Band of Outsiders PE 2013: la sfilata più lunga del mondo
Fotogallery Band of Outsiders PE 2013: la sfilata più lunga del mondo
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È durata tre giorni in una piccola galleria d'arte, una chicca tra gli eventi di Parigi Moda Uomo. Per la primavera-estate 2013 di Band of Outsiders quell'originale di Scott Sternberg ne ha fatta una delle sue. E le prove sono finite tutte online
È durata tre giorni in una piccola galleria d'arte, una chicca tra gli eventi di Parigi Moda Uomo. Per la primavera-estate 2013 di Band of Outsiders quell'originale di Scott Sternberg ne ha fatta una delle sue. E le prove sono finite tutte online
A Scott Sternberg la passerella va stretta. Almeno così come è comunemente intesa. «Bella storia vedere tanti ragazzotti camminare su e giù, ma c'è molto altro». Come una galleria d'arte nel Marais , ad esempio, lo spazio più disponibile e suggestivo per un esperimento mai tentato in precedenza. Un modello , la sua vita in vetrina, sessanta ore per quella che passerà agli annali della moda come la sfilata più lunga mai realizzata. Quando entriamo a curiosare, Scott sta spiegacciando un'increspatura sul pantalone del suddetto modello, prima dello scatto da lookbook con l'orologio in bella vista. Un rito, quello del cambio d'abito e della foto ricordo, che si è svolto periodicamente per tre giorni e che ha avuto la sua meritata visibilità in streaming su internet. «Uno show consueto ha un media di duecento spettatori, noi abbiamo raggiunto un picco di venticinquemila visitatori in un solo giorno. Mica male».
Vestito in una tuta da idraulico, con impeccabile grazia nerd, Scott si muove in galleria tra gli oggetti di cui si è voluto circondare. Una vecchia fotocopiatrice, spillette variopinte, pennarelli, e l'immancabile polaroid che sforna ritratti degli ospiti venuti a trovarlo. L'attitudine di chi voleva fare il regista di cinema nella vita e poi si è messo a fare vestiti è evidente. «Ma il processo che sta dietro ad un film mi annoiava. E poi a me piace il lavoro di squadra, specie in un campo come la moda che è molto più reale di qualsiasi storia sullo schermo». In una scorsa edizione del Pitti Immagine, alcuni lo ricorderanno, la sua infatuazione era tutta per il musical. Ed ecco che la collezione sfilò modulandosi sulle giravolte acrobatiche di ballerini professionisti. Ora è il turno di un tema certo molto giovanile (e giovanilistico): la protesta. Sulla scia degli occupanti di Wall Street, ma strizzando l'occhio anche alle marce sessantottine, il giovanotto di Band of Outsiders può scegliere tra una vasta gamma di chino, giacchette e pantaloni in fresco cotone, la versione corrente del poncho e dell'anorak con cappuccio. Più la maglieria leggera, dove la stampa a virgolette sottintende un messaggio, un discorso diretto che non c'è. O che ancora attende di essere proclamato. «Mi preoccupo sempre di chiedermi se mi trovo nel posto giusto» rivela Scott, affettando l'aria seriosa del dilemma esistenziale. Ma poi, inevitabilmente, si smachera da sé. «Ascolta, facciamoci una risata. In fondo è solo moda».
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