieno di nuove esperienze artistiche, non riesco a immaginare un altro destino. Mi definirei una creativa: canto, compongo le mie canzoni, ballo, recito, faccio la fotografa e la modella (come il suo fidanzato, Pixie è rappresentata dall’agenzia londinese Select Model Management, ndr). Tutto m’incuriosisce, anche se la musica resta il mio primo amore».
Com’è sbocciato?
«A 5 anni frequentavo già una scuola per giovani talenti. Cantare e diventare una star come Britney Spears e Christina Aguilera era un’idea fissa, i miei genitori erano persino un po’ preoccupati. Ho costruito la mia vita sulla passione per la musica. Non so che cosa avrei potuto fare di altro».
Si ricorda qual è il primo disco che ha comprato?
«Un album delle Spice Girls. È anche il primo gruppo che ho visto in concerto, allo stadio di Wembley, a Londra. Ti ricordi Charlie?», Pixie si rivolge a sua sorella. «Avevamo una maglietta con la scritta Spice Baby», e scoppia in una risata rovesciando la testa all’indietro.
C’è stato un momento nella sua carriera in cui ha sentito che si stava giocando il tutto per tutto?
«Sì, l’anno scorso, quando ho accettato d’interpretare al teatro Royal Haymarket di Londra il ruolo di Holly Golightly nel musical Colazione da Tiffany, tratto dal romanzo di Truman Capote. Per me è stato un grosso rischio»
Perché?
«Non dovevo solo cantare e ballare, ma anche recitare con l’accento americano. E in più, nei panni del personaggio principale, ero in scena dall’inizio alla fine. Avevo paura delle critiche, tipo: “Pixie, non sognarti di ripetere un’esperienza del genere”».
E invece i giudizi sulla sua performance sono stati positivi. Si è ispirata a Audrey Hepburn, protagonista del mitico film del 1961 di Blake Edwards?
«No, è stato piuttosto il libro a fornirmi le chiavi del personaggio. Inoltre, ho saputo che Truman Capote voleva che fosse Marilyn Monroe a incarnare la sua Holly ed è proprio pensando a lei che ho costruito la mia parte nel musical».
Marilyn cantava: «I diamanti sono i migliori amici delle donne». Lei ne porta uno al dito e oggi li indossa per Grazia. Che effetto le fa?
«Mi emozionano. Adoro gli accessori, in particolare i gioielli, perché riescono subito a sublimare anche il look più semplice».
Lei ha cominciato a lavorare giovanissima. Se pensa ai momenti più spensierati dell’infanzia, che cosa le viene in mente?
Pixie lancia uno sguardo d’intesa a sua sorella, poi si rivolge a me: «Le rispondo dicendole che alla fine della giornata Charlie e io prendiamo un taxi e scappiamo a Disneyland Paris».
Il parco di divertimenti?
«Sì, lo adoriamo da quando siamo bambine, non ne abbiamo mai abbastanza. Anzi, ne siamo ossessionate».
Che cosa vi attira tanto?
«È un mondo magico, dove non esistono preoccupazioni, tutti sono felici. Un mondo ideale. Charlie e io abbiamo prenotato una camera in uno degli hotel del parco, dove passeremo due giorni interi».
Lei e Charlie andate molto d’accordo, da quanto vedo.
«Sì, mia sorella è anche la mia migliore amica». Guardo l’ interessata, che ricambia facendo sì con la testa.
Qual è il personaggio Disney che preferite?
«Campanellino, la fatina di Peter Pan, perché è deliziosamente sfrontata».
Ho letto che i suoi genitori l’hanno soprannominata Pixie, cioè “folletto”, perché era un minuscolo bebè, essendo nata prematura. Crede che il fatto di aver lottato per vivere l’abbia resa più combattiva?
«È possibile, di sicuro sono una ragazza che non molla mai».
Quest’anno lei ha fatto parte della giuria dell’edizione inglese di The Voice Kids, dedicata agli artisti in erba. Si è divertita?
«Moltissimo. È stata un’esperienza emozionante. Anch’io sono stata un giovane talento, e questa avventura mi ha fatto rivivere i miei esordi, un periodo pieno di incognite ma anche di grandi speranze. E poi Jess Folley, la ragazza che ha vinto quest’edizione, faceva parte della mia squadra. Ne sono orgogliosa, mi sono battuta per lei. Tormentavo tutti quelli che conoscevo insistendo perché votassero per lei».
I suoi fan sono impazienti di scoprire il suo prossimo disco. Per quando è previsto?
«Per l’album non manca molto. In compenso, l’uscita del mio nuovo singolo Won’t Forget You (“Non ti dimenticherò”, ndr), è prevista per il 29 settembre. Non vedevo l’ora di annunciarlo».
A proposito di Instagram: ho dato un’occhiata al suo profilo, dalle foto che pubblica è evidente che la moda l’appassiona. Come definirebbe il suo stile?
«Mi piace associare pezzi classici a dettagli più eccentrici e insoliti per creare qualcosa di molto personale. Naturalmente, i grandi creatori mi ispirano. In particolare Dolce & Gabbana, adoro il loro stile. Ho sfilato per loro quest’anno e poi ho cantato all’after-party; mi sono sentita in famiglia, forse anche perché i nonni di mio padre avevano origini italiane, venivano da Verona».
Conosce il nostro Paese?
«Un po’. Ho visitato le principali città d’arte: Venezia, Firenze e Roma. E quest’anno, come regalo di compleanno, ho offerto al mio fidanzato Oliver una vacanza a Capri. Molto romantica».
Avete già fissato la data del matrimonio?
«No, non ancora», mi spiega l’artista mentre, alla fine della pausa pranzo, sorseggia un cappuccino. «Di sicuro ci sposeremo in Inghilterra, ma stiamo ancora cercando il posto ideale. Vogliamo una cerimonia molto semplice, solo per la famiglia e gli amici intimi. Niente di fastoso». Per dare spettacolo, Pixie Lott preferisce decisamente la scena.
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