Il recap della settimana della moda londinese appena conclusa
L'aria che tira a Londra è sempre la più creativa (e da un certo punto di vista, anche la più stimolante) dell'intero mese della moda. Tra brand consolidati come Burberry, Christopher Kane ed Erdem - giusto per citarne un paio -, spuntano sempre emergenti interessanti, degni di essere seguiti stagione dopo stagione.
Location suggestive, performance uniche e messaggi positivi: la London Fashion Week regala speranza a una moda nuova, una moda che parla la lingua digitale ma che sa approfondire tematiche universali (proprio come Ashish che con le sue paillettes e il suo stile pop ci ricorda di essere gentili "il più possibile" e di essere orgogliosi di quello che siamo, qualsiasi sia la nostra nazionalità o tendenza sessuale).
Dalla macchina del tempo di Charlotte Olympia che porta i suoi ospiti negli anni 20, allo stanzino di un palazzo ottocentesco dove si nascondono le creature ultraterrene di Dilara Findikoglu (ex studentessa della Central Saint Martins), ecco cosa ci ha colpito di più.
London Fashion Week: best of
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