Fotogallery Anne Valérie Hash: la filosofia della moda
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È sempre difficile scrivere del lavoro di una donna che, con le sue idee, ti è d’ispirazione. Questa donna per me è Anne Valérie Hash, una designer con un raffinatissimo senso dello stile di cui parleremo oggi. In questa intervista ha raccontato a Grazia.it i suoi sogni, i suoi pensieri e quello che vedremo il prossimo autunno durante la Paris Fashion Week.
Anne, cosa rende speciale il tuo stile?
Respingo qualsiasi atteggiamento altezzoso: sono così prevedibili e noiosi. Preferisco mantenere un basso profilo ma sapere esattamente chi sono io e chi sono i miei clienti. Non mi interessa copiare da trend preesistenti; voglio creare il mio stile personale e svilupparlo a modo mio. Adoro far incontrare correnti che vanno in direzioni opposte e creare nuovi equilibri. Credo che armonia sia una parola chiave, e può nascere solo dalla forza. Per esempio, cerco sempre di bilanciare uno stile più maschile con modi più femminili, così che la mascolinità valorizzi la femminilità. Mi piace anche unire particolari all’avanguardia a look più tradizionali, o viceversa. Il mistero è importante: non voglio che tutto salti all’occhio al primo sguardo, la seduzione è un’arte delicata e gioca con la mente. Uno stile dovrebbe essere scoperto poco a poco, e quando pensi di aver visto tutto dovrebbero continuare a spuntare delle sorprese.
Quale pensi sia stato il tuo traguardo più importante?
Il momento di cui vado più fiera è stato quello in cui mi hanno assegnato la Haute Couture label. Il nostro sponsor era il marchio Christian Dior, che ci ha presentati. Poi c’è stata la votazione e sono stata accettata nel circolo ristretto dei dodici membri permanenti. È stato un onore così grande! Per me vuol dire che il mio lavoro è stato riconosciuto, che hanno ritenuto che dominassi le tecniche tradizionali francesi dell’alta moda e nel contempo che apportassi freschezza e nuove idee. Questo riconoscimento è davvero il mio traguardo di cui vado più fiera.
Cosa pensi avverrà nella moda fra trent’anni?
Onestamente, non essendo una veggente, non ne ho idea. Il bello della moda è che è in continua evoluzione, e che è lo specchio della società. Di una cosa però sono certa: le donne continueranno a sognare, vorranno sempre essere belle e aggraziate e, soprattutto, non smetteranno di apprezzare la qualità e lo stile.
Chi pensi di essere stata in una vita precedente?
L’idea di una vita precedente è fin troppo ipotetica per me, sono una persona molto pratica e vivo nel presente. Fin dove arrivano i miei ricordi, mi è sempre piaciuto creare con le mie mani. Quando ero piccola, cucivo insieme scampoli di stoffa per vestire le mie bambole; e più tardi, durante l’adolescenza, personalizzavo tutte le mie borsette con balze e perline. Quindi, ovviamente, penso che la creatività sarebbe stata comunque la mia occupazione principale, perché in questa vita mi ha permesso lo scambio e la condivisione con le persone. Penso che sia molto importante contribuire con un proprio mattoncino, anche se piccolo, alla costruzione del mondo.
C’è un luogo dove saresti sempre voluta andare, ma non hai ancora visitato?
Mi hanno parlato dell’Australia. È un Paese che mi attrae molto per i suoi paesaggi mozzafiato e selvaggi. Mi affascinano le antitesi della geografia: città come Sydney o Melbourne con la loro vita culturale così dinamica contrapposte alla savana selvaggia in cui non vive nessuno, o i colori rossi del deserto e l’azzurro acceso del mare. Tutto questo mi ispira molto. Spero di avere presto la possibilità di visitare questo Paese.
Qual è il libro che ti ha emozionato di più?
Senza alcun dubbio, la Bibbia.
Ti sono capitati momenti in cui non sapevi cosa avresti fatto dopo?
Certo, anche questa è l’essenza della moda. Ogni stagione dobbiamo dimenticarci tutto quello che è stato fatto e ricominciare daccapo. Ogni stagione devo chiedermi quale sia la “air du temps” attuale, quali le speranze della nuova generazione, cosa vogliono dire le donne, come restare aderenti al loro stile di vita, come aiutarle a stare più comode con tessuti tecnicamente migliori, ma anche come sorprenderle, come farle sorridere, come esaltare la loro personalità invece di nasconderla dietro a un logo. Ogni stagione mi metto in discussione e cerco di reinventare le mie creazioni. L’unica costante è la tecnica, la ricerca della qualità e del taglio senza compromessi.
Cosa devono aspettarsi questo autunno gli stilisti, i critici e gli acquirenti? Come sarà la tua nuova collezione?
Non guardo quello che fanno gli altri, ma mi metto continuamente alla prova, cercando di migliorare ogni volta. Penso che la tecnica, soprattutto il taglio, possa essere sempre affinata, creando movimento e fluidità. Anche i tessuti sono tra le mie preoccupazioni principali: ho sempre bisogno di trovare nuove stoffe che siano insieme belle, comode e pratiche al massimo. Voglio che le donne siano a loro agio nei miei vestiti, voglio che siano felici di indossarli e allo stesso tempo che si sentano belle, seducenti ma senza alcuna aggressività. La mia sfida più grande è far uscire ogni singola personalità invece di imporre un look standard.
La mia collezione autunno-inverno parla della bellezza, ma rivolta al proprio interno, per se stesse. È un richiamo alla sensualità dei materiali, in cui il tatto è il senso più importante per superare le aspre rigidità dell’inverno. La nonchalance del taglio, imperniato sulle spalle morbide, è valorizzata da colletti doppi e volumi contenuti. I materiali sono lussuosi, come il visone, un esclusivo velluto di cotone morbidissimo, le sete più soffici e voluttuose maglierie di cashmere. La gamma di colori è sottile e delicata. Si crea un’atmosfera calda, fatta di tinte color sabbia accentuate dall’oro, dal blue navy che sostituisce il nero, e impreziosita da tocchi di luminosi beige e grigi. Abbiamo creato anche una stampa esclusiva e d’impatto, frutto della collaborazione con un artista contemporaneo cinese, Huang ZhiYang. C’è anche una certa giocosità che si esprime attraverso la stratificazione e il trompe l’oeil: un abito che si divide, un top che si apre discretamente, una maglia che si attorciglia intorno al corpo.
È un gioco di geometrie, di strati e di ritagli che si sovrappongono a un aspetto apparentemente più classico, per arrivare a un nuovo livello di eleganza.
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