Marina Occhionero è uno dei nuovi volti del cinema italiano. «Merito», dice lei, «di forza di volontà e fortuna». Le stesse qualità della ballerina che interpreta nel suo ultimo film
«Capita che studenti e amici mi chiedano: “Ma come hai fatto a ottenere il ruolo da protagonista?”. Io dico la verità: “Con un provino”. E c’è chi scherza con una battuta: “Perché adesso lo chiamano provino?” Ma io non sono passata dal divano di nessun produttore o regista».
Lo scandalo delle molestie del produttore hollywoodiano Harvey Weinstein è un terremoto che colpisce tutti, anche una giovane attrice come Marina Occhionero, 24 anni. Ora è al cinema in La ragazza nella nebbia e la vedremo presto come protagonista di L’età imperfetta, un film che racconta i sogni e le rivalità di due adolescenti, Camilla e Sara, innamorate della danza.
Marina, lei lavora soltanto da un anno, ma ha già alle spalle due film importanti, oltre al teatro e la tv. Qual è il suo punto di forza?
«Lo studio. La forza di volontà. E un po’ di fortuna. Non sono passata dal divano di nessun produttore o regista».
La spaventa il mondo che ha scelto per costruire la sua carriera?
«Per ora no. Ho la testa sulle spalle e molta consapevolezza. Detto questo, so che il cinema è un ambiente particolare, capita che gli incontri di lavoro si svolgano nel bar di un hotel. È un mondo d’immagine e di protagonismo dove è più facile perdere di vista la realtà».
La competizione e la sete di protagonismo sono alla base del suo nuovo film. E, forse, anche della sua professione, non crede?
«Per ora io sono stata fortunata. Ho trovato molta complicità e solidarietà nelle giovani colleghe, e molto sostegno da parte delle attrici ormai affermate. Non mi illudo, probabilmente non sarà sempre così. Ma questa è la mia esperienza. E guardo avanti con fiducia».
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