Primavera Estate 2015: temi e tendenze da Milano Moda Donna
Reportage delle principali presentazioni di Milano per la Primavera Estate 2015
Presentazioni abiti PE15 Milano
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Arthur Arbesser
Arthur Arbesser è maestro di tagli nitidi e precisi, ma questa volta c'è un'emozione in più che proviene direttamente dai materiali. Fatta salva una personale rilettura del concetto di uniforme, sono piuttosto le lavorazioni a nido d'ape, la maglieria in nylon, le cerature e l'impiego della spugna a ribadire una nuova tensione sperimentale.
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Vivetta
Sulla camicia di Vivetta il colletto è a forma di mani. Sul cardigan di viscosa, ecco labbra con rossetto e uova fritte. La gonna a ruota? A pois, come li disegnerebbe un bambino col pennarello. E poi broccati, profili di donna alla Picasso, tavole botaniche sulle silhouette sospese tra bon ton e sportwear.
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Albino
Sentori déco da Albino , con le casacche dal collo a listino che profumano d'oriente e la seta plissé delle tuniche, tra il rosa e il grigio perla. Motivi naturalistici di zebre e palme per gli stampati e mosaici di cristalli, sul tubino elegante di semplicità.
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Christian Pellizzari
Abitini jazz che sfumano nelle frange, camicie a righe per suggerire una lieve androginia. È l'omaggio che Christian Pellizzari dedica al mito di Frida Kahlo e al suo immaginario esotico. Un simbolo, fra tutti, vuole simbolizzarlo: il fiore dell'ibisco. Le sue corolle sbocciano sui sandali, si disegnano nel broccato della giacca, si appuntano come ricamo di paillettes sullo chemisier.
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Matilde by Antonio Piccirilli
Un'operazione colta quella di Antonio Piccirilli per la capsule collection Matilde ispirata a Matilde di Canossa. Dall'iconografia della nobildonna si elegge la melagrana, i cui chicci mutano in pois e intarsi policromi. In maglia, di cachemire o cotone, sono le t-shirt, le felpe in jacquard reversibile, i pullover oversize da indossarsi come abito.
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Alessia Xoccato
Precisione e morbidezza, minimalismo e femminilità. Alessia Xoccato riesce a stemperarli in una collezione dove taglio e tessuto sono un tutt'uno. Blazer in cotone croccante, pantaloni a gamba ampia dal rigore nipponico, pietre e ricami modulari. Lo chemisier? Raffinatissimo, profilato da un plissé a fisarmonica.
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Anna K
Nella fantasia di Anna K le felpe si sviluppano come uno stradario cartoon, con segnali inventati e personaggi degni di una favola metropolitana. Sugli abiti e sulle camicie, mix di preppy collegiale e sporty-chic, le stampe più divertenti sono quelle a tema "previsioni meteo", con minuscoli soli e nuvolette.
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County of Milan
La nuova tribù metropolitana di County of Milan sceglie l'eclettismo. Minigonne vertiginose in vinile, giacconi multitasche presi a prestito dal workwear, il chiodo rock, il denim e la felpa feticci di stile street. E alle stampe che siglano un gusto tutto dark per l'animalier si accompagna il navajo del poncho, nostalgia d'Argentina.
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Gentucca Bini
Il fascino dell'uniforme, da lavoro. Quella che Gentucca Bini reinventa ed esibisce in una ferramenta. Sette modelli, oltre la nozione di maschile e femminile, ciascuno con una fondamentale variazione: colletto a listino o con i revers; tasconi sul petto, micro-tasche sulle maniche, oppure a filetto come nei completi sartoriali.
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Luisa Spagnoli
Da Luisa Spagnoli la tuta è il nuovo passe-partout, preziosa nella lavorazione della maglia jacquard. Basta accessoriarla con gli accessori di derivazione etnica, bracciali e collane di pietre dure. Più da gitana l'abito in sangallo e il gonnellone con stampe come di tappeto kilim. A sera, il tubino ha i riflessi della madreperla.
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Dušan
Dušan gioca di completi androgini e pigiameschi. La giacca è in seta, la giubba in camoscio scivolata, quasi senza peso. Si completano con camicie dal collo a listino, bluse come drappi asimmetrici gettati sul torso, cardigan di mano impalpabile. Essenziali gli abiti, di silhouette sciolta o bustier.
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01 hache
Rigore e voluttà. L'equilibrio formale di Hache si realizza miscelando le silhouette morbide a quelle più assertive. Interessante, soprattutto, la sensibilità agli accostamenti materici: il quadrettato Vichy sul nylon di mano goffrata, tela militare doppiata con veli iridescenti, stampati e digitalizzazioni come pixel multicolori.
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Meissen Couture
Tutti i colori del bianco da Meissen Couture . A farli vivere di luce e materia abiti da gran sera, costruiti nel tulle e nella seta. Il candore, però, non esclude un fitto lavorio di cesello: applicazioni in pizzo, ricami e perle arrichiscono le superfici in tridimensionalità e sensuali giochi di chiaroscuro.
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Atos Lombardini
Il Mediterraneo presta atmosfere e colori alla nuova collezione di Atos Lombardini . Caftani bianco ottico a immagine delle pietre assolate, tute in crespo di seta le cui geometrie sublimano il fascino dei tappeti marocchini. Il Rachele dress, due pezzi per un unico abito, introduce il tema del laminato e della placcatura metal su felpa.
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Patrizia Pepe
Il cinema italiano, gli anni '60, le dive da paparazzi. Sono i riferimenti di stile per Patrizia Pepe , con una silhouette che omaggia quell'epoca attraverso la sensibilità attuale. Giacche in nylon doppiate con pizzo, tinte sorbetto e righe di lustrini. In rima con gli accessori etno-glam, percorsi da lampi di metalizzato, arricchiti di pietre dure.
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Dondup
Procede per antitesi Manuela Mariotti da Dondup . Dalla tuta di aviatore, solcata dalla cerniere a tutta lunghezza, si passa agli abiti in voile e pizzo macramé. È la ricetta di un nuovo streetwear, cortocircuito fra tendenze urbane e inguaribile romanticismo femminile.
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Di Morabito
Cuore classico, attitudine streetwear. È il binomio sotteso alla nuova collezione Di Morabito , con abiti di taglio asciutto resi opulenti dalle lavorazioni. Ricami su tessuti siliconati e arabescati, pietre applicate a forma di api, piume di marabù. Per smorzare il disegno nella sportitività non manca il bomber; ai piedi, invece, solo slip-on.
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Malìparmi
L'identità del tessuto, della lavorazione artigianale. Da Malìparmi cuciture e cimose in bella vista, e una nuova propensione alla texture: sulla stampa floreale sbocciano corolle a rilievo, ricamate in raffia. Icona di stagione il gilet, con revers di giacca. Gli accessori trasmettono una gioiosa sensazione etnica, con perline e bronzo martellato.
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Hogan
Cartoline da Saint Tropez anni '70. La collezione di Simon Holloway per Hogan trasmetta la freschezza e l'indolenza raffinata di una vacanza a bordo piscina. Spalle sagomante ma lunghezze fluenti per gli abiti in lino e jacquard effetto rettile. La zeppa? In pelle specchiata oro, dal fondo leggerissimo.
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Peuterey
Sono i colori speziati del Nepal a ispirare Peuterey . È l'etnico che abbraccia l'activewear urbano, con i duvet senza peso e gli spolverini in nylon stampato. L'iconografia lussureggiante dei tessuti dell'Himalaya, con bordure policrome sul parka, non esclude dettagli hi-tech: cuciture termo-nastrate, mantelle waterproof.
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Piazza Sempione
Vignettista, scenografo, punta di diamante del futurismo italiano. L'arte di Fortunato Depero suggerisce a Piazza Sempione il gusto del grafismo, dei volumi semplificati ma ricchi. Sulla tela bianca del cotone, di gonne a ruota e bluse-casacca, ecco allora pinzature plissé, ricami in rilievo, stampe gommate.
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Pinko Uniqueness
Il guardaroba della globetrotter si dispiega da Pinko Uniqueness , dettato da icone forti e positive come Anita Pallenberg e Dana Alikhani. Uno spensierato spirito bohémien suggerisce silhouette longilinee e stampati tropicali, gonne in combutta con la camicia maschile, cardigan lievi. Le scarpe s'indossano ultraflat.
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Agnona
Archeologia al futuro da Agnona , nello sforzo di trasfigurare lo stile dell'Antico Egitto. E cappe e gonne in gabardine di lana, costruite a pannelli e con tagli curvi, hanno effettivamente la ieraticità dei ritratti in pietra sulle piramidi. L'opulenza dei monili è sublimata nella mussola "paillettata", dall'effetto liquido.
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Callens
Tecno-couture. È la categoria che segna il debutto di Callens, con una linea che coniuga finezze sartoriali e praticità sportiva. I capi sono reversibili, la giacca biker in cachemire-seta si fonde al nylon, le bluse sono in lino e jersey. Le sneaker? In capretto e lucertola, ultrabasse, con inserti in rete tecnica.
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Drome
Questione di pelle. Da Drome è traforata, specchiante in superficie, trattata al laser, drappeggiata come seta. E si ritaglia in una collezione di forte carattere metropolitano, ma disponibile alle associazioni eclettiche: chiodo e abito plissé, parka e camicia con vezzose rucher, smoking e coulotte da skater.
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Ludovica Amati
Nella galleria di Giacomo Guidi la collezione di Ludovica Amati si dipana come sequenze di film. Il conformista di Bertolucci, Blow Up di Antonioni segnano lo stile nella severità strutturata degli anni '40 e nella disinvoltura ribelle dei '70. Ma i dettagli parlano di sacralità: sulla fodera della giacca le lettere sacre della cabala.
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Brunello Cucinelli
L'etnico alla maniera di Brunello Cucinelli , che poi si definisce in simbiosi con il guardaroba dell'activewear. Il k-way è così in pellame leggerissimo, la raffia si stratifica con la seta laserata, il canvas si copre di frange e monili. Rusticità e hi-tech, tulle di cotone e superfici gommate: un dialogo inedito e riuscito.
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Marcobologna
L'esuberanza visiva di Marcobologna ama le stampe, combinate in associazioni grafiche di gusto pop warholiano. I pois? Sono macroscopici, dai bordi irregolari, come tracciati in punta di pennello. Preziosismi materici per il bomber in seta e giubbotto in denim a righe bianche e nere, con strappi a regola d'arte e cristalli.
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