Chi è Édgar Ramirez, il Gianni Versace di American Crime Story
Dall'infanzia ai successi: ecco tutto quello che c'è da sapere su Édgar Ramirez, il Gianni Versace di American Crime Story
Édgar Ramirez è Gianni Versace nella seconda stagione di American Crime Story.
La serie, in onda su FoxCrime dal 19 Gennaio, dopo il successo de Il caso di O.J Simpson ora con Assasination of Gianni Versace affronta l'omicidio dello stilista italiano, avvenuto per mano di Andrew Cunanan sugli scalini della sua villa di Miami il 15 luglio 1997.
Nove episodi, scritti, prodotti e diretti da Ryan Murphy, in cui si raccontano gli aspetti più intimi della vita di Versace e del suo carnefice, cercando di approfondire i temi legati alla sessualità e all’omofobia negli anni ’90.
Protagonista è Édgar Ramirez, attore venezuelano in ascesa, che per l'occasione ha preso dodici chili e ha dovuto imparare a parlare l'inglese con accento italiano.
Oltre alla somiglianza impressionante di Ramirez con Versace, è la sua meticolosità maniacale per i dettagli a fare dell'attore uno dei volti di Hollywood da tenere d'occhio.
Ecco tutto quello che c'è da sapere su di lui.
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Ha sangue latino
Il suo nome completo è Édgar Filiberto Ramirez Arellano.
È nato il 25 marzo del 1977 a San Cristobal, in Venezuela.
Suo padre, Filiberto Ramírez, era un diplomatico militare, mentre sua madre, Soday Arellano, di mestiere faceva l'avvocato.
Ha avuto un'infanzia itinerante
Per via del lavoro paterno, Édgar è stato costretto a viaggiare parecchio, vivendo in diverse parti del mondo, tra cui Austria, Italia, Canada e Messico.
È per questo che parla fluentemente cinque lingue: inglese, francese, spagnolo, italiano e tedesco.
Voleva diventare un diplomatico
Ramirez non ha subito pensato di fare l'attore, come tanti altri suoi colleghi. Al contrario, in un primo momento era intenzionato a seguire le orme del padre come diplomatico o a fare il giornalista.
Per questo si era laureato all'Universidad Católica Andrés Bello di Caracas nel 1999 in politica e giornalismo.
«Sono profondamente affascinato dalla natura umana, con i suoi difetti e le sue virtù», aveva dichiarato in proposito.
È socialmente impegnato
La passione per gli esseri umani non è scemata nonostante l'ascesa nel mondo del cinema.
Édgar si è fatto promotore di molte campagne di diffusione dei valori democratici tra i giovani venezuelani, ha svolto il ruolo di direttore in un'organizzazione non governativa denominata Fundacíon Dale Al Voto ed è stato nominato amasciatore dell'UNICEF.
Dove lo avete già visto
Dopo il debutto come attore in una soap opera venezuelana, nel 2005 arriva la prima vera occasione con Domino, in cui recita al fianco di Mickey Rourcke e Keira Knightley.
Negli ultimi anni non si è mai fermato prendendo parte a diversi film, tra cui il remake di Point Break, La ragazza del treno e Bright.
Come si è preparato per essere Gianni Versace
Quello dello stilista è un ruolo importante, da protagonista, che ha permesso a Ramirez di mettersi alla prova non solo per somigliare fisicamente a Gianni Versace (ha dovuto prendere dodici chili), ma per entrare nella sua mente, nelle dinamiche familiari e nella psicologia del personaggio.
Per farlo l'attore ha dichiarato che il suo trascorso da giornalista gli è stato utile: «Quando interpreto persone realmente esistite pratico una forma di metagiornalismo: incarno l’oggetto della mia indagine.
Questa è la storia di un uomo che era, prima di ogni cosa, attaccato alla sua famiglia, che conosceva bene la gioia e i tormenti del lavorare insieme ai parenti e metteva gli affetti al primo posto.
Ho letto, guardato molte interviste e parlato con persone vicine a Gianni che mi hanno dato fiducia»
Soffre di un disturbo compulsivo
In un'intervista del 2016 al New York Times Édgar ha rivelato di soffrire di un disturbo compulsivo, la micropapelomania, cioè quell'ossessione per cui ogni volta che ci si trova un pezzo di carta fra le mani lo si disintegra in mille pezzettini.
«Un amico mi ha detto come si chiama. Ogni volta che ho un foglietto per le mani inizio a farlo. Se avessi talento farei degli origami, ma non ce l'ho».
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