Più o meno trentenni e figli degli anni 80 non hanno avuto vita facile in confronto a quella dei loro genitori: ecco perché ne sono usciti più forti (e capaci)
Chiamateli trentenni, figli degli anni 80 o Millennials, ma non chiamateli choosy, o bamboccioni, perché messi alla prova da ogni tipo di difficoltà socio-economica sono soprattutto dei sopravvissuti. E ne stanno uscendo anche piuttosto bene in fin dei conti.
Dell'ondata economica positiva cavalcata dai Baby Boomers (i nati tra il '46 e il '64), infatti, ai loro figli è rimasto solo uno stagno di recessione, dal quale possono tutt'al più sperare di uscire vivi.
Per la vecchia generazione era praticamente scontato avere uno stile di vita più agiato rispetto a quello della propria famiglia di origine; per la nuova è esattamente il contrario.
In compenso i ventenni e trentenni di oggi godono di possibilità senza precedenti, come quelle di formarsi e viaggiare a costi sostenibili.
Insomma nel giro di qualche decennio, carriera, vita privata e aspirazioni sono state completamente stravolte.
E se per certi aspetti i Millennials rimpiangono di non essere nati un po' prima, per altri non farebbero mai a cambio con i Boomers.
Ecco sei differenze fontamentali tra Baby Boomers e Millennials, che hanno reso questi ultimi ben più in gamba dei loro genitori.
Abitazione: pattinatori vs contorsionisti
I giovani Boomers, dopo aver finito di pagare la macchina, pensavano a comprare casa, optando spesso per soluzioni abitative con qualche camera in più in vista di bambini che magari avevano già in cantiere.
I più fortunati poi, nel giro di pochi anni, riuscivano persino ad acquistare una casa più grande, nei cui ampi locali si esercitavano in numeri di pattinaggio. Comprare!
I ventenni e trentenni di oggi invece, si trovano a condividere il proprio spazio abitativo con coinquilini più o meno piacevoli.
Le esperienze negative in particolare, li spingono a iscriversi a corsi di yoga e meditazione per acquisire maggiore tolleranza, oppure, in alternativa, li portano a lavorare a ritmi da stakanovisti per potersi permettere una casa per conto proprio.
Se poi abitano nelle grandi città sviluppano notevoli capacità contorsionistiche, che gli risultano indispensabili per la sopravvivenza in ambienti dalla metratura alquanto limitata.
Il risultato? Spirito di adattamento e ottimizzazione del denaro oltre il limite del possibile.
Lavoro: giovani capi vs eterni apprendisti
I BB a trent'anni mediamente avevano già maturato una certa esperienza lavorativa.
Così, contagiati dal trend economico ascendente e con alle spalle la sicurezza di un contratto a tempo indeterminato, iniziavano a scalare le gerarchie con nonchalance, assicurandosi tra le altre, anche una pensione più che dignitosa.
I Millennials hanno imparato a inserire nel proprio vocabolario termini come "rimborso spese", "stage" e "collaborazione occasionale".
Vista la rapidità con cui passano da un lavoro all'altro hanno una flessibilità mentale inaudita per le generazioni precedenti e sono tanto versatili da poter ricoprire qualsiasi ruolo (sempre come apprendisti).
Quando qualche Boomer gli ricorda che dovrebbero pensare a garantirsi un futuro da pensionati rispondono con uno spensierato carpe diem, che è poi l'unica pensione concessagli.
Relazioni: piccioni vs bonobo
Nell'immaginario dei Boomers trovare un compagno per la vita, proprio come fanno i picconi, era un momento fondamentale della realizzazione personale.
Spesso le coppie si formavano tra i banchi di scuola, per poi convolare a nozze appena possibile, sollecitando in tempo record il desiderio dei rispettivi genitori di diventare nonni.
Testimoni di divorzi e conflitti familiari paragonabili a guerre civili, i Millennials, che hanno compreso come il modello dei piccioni non sempre funzioni, tendono a instaurare rapporti sentimentali più fluidi e indefiniti.
Di norma hanno un numero di relazioni molto più alto rispetto ai loro genitori, e dai bonobo, animali notoriamente più cool dei piccioni, hanno imparato a non fossilizzarsi su uno stesso partner (sbagliato).
Il risultato è una autorealizzazione personale che permette al giovane di pretendere la felicità prima di tutto da se stesso.
Risparmi: giocatori in borsa vs collezionisti di bronzini
Forti di una certa crescita sociale e allo stesso tempo memori delle ristrettezze in cui erano cresciuti, i BB si concedevano qualche comodità e lusso, ma senza mai dimenticare di mettere da parte per eventuali tempi di vacche magre.
Le forme di risparmio erano svariate, si andava dal mattone, ai BTP, passando per l'acquisto di azioni in borsa, il cui valore veniva controllato rigorosamente attraverso un televideo dai colori psichedelici.
I giovani adulti contemporanei, spesso richiamati alla necessità di non spendere tutto quello che guadagnano, lungi dal potere investire in immobili e simili, puntano su beni come scarpe, make up e tecnologia.
La loro unica forma di risparmio spesso è costituita dall'accumulare le monetine da 1, 2 e 5 centesimi all'interno di svuotatasche dalle sembianze lussuose.
Viaggi: villeggianti vs avventurieri
I Boomers prediligevano spesso mete nazional-popolari come la Riviera romagnola, senza farsi mancare però qualche vacanza all'estero, sempre che fosse possibile prenotare un villaggio: ogni altra opzione era considerata troppo rischiosa.
La loro modalità preferita di passare le ferie era la pensione completa, all inclusive.
I ventenni e trentenni di oggi hanno iniziato a viaggiare mentre frequentavano le superiori e da allora hanno fatto di questa attività una ragione di vita.
Ignorando gli allarmismi dei loro genitori visitano paesi come Iran, Malesia e Burkina Faso.
Figli dell'Interrail e dei voli low cost poi, spesso si limitano ad acquistare biglietti aerei e/o ferroviari, improvvisando tutto il resto sul posto.
Famiglia: genitori a tutti i costi vs possibilisti
I Boomies, che provenivano da famiglie mediamente numerose, puntavano ad avere due bambini, a cui spesso se ne accodava un terzo qualche anno dopo, in perfetto stile Simpson.
Forti di esperienze con fratelli più piccoli i BB diventavano madri e padri con una certa naturalezza, considerando questo momento un passaggio quasi irrinunciabile all'età adulta.
I Millennials hanno visto i bambini piccoli più che altro in foto. Prima di generare un altro essere umano si chiedono che impatto potrebbe avere sull'ambiente, sulla propria esistenza e sul proprio conto corrente.
A volte si convincono che aspettare di essere convinti al 100% potrebbe portarli a non diventare mai genitori, ma poi si ricordano del loro monolocale, della loro posizione di apprendisti, del loro instabile rapporto amoroso, dei bronzei risparmi e di tutti i viaggi che devono ancora fare e allora tirano un sospiro di sollievo.
Tuttavia, capita che non si fermino neanche davanti a questo.
E dicono che non sono coraggiosi!
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