È una delle showgirl più famose, ha sposato un campione ed è una delle italiane più seguite sul web. Ma sotto i riflettori Melissa Satta ha dovuto affrontare invidie e odio, virtuale e non solo.
Melissa Satta è una che va veloce. Dieci minuti di conversazione con lei valgono mezz’ora, tante sono le cose che riesce a dire e le domande che prova a indovinare ancora prima che tu le abbia in mente.
Trentun anni, capelli a coda di cavallo, jeans, sneakers e un’agenda dove mette in fila televisione (Tiki Taka, il talk show sportivo di Italia Uno), moda, pubblicità, grande presenza sui social. E, soprattutto, la sua famiglia: Maddox, 3 anni, avuto dal centrocampista del Las Palmas Kevin-Prince Boateng, 30 anni, con cui Melissa si è sposata l’estate scorsa.
Devo chiamarla signora Boateng? Ho visto che sul suo profilo Instagram lei usa anche il cognome di suo marito.
«Lo considero un omaggio, perché so che lui ci tiene molto. In Germania, dov’è nato, le mogli lasciano per legge il proprio cognome per quello del marito. Kevin non poteva credere che in Italia questo non accadesse. E così ho deciso di fare questa cosa io, per lui».
Il matrimonio ha cambiato molte cose nella sua vita?
«Tutto e niente. Mi ha dato forse un po’ di sicurezza in più, l’idea di essere dentro un progetto. Ma la mia idea di Kevin, la mia relazione con lui sono sempre le stesse. Tanto che mi capita ancora di definirlo “il mio fidanzato”».
Lei invece si sente “una moglie”?
«Certo, lo sono e lo sento».
E lo scrive su Instagram. I social sono la sua vetrina o qualcosa di più? Intendo: un modo dove far capire chi è lei, per davvero.
«Io posto tantissimo di me, ma non tutto. Mi piace condividere ogni cosa del mio lavoro e soltanto qualche cosa del mio privato, ma non tutta la vita. Per esempio: adesso su Instagram si usa molto fare le “Instagram Stories”, video di ciò che stai facendo o vedendo. Ecco: non mi piacciono. Le uso raramente, trovo che siano una forma di comunicazione che ti espone un po’ troppo. Io sono social e riservata. E questa non è una contraddizione, questa sono io».
La sua famiglia ha una vita un po’ complicata. Lei e Maddox fate base a Milano, dove lei ogni lunedì lavora in tv, mentre suo marito sta in Spagna. Quando vi vedete?
«Tutte le volte che possiamo. Abbiamo deciso di fare “tana” a Milano per dare un punto fermo a nostro figlio: abbiamo preso una casa, l’abbiamo arredata e abbiamo iscritto Maddox a una scuola. Io e lui viviamo qui e, per una decina di giorni al mese, voliamo in Spagna, da Kevin».
Complicato?
«Lo ammetto, non è semplicissimo. Nemmeno per una come me, abituata ad andare veloce. Ma cerco di fare in modo che tutto funzioni, con una certa serenità. Capita spesso che Maddox abbia voglia si stare con suo padre. Dice: “Voglio papà a casa, subito”. Allora io gli spiego bene dove, come e quando saremo di nuovo tutti insieme. Lo faccio fin dal giorno della sua nascita: gli dico tutto, come se fosse un adulto.
Sono convinta che lui capisca perfettamente, da sempre. I bambini, anche quelli piccolissimi, sentono il significato delle parole ben prima di imparare a parlare. Io dico a mio figlio dove vado, a che ora torno, che cosa farà lui nel frattempo, che cosa farò io e che cosa faremo insieme quando sarò di nuovo a casa. Credo che queste spiegazioni lo rassicurino. Infatti è un bambino sereno. Sto cercando di crescerlo tranquillo, sicuro di sé».
Come lei, direi. Da dove arriva tutta questa sicurezza che le si legge in faccia?
«Da me».
Lo sguardo degli altri non c’entra?
«Quello? Non sai mai se è sincero. Devi guardare dentro te stessa per darti forza e coraggio».
Recentemente lei ha diffidato, tramite una lettera del suo avvocato, dal pubblicare una notizia falsa, rimbalzata sul web.
«Un cretino aveva scritto su Instagram che ero andata in onda senza biancheria intima. E molti siti, anche di giornali apparentemente seri, avevano ripreso questa cosa. Questa terribile cosa».
Come si è sentita?
«Violata. E guardi che io sono una tosta. So che chi fa televisione ne deve subire tante. All’inizio ci soffrivo moltissimo, adesso ho le spalle larghe, sono una donna adulta, ho la mia vita, le cose che contano le conosco bene. Quando è uscita questa assurdità su di me, ho pensato di lasciar perdere. Mi sono detta: sono stupidate, non meritano attenzione e tempo. Ma sa com’è il web, no? Tutto rimbalza all’infinito e a valanga: titoli, allusioni, bugie diventavano sempre più volgari e insopportabili».
Perché sopportarli, allora?
«Infatti. Ho capito che nessuno mi tutela. Anzi: nessuno tutela noi donne. Dobbiamo farlo da sole».
Una battaglia importante.
«Ci sono ragazze che si mettono sui social senza sapere che si buttano in pasto agli squali. Non capiscono che chiunque può vedere le tue foto e poi scrivere di te qualsiasi cosa.Chi non c’è passato, non sa quanto sia difficile leggere falsità scritte e postate da persone che non ti conoscono, ma che possono esercitare un devastante potere su di te, e farti del male. Mi sono messa nei panni di altre donne, anche di quelle che non ce la fanno a resistere all’ondata di fango e magari pensano di farla finita. È successo, lo sappiamo, purtroppo è successo anche questo».
Forse tutte le donne dovrebbero dirlo più spesso: «No, questo non lo puoi fare, dire o scrivere di me».
«C’è ancora gente che tratta una ragazza che mette la minigonna come una poco di buono. Io sono una che non si è mai spogliata. Ho scelto di non fare calendari, perché mi è sempre sembrato importante concedermi una forma di rispetto, di pudore. Ma ti pare che mio figlio debba leggere, in futuro, certe sciocchezze su di me?».
Mi piace la passione con cui parla di questo argomento. E il ritmo: a raffica. Lei va sempre di corsa, Melissa?
«Da quando sono nata, non sarà la vita a cambiarmi».
Ma dov’è che vuole andare?
«Io guardo avanti e guardo in alto. Cerco sempre di crescere. Mi divido fra tv, moda, campagne pubblicitarie, eventi. Da poco anche beauty, con una collaborazione con Avon: sono il loro volto per il marchio di cosmetici mark.».
Si trucca molto?
«Nella vita di tutti i giorni no: scelgo lo stile acqua e sapone. Ma mi piace trasformarmi per un giorno o una sera speciale. Giocare con i colori. Disegnarmi una faccia diversa. Amo farlo su di me e anche sulle mie amiche: mi affascina tantissimo vedere quanto il make up possa ricreare un viso, una persona».
Il suo sguardo scuro e intenso è il suo punto forte?
«Non so quale sia la mia parte più bella. Non me lo chiedo nemmeno. Sto bene con me stessa, sono in pace con quella che sono. Anzi no, a dire il vero da ragazzina ero un maschiaccio, una che si sentiva a suo agio solo quando giocava a pallone e si sbucciava le ginocchia. Poi ho avuto un periodo di transizione, non mi sentivo né carne né pesce. Ero magrissima, senza seno, non sapevo chi fossi. Così alta e così piatta assomigliavo a una tavola da surf e mi sentivo diversa da tutte le altre. Non ero più la bambina scatenata che giocava a calcio e non ero ancora una donna consapevole della propria femminilità. Poi ce l’ho fatta, sono maturata: ho capito che ero bella, che potevo piacere e piacermi. Sono diventata io, mi sono data un titolo».
Che titolo?
«Pazza! Ma non solo: sono molto sicura, molto decisa, molto orgogliosa. Una che si annoia velocemente. Anche di me stessa, odio la routine».
Un rischio, quando si è una donna sposata.
«Un rischio che non corro. La mia vita e quella di mio marito sono così complicate che la noia è l’ultimo dei nostri problemi di coppia. Io entro, lui esce, poi torniamo a casa e usciamo insieme, poi lui parte e io resto, dopo di che parto io, e via così. Per adesso ogni giorno è diverso dall’altro. A volte mi capita persino di sognarla, la noia nella mia vita familiare».
Lei è una che piace alle donne?
«Dipende, qualcuna mi invidia».
A lei non succede?
«No, io ammiro, ma non invidio. Penso: “Vorrei anch’io essere così, saper fare quello che fa lei”. Ma ancora di più, voglio essere me stessa».
Lei e suo marito lavorate in due ambienti molto competitivi.
«Altroché. C’è sempre qualcuno che può arrivare e prenderti in un attimo il posto: è stimolante, ma è faticoso. La tv, per esempio, è un mondo in cui è relativamente facile entrare, ma restare? È difficilissimo. Puoi durare meno di un secondo».
Che cosa ricorda di se stessa agli esordi, come velina di Striscia la notizia?
«Ero chiusa, diffidente».
Non che adesso sia una che si fida tantissimo.
«È vero, ma allora ero terribile, mi chiudevo a riccio, mi proteggevo».
Che cosa l’ha cambiata?
«La vita, la fiducia in me. E un marito che è una persona calda, affettuosa. Uno che abbraccerebbe il mondo».
Photo Credits: Getty Images e Instagram (@melissasatta)
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