Marina: il bello della tradizione
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L'abito bianco, il velo, la chiesa e i paggetti. Un matrimonio classico all'insegna della tradizione è il sogno di moltissime spose e anche quello di Marina, chef di agenzia di catering milanese, che fin da bambina lo aveva sognato proprio così. Le abbiamo chiesto di raccontarci dettagli e retroscena del giorno più bello della sua vita.
L'abito bianco, il velo, la chiesa e i paggetti. Un matrimonio classico all'insegna della tradizione è il sogno di moltissime spose e anche quello di Marina, chef di agenzia di catering milanese che fin da bambina lo aveva sognato proprio così. Le abbiamo chiesto di raccontarci dettagli e retroscena del giorno più bello della sua vita.
In tempi di matrimoni "alternativi" hai scelto un matrimonio tradizionale. Perche?
Lo sognavo così sin da bambina, senza colpi di testa o cose strane. La cosa a cui ho sempre tenuto di più era il posto dove farlo, un luogo a me molto
caro, la casa in campagna della nonna dove ho passato la maggior parte delle estati con le mie sorelle e cugini. Inoltre già mia mamma e mia sorella piu grande si erano già sposate in quella casa e l’atmosfera era stata “magica”.
Matrimonio in chiesa?
Sì, è stata una scelta molto naturale, vengo da una famiglia molto credente, è sempre stata nella nostra vita di tutti i giorni come guida e aiuto.. Pur avendo
avuto anni un po’ di allontanamento dalla chiesa, la fede è sempre stata viva dentro di me. Nel momento in
cui abbiamo deciso di sposarci mi sono riavvicinata tantissimo.
Il tuo matrimonio aveva un tema?
Un tema vero e proprio non c'era. La cosa su cui abbiamo puntato, visto che ci siamo sposati in autunno era l’atmosfera il piu calda e intima possibile. Abbiamo puntato molto sull’illuminazione a lume di candela,
musica jazz di sottofondo e una lunga tavolata per tutti i nostri amici.
Abito da sposa: il tuo com'era?
Il vestito lo abbiamo creato insieme io e la sarta. Sono andata da lei con le idee abbastanza chiare, volevo le maniche lunghe e isenrti in pizzo ma non immaginavo quanti tipi diversi di pizzo esistessero! Sono andata completamente nel pallone, meno male che al mio fianco ho sempre avuto mia mamma che è riuscita a consigliarmi nel migliore dei modi! E poi le scarpe! Perché è cosi difficile trovare delle belle scarpe da sposa? Io alla fine sono riuscita a trovarle come le volevo... ma che fatica!
Com'è stato organizzare il matrimonio? Un vero e proprio lavoro! Devo ammettere che, anche se faticoso e impegnativo, ma mi sono divertita. Inoltre è stata un occasione per passare un bel po di tempo con mia mamma, accettando
i suoi consigli, che devo dire restano ancora i migliori! Il segreto è organizzarsi e fidarsi delle persone che si occuperanno poi concretamente dell’organizzazione dell’evento. Essendo un matrimonio "fatto in casa", le cose da fare sono infinite ma
è stato molto bello trasferirsi la settimana prima del matrimonio con la mia famiglia, compresa zia e cugini, nelle casa dove sarebbe avvenuto il matrimonio e sistemare i dettagli, tutti insieme!
Io sono stata piu operativa nella parte organizzativa, ma nella pratica devo dire che senza l’ aiuto di mia mamma e mio papà non saremmo mai riusciti a realizzare un matrimonio così speciale! E li ringrazio ancora tantissimo per tutto quello che hanno fatto per regalarmi una giornata davvero splendida.
Il tuo stato d'animo i giorni prima e la mattina delle nozze?
I giorni prima del matrimonio ero nel pallone! Non nervosa, semplicemente non capivo più niente! Per fortuna avevo alle spalle tutta la famiglia che sapeva esattamente cosa fare e quando, ognuno aveva il suo compito!
Più agitata tu o lo sposo? Anche Matteo era agitato, a modo suo, ma non me l’ha mai dato a vedere. Mi ha sempre tranquillizzato ed è sempre stato presente anche nelle piccole decisioni.. Gli ultimi giorni non ci siamo visti perché io sono andata via da casa, e devo dire che è stato molto emozionante, dopo anni di fidanzamento e convivenza, non vedersi per una settimana e poi trovarsi lì insieme sull’ altare!
Un aneddoto divertente o particolare della cerimonia o del ricevimento
Diciamo che tutto questo essere andata nel pallone dei giorni precedenti nascondeva tanta tanta
agitazione!!! E si è visto!!! In poche parole durante la promessa sull’ altare non riuscivo a parlare.. è come se mi avessero tolto la voce, cercavo di pronunciare la frase (che avevo pure imparato a memoria) ma non mi uscivano le parole! Quindi sono stata parecchio minuti a ridere, piangere e altro… Quando finalmente dopo incoraggiamenti e aiuto da parte del mio fidanzato sono riuscita a pronunciare le fatidiche parole. Devo dire che per chi mi conosce veramente non averei saputo far altro! Si sa che l’ agitazione mi fa quest’effetto!
Un altro aneddoto carino è stato durante il discorso a tavola del testimone di mio marito che, non si sa se per l’ emozione o l’alto tasso alcolico, invece che dire Marina e Matteo ha detto “Mareo” e da li siamo diventati per tutti “ i Mareo”.
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