Fotogallery Menswear a Pitti: le nuove destinazioni del sartoriale
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A Pitti presentate tante novità che ci portano a riscoprire il concetto di sartoriale. Dal passato a oggi, i dettagli che fanno la differenza
In occasione dell’ottantunesima edizioni di Pitti Immagini si riscopre ancora una volta, il concetto di sartoriale, che non si identifica solo come un abito classico, ma che si concede, finalmente, infinite variazioni sul tema, sconfinando perfino nello sportswear. Dai gradi brand di tradizione come Cantarelli, Lardini, Henri Lloyd, Hardy Amies a giovani talenti come Andrea Incontri, Enrik Bjerkesjo il nuovo talento scoperto dal Polimoda, Jack Flynn e Zonkey Boot la parola chiave è citare il passato senza però ripeterlo.
Parliamo dalla giacca, che diventa avvolgente come una maglia secondo il nuovo corso dello stile Lardini, sbarca invece con echi marinari quella proposta da Henri Lloyd, che rivisita l'iconica Consort, la giacca disegnata nel 1965 e indossata da Sir Francis Chichester nella sua epica traversata del globo a vela in solitario, un vero e proprio status symbol, ieri come oggi. E parlando di intramontabili, Schneiders, brand austriaco famoso per il suo loden ha scelto di farlo interpretare con un nuovo concetto di vestibilità dal giovane italiano Andrea Incontri, che ne ridisegna le forme e la scelta delle finiture trasformandolo in una giacca da everydaywear. Infine Cantarelli e House of Hardy Amies, si concentrano sui colori e la fattura della giacca: colori accesi come il verde bosco, il blu, l'arancio e l'ocra, micro disegnatore, cappello da prete, resca, microstellina, pied de poule, effetti knitwear Jack Flynn, invece punta su un concetto di classica praticità, con uno stile che spazia dalla sartoria classica (trench, cappotti, giacche), presentandola con materiali e soluzione tecniche tipiche dello sport (nylon, zip termo saldate e molto altro), caratteristiche riunite tutte in un unico capo, come un capospalla elegante all'esterno con interno in tessuto impermeabile che si sfila e diventa a sua volta una nuova giacca. E' il caso di dire: quando due sono meglio di una.
Il giovane Bjerkesjo invece guarda lontano e precisamente alle sue origini, la Svezia. Fiore all’occhiello del corso di Footwear and Accessories Design (2009-2010) del Polimoda, realizza una linea di calzature maschili lavorate a mano da esperti artigiani toscani, con una suola marchiata ad arte e un tocco innovativo aggiunto dal tipico tacco “Vienna” personalizzato da applicazioni in oro 18k. All'attivo anche una collezione uomo per Erik, che propone linee ispirate al rigore delle silhouette dei primi del 900’, con tagli decisi, forme scolpite, pantaloni fittati, palette cromatica intensa:nero, piombo e ogni tonalità capace di ammantare e regalare un allure misterioso, austero e innegabilmente d’effetto, minimal e maximal allo stesso tempo. In ultimo una menzione speciale a Zonkey Boot, una rivisitazione riuscita dei classici derby ankle booties, gli stivaletti stringati alla caviglia, ideali anche sotto un completo, perfette sotto un paio di pantaloni con risvolto o un paio di jeans. Per la nuova stagione le calzature di Zonkey, un acronimo di zebra e donkey, hanno un aspetto usurato, vissuto, macchie di colore e sbavature create per dare una sensazione di vintage a chi le indossa. In un incontro sempre più ravvicinato tra classico e casual l'unica regola che rimane è mixare. Comfort sì ma un pizzico di eleganza non guasta mai, perfino i brand più tradizionali si sono fatti influenzare da un'incontenibile voglia di apparire più “rilassati”, con stile, d'intende. Il nuovo motto del moderno gentleman.
Prossimi appuntamenti: radar nuovi talenti
Sono da tenere d’occhio: William Richard Green new entry della prossima London Fashion Week con la sua collezione sartorial casual (ha studiato con il maestro Henry Poole) fatta di giacche dal sapore settecentesco remixate in chiave contemporanea,Yohan Serfaty giovane francese che presenterà a Parigi la sua collezione maschile, un perfetto incontro tra materiali preziosi e dettagli rivisitati, con tasche a doppio rever, abbottonature laterali, ganci e impunture che modellano la pelle come il più morbido dei tessuti e infine Johannes Faktotum dalla fashion scene di New York, alla terza collezione di sportswear raffinato, che parte dal tessuto tecnico per arrivare a uno stile rilassato e fuori dagli schemi. La tuta da lavoro tipica degli operai, nelle mani della designer Johanna, si trasforma in un capo di culto, da indossare, perché no, anche sotto una giacca classica.
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