Stella McCartney e Former: il Salone del Mobile è eco-compatibile
Fotogallery Stella McCartney e Former: il Salone del Mobile è eco-compatibile
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"Into the Forest" è un progetto di Stella McCartney e Former per promuovere i valori della sostenibilità ambientale durante la design week milanese
"Into the Forest" è un progetto di Stella McCartney e Former per promuovere i valori della sostenibilità ambientale durante la design week milanese
Stella McCartney è tra le poche a battersi per una moda realmente rispettosa dell'ambiente e cruelty-free. Dal cotone organico alla suola delle scarpe in gomma biodegradabile, senza tralasciare la nappa ecologica (lo è davvero, perché non è a base di petrolati ma di uno speciale olio vegetale): tante sono le innovazioni a sostengo della sua visione. La stessa condivisa da Former, celebre firma del design italiano, che su un materiale naturale come il legno ha fondato la sua storia di successo. Per il Salone del Mobile l'idea è stata di commissionare un'installazione a due giovani designer, Alessandro Madami e Davide Puccio, che sapesse interpretare i valori di benessere e salvaguardia ecologica condivisi dai due brand. "Into the forest" sarà allestito nello showroom di Stella McCartney e lì visionabile dall'8 al 13 aprile, prima di essere donato all'Orto Botanico di Brera. Curiosi di saperne di più, abbiamo chiesto a Alessandro e Davide qualche anticipazione sull'iniziativa.
Com'è stato lavorare insieme a Stella McCartney?
Lavorare con Stella McCartney e i suoi collaboratori è stata un’esperienza veramente interessante per noi, in quanto ci siamo trovati a operare con delle persone splendide che ci hanno permesso di lavorare nella totale libertà creativa. Questa potrebbe sembrare una caratteristica scontata, ma non è così: la fiducia da parte del cliente è fondamentale, ma per noi giovani è altrettanto difficile da ottenere. D’altra parte il fatto di essere stati lasciati molto liberi ci ha fatto capire di essere a contatto con persone intelligenti e aperte ai meccanismi della creatività.
Nella moda come nel design è fondamentale suggerire emozioni. Come si sviluppa il vostro processo creativo?
Non è facile per un progettista capire come si sviluppi il proprio processo creativo, proprio perché questo processo non è mai del tutto chiaro e lineare. Noi siamo convinti che ogni esperienza della vita quotidiana possa in qualche modo influenzare il progetto: un’immagine, una fotografia, un dettaglio, il tronco di un albero particolarmente contorto… ed il processo secondo cui produciamo emozioni sta proprio nella sensibilità con cui interpretiamo queste “immagini”.
Quali strategie utilizzate nel vostro lavoro per promuovere l'ecosostenibilità?
La strategia che utilizziamo è di attribuire un significato iconico e un valore dominante a una parte del progetto che sviluppiamo. Nel caso specifico di “Into the forest”, il materiale dominante è il bambù. Il bambù è un simbolo dell’ecosostenibilità e la sua forte presenza all’interno dell’installazione si traduce in un invito all’utilizzo di questo splendido materiale.
L'idea alla base della vostra installazione.
L’installazione vuole raccontare un movimento che sta crescendo e si sta sviluppando soprattutto in questi anni di crisi: l’autoproduzione. L’autoproduzione è il metodo secondo cui il designer gestisce l’intera filiera del prodotto, dall’ideazione fino alla vendita e passando ovviamente per la comunicazione. Simbolicamente, attraversando la foresta arriviamo quindi a scoprire questo nuovo mondo che sempre più si sta facendo spazio.
Che cosa vedete nel vostro futuro di giovani designer?
Grandi progetti, senza compromettere la filosofia che sta alla base della nostra progettazione.
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