Jonathan Saunders: preludio del menswear a Milano
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Per l'autunno-inverno 2012 lo stilista scozzese presenta la sua prima collezione menswear
Jonathan Saunders , stilista britannico amante di stampe e colore e noto per il suo uso dell’autentica tecnica della serigrafia tradizionale, ora può aggiungere ai motivi della sua fama anche una linea completa di menswear.
Il maestro stampatore ha colto l’occasione della fashion week della moda uomo autunno-inverno 2012 per presentare a Milano la sua prima collezione dedicata agli uomini. Nel fashion district della capitale della moda milanese, Jonathan ha accolto la stampa e i buyer e ha svelato il proprio punto di vista sul guardaroba maschile. Le sue creazioni per il prossimo inverno, autenticamente maschili, traggono una forte ispirazione dal leggendario George Harrison. Non passano certo inosservati i tessuti a nido d’ape, le giacche doppiopetto, i variopinti completi e tricot “mélange”, come in una versione riveduta e corretta dei Seventies. È il tricot a giocare un ruolo chiave all’interno di questa proposta così particolare. La sua non è certo una collezione creata per essere gradita a tutti, ma solo a quegli uomini che vogliono esprimere un punto di vista, sfoggiare una silhouette ben delineata e sfidare il freddo con tonalità forti. Se il cielo è grigio, il mondo di Jonathan Saunders è nato da un arcobaleno. Lui si definisce un designer, e ha l’obiettivo dichiarato di aggiungere colori e stampe al menswear. Così, i suoi tagli caratteristici diventano una poesia, una canzone e una voce in capitolo sulla modernità. La cosa che più lo riempie d’orgoglio è vedere nelle prime file delle sue sfilate donne che indossano i capi delle passate collezioni.
Jonathan è un uomo del suo tempo, appare molto rilassato ed è un ottimo “compagno d’intervista”. Avevamo diverse domande a cui ha risposto con spontaneità, raccontandoci di 22 look da sogno.
Pensi che gli uomini siano pronti ad adottare il colore e le stampe e a indossarli regolarmente?
Di stilisti di menswear “classico” ce ne sono in abbondanza, ma sono molti quelli che imboccano la strada del colore e delle stampe. E così ho deciso di proporre una collezione di menswear completa per il prossimo inverno – 22 look. Oggi, molti uomini sono alla ricerca di qualcosa che abbia un punto di distinzione, che esprima una visione definita. I miei clienti ricercano forme morbide e easy, per questo la maglieria è una categoria molto presente nella mia collezione. Non è una collezione molto vasta ma è un’iniezione di colore per i guardaroba maschili.
Che cosa ti ispira di più?
Ho studiato Belle arti e arti tessili e ritorno sempre alle arti, come alla fotografia, per trovare nuove linee, volumi e colori. Per questa stagione mi sono molto ispirato alla designer Charlotte Perriand e al suo approccio morbido a linee e curve. Per questa collezione di menswear AI12 sono entrato nel mondo di George Harrison e ho seguito il suo uso coraggioso dei colori senza perdere un forte fascino mascolino.
Perché hai deciso di presentare questa prima collezione completa di menswear a Milano?
Perché il mercato della moda maschile a Milano è molto importante.
Quali sono i temi, gli oggetti e le idee chiave di questa collezione?
Tricot – tessuti evoluti – tessuti operati – tagli sartoriali – colori a contrasto.
Che cosa significa essere contemporanei?
Il nostro mondo è saturo di informazioni, ed è per questo che facciamo continuamente riferimento ai decenni passati. In più tutto accade così in fretta che per mantenersi nuovi e significativi bisogna ritornare alle tendenze del passato e reinterpretarle. Essere contemporanei vuol dire essere in grado di interpretare e relazionarsi al passato. Essere contemporanei vuol dire essere capaci di dare un senso ai codici del passato nel contesto degli stili di vita odierni.
Hai sempre voluto disegnare una collezione maschile?
Sì. Da quando ho cominciato, ho sempre incluso alcuni look di menswear nelle mie collezioni femminili.
Che cosa serve per dare “quel tocco speciale” a una silhouette classica?
Per me, chiaramente, serve l’uso del colore e di tessuti innovativi. Gli uomini amano indossare cose semplici. Il menswear è soprattutto taglio e precisione.
Quali sono i pezzi base del tuo guardaroba?
Maglioni e giacche bomber.
Quanta influenza ha avuto sul tuo lavoro la rivoluzione digitale?
Continuo a disegnare e a utilizzare tecniche tradizionali, ma alcune delle mie stampe vengono sviluppate in digitale. Credo che sia importante mixare tecniche tradizionali e digitali.
Amo le tecniche e amo i tessuti. Per me sviluppare nuovi tessuti stagione dopo stagione è assolutamente essenziale.
Come definiresti il buon gusto?
Penso che il buon gusto abbia in sé un po’ di cattivo gusto; la perfezione è noiosa e non ispira nessuno.
Qual è il colore della felicità?
Dipende dalla stagione. Per la prossima sarà quello che non ho ancora usato. Quello che dà una sensazione di nuovo.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Restare concentrato sulle mie collezioni e assicurarmi di avere per ogni linea abbastanza capi per poter soddisfare le aspettative dei miei clienti. Vorrei promuovere gli accessori: al momento per le scarpe ho una partnership con Christian Loubotin. Mi piace il suo approccio creativo e aperto. Mi permette di lavorare in autonomia anche se abbiamo gusti diversi. E ha una passione per le idee nuove, cosa per me molto importante.
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