Nel guardaroba di Francesca Crippa con Vestiaire Collective
Abbiamo curiosato nel guardaroba della Senior Fashion Editor di Grazia.it, appassionata di vintage e second-hand, in una speciale collaborazione con il sito di shopping online Vestiaire Collective
Collane colorate, abiti a fiori e dai ricami delicati, accessori preziosi. L'armadio di Francesca Crippa, Senior Fashion Editor di Grazia.it, è un piccolo archivio personale dove ogni pezzo ha una storia ed è religiosamente conservato per essere utilizzato nelle occasioni più speciali.
Dall'abito country fine 800 al cappellino fourties, dalle scarpine a mezzo tacco ai morbidi maglioni over per l'inverno scoprite lo stile di Francesca, la sua storia e i suoi consigli su come acquistare con successo su Vestiaire Collective.
Quando hai capito che avresti lavorato nella moda?
Alle elementari disegnavo abiti “su commissione” per le compagne di classe. Ogni ricordo, anche il più lontano, è associato a un capo d’abbigliamento.
Oltre ad essere editor lavori anche come stylist, qual è la cosa più difficile del vestire altre persone?
Rispettare il gusto personale di chi hai davanti cercando di far uscire comunque il tuo tocco.
Quale è la cosa che ti diverte di più quando devi scegliere un look?
Il momento in cui butto tutto sul pavimento-letto e quello successivo, quando lo sguardo collega colori, stampe e tessuti che senza quel disordine non sarebbe in grado di riconoscere. Ogni volta mi sembra di tornare bambina.
Tre cose che non possono mancare nel tuo guardaroba
Un paio di jeans leggermente oversize, un paio di stivaletti neri e una camicetta retrò.
Come hai conosciuto Vestiaire Collective?
Instagram e colleghi, mi ha incuriosito sin dall’inizio.
Qual è la sezione del sito che ti rappresenta di più?
La sezione vintage. Ci sono dei pezzi rarissimi, e mi piace passarci del tempo per studiare tutte le proposte. Il mio guardaroba è composto per l'80% da capi vintage e second-hand e fare ricerca è una delle cose che mi piace di più.
Se il tuo stile fosse un film sarebbe…
A metà strada tra l’estetica del primo Godard e quella di Sofia Coppola.
Se il tuo stile fosse una canzone?
Hello Cruel World dei Bad Religion.
Le tue muse ispiratrici in fatto di stile sono…
Non ho delle muse, non mi piace pensare al mio stile come emulazione di quello altrui. Tra le icone mi piacciono: Françoise Hardy e Anna Karina, Monica Vitti e Asia Argento, tutta la lista di Hollywood, Lauren Bacall in primis. Ma anche Winona Ryder ai tempi d’oro. E Lou Lou de la Falaise.
Cosa indossi per tante stagioni e cosa invece rimane nascosto nell’armadio?
Indosso per tante stagioni dei capi basic che mi fanno sentire a mio agio in qualsiasi situazione. Nascondo nell’armadio dei pezzi che ho usato molto e che mi hanno stancata, certa che tornerò a indossarli in futuro.
In che modo cerchi di rendere più green il tuo guardaroba?
Comprando principalmente capi second-hand e stando attenta alle etichette. Nella quantità di prodotti a disposizione comprare con razionalità dovrebbe essere quasi un obbligo. Quando faccio shopping su Vestiaire Collective sento di avere l'esperienza completa: mi diverto, trovo quello che cerco e faccio un favore all'ambiente.
Quale sarà la prossima cosa che metterai in vendita?
Degli orecchini che mi piacciono ancora molto ma che non riesco più a indossare.
Cosa consiglieresti di tenere o buttare/vendere a qualcuno che volesse 'alleggerire' il proprio guardaroba?
Tenere quei pezzi che avete amato tanto, quelli che hanno un significato di qualsiasi genere sia. Vendere gli acquisti frettolosi, quelli dettati dalle mode del momento.
Come vorresti fosse la moda del futuro?
Vorrei fosse una moda realmente ecosostenibile, attenta alle esigenze delle donne e degli uomini che ci lavorano, all’ambiente (il tessile è tra le industrie più inquinanti) e rispettosa nei confronti degli animali, spesso vittime di violenze ingiustificate.
Fotografia: Claudia Zalla
Make up: Vanessa Icareg
Le scelte di Francesca su Vestiaire Collective
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