È giusto far sfilare modelle che hanno meno di 16 anni? Dopo che due gruppi a cui fanno capo tante importanti maison hanno deciso di non permetterlo più, Grazia ha incontrato Aurora Talarico, la 15enne che ha aperto lo show di Haute Couture di Valentino e che racconta come la moda sia il futuro per ragazze come lei.
Volto sofisticato, grandi occhi verde-azzurro, capelli castani e un corpo da predestinata della passerella. Aurora Talarico, 15 anni e mezzo, padre giornalista ed editore e madre proprietaria di un negozio di moda vintage, dai banchi del liceo francese Chateaubriand di Roma è atterrata direttamente sulla passerella dell’Haute Couture parigina il 5 luglio scorso. L’ha scelta il direttore creativo di Valentino, Pierpaolo Piccioli per aprire la sfilata più ambita della maison italiana.
Incontro Aurora nei giorni in cui due grandi gruppi della moda, come Lvhm e Kering, hanno deciso di vietare le taglie under 38 in passarella, impegnandosi a non assumere giovani sotto i 16 anni, l’età che lei compirà tra poco. Talarico è di ritorno da una vacanza a Panarea, in Sicilia, e sa che quest’anno dovrà alternare lo studio al lavoro. Questa è la sua prima intervista.
Aurora, partiamo dal debutto da favola. Come si è sentita a uscire per prima nella sfilata parigina di Valentino?
«Non ho pensato a nulla. Era la prima volta che sfilavo in pubblico e fino all’ultimo non si sapeva nemmeno se sarei stata scelta davvero io per aprire lo show. Ricordo solo che faceva caldissimo e avevo indosso un abito da sogno».
Compirà 16 anni in ottobre e ha firmato un contratto di esclusiva con Valentino. Come è successo?
«Sono alta, un metro e 79, e spesso mi sentivo dire: “Perché non fai la modella?”. Anche la showgirl Alessia Marcuzzi, amica di mia madre, me lo ripeteva e per gioco ho iniziato a fare qualche foto per il suo blog di moda, lapinella.com. Trovavo tutto molto divertente, così, dopo aver posato per alcuni fotografi, mia madre si è decisa a cercare un’agenzia, la Viva Model».
E come è andata?
«Ho fatto due casting per due grandi maison, ma non hanno avuto seguito. Poi si è presentata la vera occasione. “Pierpaolo Piccioli ti vuole per aprire la sfilata a Parigi”, mi hanno annunciato. Non ci potevo credere».
Com’è una sfilata di Alta moda negli occhi di una 15enne?
«Finché non lo vivi non lo puoi immaginare. Mi è piaciuto tutto: le prove, il backstage, le ore ad aspettare, il parrucchiere, il truccatore, i tanti cambi di abito: non ero mai stanca. Ho anche girato un filmino riprendendo tutto il backstage».
Come modella sotto i 16 anni deve seguire delle regole particolari, vero?
«Sì, ci sono molte regole. Per esempio, non posso lavorare la domenica e dopo le 20».
C’erano altre italiane tra le 60 modelle scelte da Piccioli?
«No, ero l’unica. Molte erano tedesche, alcune russe e qualcuna spagnola. Tante si conoscevano già da tempo. E quelle più grandi sfilavano anche per quattro maison in un solo giorno».
Ha legato con qualcuno?
«Con Nikki Von See, una ragazza olandese».
Che cosa le piace del mondo della moda?
«Che cambia sempre. È un rito che si rinnova».
C’è una modella a cui si ispira?
«L’americana Gigi Hadid».
Teme che diventare una top model la allontanerà dalle amiche?
«Non penso. Anzi, mi farà distinguere le vere amiche dalle false. Quelle autentiche ci saranno sempre, nonostante tutto, mi asseconderanno nelle decisioni e saranno felici per me».
Pensa che questo sia il lavoro della vita?
«Per ora lo vedo come un gioco. Può durare dieci anni, non credo di più».
Quindi non lascerà gli studi per fare solo la modella?
«Assolutamente no. Vorrei studiare Marketing della Moda all’università».
Quanto conta avere sua madre sempre con lei in questo lavoro?
«Molto. Però, a Parigi, ho notato che le altre ragazze erano sole: solo due mamme su 60 ragazze».
E qual è la cosa più strana che le è capitata da quando è entrata in questo mondo di giovani top model?
«Per la prima volta in vita mia mi sono sentita come le altre: non ero la più alta di tutte».
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