Il debutto di John Galliano da Maison Martin Margiela per la PE 2015 Couture
Oggi, lunedì 12 gennaio 2015, durante l’ultimo giorno di London Collection: Men, Mr John Galliano ha esordito con la collezione Couture Primavera-Estate 2015, per Maison Martin Margiela, brand per il quale è stato proclamato Direttore Creativo lo scorso ottobre.
Un hashtag creato ad hoc per l’occasione #MargielaMonday -quando si dice saper fare un'ottima comunicazione- ha invaso i social, contribuendo ad aumentare la già alta tensione per un ritorno di fiamma dopo tre lunghi anni d’esilio.
Social Galliano Margiela
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Bene, il ritorno c’è stato. Tra rimandi alla pittura dell’Arcimboldo, rivisitazioni storiche dello stesso brand e creatività teatrale tanto cara allo stilista, Galliano è ufficialmente tornato.
Ma partiamo dalla location: un brand-new building in vetro, in pieno centro città. Un nuovo inizio, un nuovo percorso, una nuova città, una nuova sfida, un nuovo palazzo. Fin qui tutto fila. Aggiungiamoci anche un cambiamento nella sigla storica del brand, che da Maison Martin Margiela diventa Maison Margiela.
Una mossa, questa, già vista con Slimane da (Yves) Saint Laurent. Una presa di posizione che sancisce un'evoluzione, un cambiamento, semplicemente un punto che ultima un periodo.
Quello che lo show, invece, sembra abbia voluto dirci, tocca quelle corde delicate dell’emotività, quei lati sentimentali che con la moda, forse, c’entrano ben poco.
galliano margiela prima uscita
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La sartorialità del maestro Galliano non era certamente in dubbio, ma con questa collezione ciò che ci è dato scoprire è anche un approccio agli abiti più semplice, come nei pantaloni neri accostati alla giacca a spalle larghe, dove si intravede del tulle molto sottile che quasi si confonde con la pelle chiara della modella. Totalmente Margiela.
I colori principalmente sono tre: rosso vivo, nero e bianco. Tra i tanti look, colpiscono la lunga veste in velluto rosso, pulita, lineare, si autosostiene e acquisisce un nonsoché di romantico accostata alle perle sugli occhi. Come fossero lacrime trattenute.
Senza dimenticare il capospalla, sempre in rosso, tutt’uno con la maschera, le tasche, le calze, l’indossatrice.
L’obiettivo è quello di decostruire per poi ricostruire una storia nuova, scoprire le sfumature celate ai più, farle proprie, modificarle, personalizzarle. Il risultato appare realmente come un “processo di errori e tentativi”, vissuto in ogni dettaglio e in ogni singolo orlo, per raggiungere la sfida più grande.
Quella di voltare lo sguardo al futuro, allontanandolo dal passato.
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